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Gianfranco Fini a Pietrasanta per la convetion di Fli

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Il resoconto di Giovanna Senatore

Gianfranco Fini a Pietrasanta per la convetion di Fli

Il resoconto di Giovanna Senatore

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

In un’ora e venti di appassionato intervento, nel giorno di apertura della Convention tenutasi a Pietrasanta il Presidente Fini, traccia bilanci e indica la futura strada da percorrere, travolgendo di entusiasmo la folta platea, spontaneamente partecipe che, più volte si alza in piedi ad applaudirlo.

Fin da subito, rimarca la non casualità del giorno scelto per questo importante appuntamento, il 17 marzo è il giorno che chiude l’anno di celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che, oltre a svelarne la sua reale unità sulla base di una storia sofferta, ma condivisa, attraverso le sue forze sane ed energie positive, ha già lo sguardo rivolto verso un futuro se possibile ancora più condiviso. Il nostro paese, ha sottolineato Fini, ha tutte le potenzialità per imboccare la strada giusta e rendere tangibile un nuovo inizio che scavalca quel bivio ideale che ci inchioda ad un possibile declino; attraverso una rinnovata cultura del dovere e del senso civico, una reale solidarietà tra generazioni, sollecitando il senso di responsabilità di tutti gli italiani, è possibile sbarrare la strada a quei disvalori che rischiano di prendere il sopravvento, impantanando l’Italia nel fango della demagogia, degli egoismi, del populismo dilagante, dell’antipolitica.

Fini infiamma la platea quando richiama anche la politica alle proprie responsabilità e sulla capacità che questa deve avere nel rimettersi in discussione, riformando se stessa e ritornando a essere il motore della partecipazione che non solo accende le passioni umane, ma che interviene concretamente per risolvere i problemi della collettività, con la forza dei progetti, delle proposte ma soprattutto dei comportamenti. Pietrasanta è stata anche l’occasione per rivendicare, senza alzare la voce, il ruolo decisivo che Futuro e Libertà ha avuto nel chiudere una fase della nostra politica recente, archiviando il berlusconismo, senza però rinnegare un passato che pur con le sue luci e le sue ombre ci ha visto percorrere un cammino comune, convinti di potere rinnovare l’Italia attraverso una grande riforma liberale.

Pieno appoggio, ha ripetuto Fini, è tributato al governo Monti che in soli cento giorni ha ridato, la necessaria sobrietà alla politica, dimostrandosi capace di misurarsi con la realtà e, scardinandone l’idea autoreferenziale ha ridato humus a quelle forze ancora vive e vitali delle culture politiche che sembravano essersi insabbiate nel deserto degli anti ideali. Il governo Monti, ha continuato Fini, ha avuto il grande merito di aprire un varco in cui uno spazio ampio della società potrà ricollocarsi attraverso la creazione di una nuova, possibile aggregazione politica che sappia coniugare, senza per questo annullare le proprie identità, progetto e concretezza, credibilità e autentico interesse nazionale, in uno spirito innovatore che mettendo all’angolo i gattopardi della politica privi di qualsiasi progettualità, sia capace di proiettare l’Italia verso la terza Repubblica.

L’applauso lungo, quasi liberatorio, arriva quando il Presidente, senza possibilità di equivoche interpretazioni, rifocilla i fiduciosi che l’hanno seguito nella lunga traversata nel deserto, negando ogni possibilità di ritornare a incrociare il proprio percorso politico con il PDL. Forti del nostro bagaglio etico e ideale ha poi spiegato, abbiamo avuto la capacità di guardare oltre, senza volere assistere impassibili alla deriva della politica. Futuro e Libertà oggi si propone di essere l’alternativa capace di ascoltare la parte sana del paese, di raccogliere i disorientati della politica e restituire loro passione e partecipazione, di essere il riferimento certo di tutti gli uomini di buona volontà che credono ancora che l’Italia possa incamminarsi verso la strada della modernità. E perché l’Italia sia bellissima, Futuro e Libertà deve sapere essere “un’orchestra capace di suonare uno spartito con più note e più voci”, così che si possa essere la sintesi dell’Italia migliore, aldilà di ogni ormai vuota ideologia, orfana di quei valori portanti che oggi, alla luce dei mutamenti globali, forse non hanno più il significato di ieri.

Con l’entusiasmo e la forza che il nostro leader ha saputo infonderci, continuiamo il cammino intrapreso, coscienti che in fondo alla via c’è la rinascita dell’Italia.

Dott.ssa Giovanna Senatore, iscritta Futuro e Libertà Lamezia Terme

redazione@approdonews.it