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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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“Amministrazione a breve termine”, affondo di Galimi Il segretario Pd di Cinquefrondi si scaglia contro Conia e ritorna sulla polemica innescata dalla divulgazione social di alcune foto sullo stato della villa comunale e della manutenzione delle strade cittadine

“Amministrazione a breve termine”, affondo di Galimi Il segretario Pd di Cinquefrondi si scaglia contro Conia e ritorna sulla polemica innescata dalla divulgazione social di alcune foto sullo stato della villa comunale e della manutenzione delle strade cittadine
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di Giuseppe Campisi

Cinquefrondi – Rilancia sulla questione villa comunale e manutenzione delle strade, specie quelle periferiche, il consigliere di minoranza Michele Galimi volendo rispondere alle accuse polemiche di presunto nervosismo mosse dalla compagine di Rinascita che lo stesso capogruppo piddino ha prontamente bollato come bugie ed inutili esercizi mentali ma che ugualmente non hanno mancato di innescare un coro di commenti e contradditori a margine delle fotosegnalazioni effettuate via social. «Che la villa versi in stato di abbandono, senza fiori, senza bordure, con l’erba alta e che le strade siano malmesse con buche e voragini ed erbacce non ce lo siamo certo inventato noi. Le immagini, quantomeno fino a ieri, stanno lì a testimoniarlo» chiarisce Galimi affermando di aver voluto fotografare una realtà decadente nel periodo pasquale approfittando della presenza di tanti emigrati di ritorno proprio per stimolare l’intervento dell’amministrazione comunale. Intervento sul verde della villa, che è bene riferire per una cronaca puntuale, è stato poi effettuato anche in vista di una imminente manifestazione sull’autismo di prossimo svolgimento.

Un pungolo che «a fronte di tante banalità quotidianamente sbandierate, doveva servire a ricordare agli amministratori di effettuare anche la manutenzione ordinaria» è il ragionamento dell’ex sindaco pronto a respingere al mittente le accuse di nervosismo che «semmai mi sembra risieda dall’altra parte». Troppo ghiotta l’opportunità per non tornare a battere anche sulla vicenda dimissioni, riverberatesi secondo il capogruppo Pd, su un esecutivo fragile ed indebolito sul piano politico «senza riferimenti alle persone. E questo lo si vedrà molto presto, quando bisognerà affrontare i gravi problemi del paese che sono tanti e complessi. Me lo suggeriscono i fatti e l’esperienza». E poi ancora «i veri motivi di questa farsa che ha partorito la nuova giunta non sono ancora emersi. Non li abbiamo capiti né noi tantomeno la gente» rimandando a questioni più serie ed organiche alla base del gesto e rinnovando, al contempo, l’appello a Longo – che ha rivendicato anche nell’ultimo consiglio comunale la sua appartenenza partitica – di militare di più.

«Vorrei capire quali sono questi diritti che a Cinquefrondi ci sono ed altrove no?» è stato il commento sarcastico all’uscita di Rinascita ricordando al sindaco di aver calpestato, lui si, il diritto di scelta della gente attraverso l’espulsione dell’assessora Sorbara politicamente sedotta con le dimissioni pretestuose per allargare la maggioranza previa modifica dello statuto e poi rocambolescamente abbandonata al suo destino perché «un diritto non lo si garantisce scrivendolo su un cartello». Un condensato che stronca, ancora una volta senza attenuanti, la governance cittadina: «Questa è un’amministrazione molto precaria. A breve termine direi. E la gestione della vicenda dei tre assessori estromessi racconta una sola cosa: che il regolamento di conti avvenuto all’interno della maggioranza ha molto di personale e molto poco di politico». Un monito, o meglio, il vaticinio di un lento e progressivo sfaldamento della classe dirigente che potrebbe infrangersi per manifesta incapacità – ad avviso del maître à penser piddino – contro gli aspri scogli della lunga serie di problemi, vecchi e nuovi, che affliggono, atavicamente mal gestiti, le tormentate casse comunali ed altrettanto incupiscono i pensieri già plumbei dei politici locali e le abusate tasche dei cittadini.