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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Gd Calabria: “Come cambia il lavoro, il caso Infocontact” "Come organizzazione giovanile del principale partito di maggioranza in seno al Consiglio regionale reputiamo che l’intervento di Mario Oliverio e la notizia della convocazione di un nuovo incontro insieme ai rappresentanti della Wind, della Regione e dei sindacati vada nella giusta direzione e faccia ben sperare"

Gd Calabria: “Come cambia il lavoro, il caso Infocontact” "Come organizzazione giovanile del principale partito di maggioranza in seno al Consiglio regionale reputiamo che l’intervento di Mario Oliverio e la notizia della convocazione di un nuovo incontro insieme ai rappresentanti della Wind, della Regione e dei sindacati vada nella giusta direzione e faccia ben sperare"
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La grande trasformazione delle società
capitalistiche, avvenuta a partire dalla metà degli anni ’70, ha mutato sensibilmente
la struttura organizzativa del mondo del lavoro. L’idea che sta alla base di un
tale cambiamento consiste nella convinzione che i nuovi lavori siano caratterizzati
da un’elevata domanda di conoscenza adibita a soppiantare le antiche competenze
manuali con nuove attività intellettuali. In questo modo scomparirebbe l’antico
squilibrio del rapporto di potere tra singolo lavoratore ed impresa in favore di
forme organizzative orizzontali e di relazioni industriali individualizzate, che
renderebbero obsoleti i tradizionali strumenti di rappresentanza e contrattazione
collettiva. Le diversità tra i lavoratori, quindi, non deriverebbero più dal censo
o dal capitale a disposizione ma unicamente dalle differenze di capacità individuali.
È il famoso mantra del merito e della società della conoscenza che molto spesso
si è tradotto nella costruzione di giustificazioni atte a rendere socialmente accettabili
alcune disuguaglianze lavorative altrimenti intollerabili.Il questo contesto, il
ruolo dello sviluppo tecnologico e delle telecomunicazioni avrebbe dovuto garantire
l’abbattimento delle distanze e quindi la valorizzazione dei luoghi periferici
e delle economie non metropolitane. In realtà, come emerge dal saggio di Francesco
Garibaldo Il lavoro che cambia, a verificarsi sono stati processi di concentrazione
senza la tradizionale centralizzazione, in sintesi: la concentrazione non avviene
più attraverso la costruzione di grandi imprese ma, tramite gli strumenti della
finanza e le possibilità offerte dalla tecnologia, alcuni settori tradizionali vengono
assorbiti, per mezzo di acquisti e/o fusioni, all’interno di grandi imprese internazionali
che controllano la quasi totalità del mercato ed organizzano la produzione in filiere
gerarchizzate. Al vertice delle filiere si posizionano le aziende leader che mantengono
al loro interno quasi esclusivamente i compiti di progettazione del prodotto, mentre
la produzione vera e propria viene esternalizzata verso aziende fornitrici o subfornitrici,
le quali, sobbarcandosi la maggior parte dei rischi collegati al processo produttivo,
si collocano al più basso livello gerarchico della filiera. Nella maggior parte
dei casi, tale organizzazione è focalizzata, da parte dell’azienda committente,
unicamente sul contenimento dei costi, il che porta alla marginalizzazione e all’impoverimento
delle imprese periferiche. L’effetto ultimo è la creazione di una sacca di lavoro
sottopagato e marginalizzato. Gli ultimi della filiera, per i quali la lotta quotidiana
è la pura sopravvivenza, vivono una condizione di precarietà fortemente accentuata.Una
situazione per molti versi simile a quella che stanno vivendo in questi giorni i
lavoratori calabresi dell’Infocontact. Infocontact è un’azienda che lavora su
commessa, per la quale una delle principali aziende committenti è la nota Wind.
A causa di scelte aziendali operate al vertice circa 1800 lavoratori rischiano di
perdere il loro lavoro.Ritengo che siano urgenti risposte immediate da parte delle
istituzioni. In casi come questo il ruolo delle politiche locali e nazionali riveste
un’importanza fondamentale. È possibile mettere in campo una serie di politiche
volte a qualificare le competenze logistiche delle aziende recipienti. Se si intende
generare buona occupazione è essenziale favorire la capacità d’innovazione di
prodotti e servizi non solo delle medie imprese ma anche dei sistemi locali di produzione
nel loro insieme.Alle politiche orientate all’offerta bisogna integrare azioni
tese a modificare il posizionamento delle imprese periferiche, elevando la loro domanda
di servizi e di lavoro qualificato. È importante non dimenticare che un tale esito
richiede anche politiche d’infrastrutturazione del territorio, che non possono
avvenire solo per via del mercato.Come organizzazione giovanile del principale partito
di maggioranza in seno al Consiglio regionale reputiamo che l’intervento di Mario
Oliverio e la notizia della convocazione di un nuovo incontro insieme ai rappresentanti
della Wind, della Regione e dei sindacati vada nella giusta direzione e faccia ben
sperare. Sentiamo il dovere di dare un contributo, stimolando i nostri rappresentanti
alla ricerca di una soluzione che ponga fine al problema di quei #1800senzafuturo.
Luigi Bennardo – Responsabile Lavoro e Diritti GD Calabria