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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Gioia, don Ciotti parla agli studenti del “Severi-Guerrisi” Appassionato e coinvolgente l’intervento del referente di "Libera" - GUARDA L'INTERVISTA

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Un dialogo diretto tra gli studenti e il carismatico don Luigi Ciotti referente di “Libera”, l’associazione che lotta contro tutte le mafie e le illegalità in Italia e non solo. È stata questa la volontà dell’incontro all’Istituto d’Istruzione Superiore “Severi-Guerrisi” di Gioia Tauro organizzato dal preside Giuseppe Gelardi e da don Gianni Gentile, parroco della chiesa della Marina di Gioia, e che ha visto la testimonianza del procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e di quello di Palmi Ottavio Sferlazza.

Presenti anche il referente di “Libera” per la Piana, Don Pino De Masi, che ha accompagnato Don Ciotti nel suo giro pianigiano, e del sindaco di Gioia Tauro Giuseppe Pedà che ha portato i saluti dell’amministrazione e della cittadinanza.

Un incontro appassionato, coinvolgente, quello di Don Ciotti con gli studenti del “Severi-Guerrisi”, che senza remore e timidezze hanno iniziato a tessere domande, anche scomode, al suo illustre interlocutore, principalmente per avere un rapporto diretto con il suo pensiero, la sua grande esperienza di vita e la sua storia, fatta di lotta alle povertà e a tutte le illegalità a cominciare da quelle mafiose.

Don Ciotti parla della scuola come di un elemento fondamentale per la costruzione di una società migliore.

Si arrabbia, don Ciotti, quando parla delle accuse rivolte dal magistrato anti-camorra Catello Maresca, sostituto procuratore della Dda di Napoli, che in un’intervista al settimanale “Panorama” ha attaccato le cooperative che fanno riferimento a “Libera” e che gestisono i beni confiscati alla criminalità: “C’è chi lo fa per i propri interessi”, ha affermato il magistrato al settimanale.

E su queste dichiarazioni, sollecitate da una domanda di una studentessa, il sacerdote parla di “fango” su “Libera” e di denunce in arrivo. “Le fonti – sottolinea don Ciotti – vanno verificate. Le parole non devono essere interpretate. I giornalisti che gettano fango fanno il gioco delle mafie”.