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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Furti al Centro storico di Rende, M5S: “Serve un presidio di legalità”

Furti al Centro storico di Rende, M5S: “Serve un presidio di legalità”

I politici del posto non conoscono i veri problemi del borgo

Furti al Centro storico di Rende, M5S: “Serve un presidio di legalità”

I politici del posto non conoscono i veri problemi del borgo

 

A Rende la regola italiana dei centri storici salotto buono
della città, con palazzi ristrutturati, legge e ordine perfino nel
controllo del disco orario e poi le periferie speriamo che non esplodano,
viene ribaltata. La vera periferia della nostra città è il centro storico
dove la tensione fra i residenti sale forte perché stanchi delle
umiliazioni e mortificazioni subite negli ultimi 30 anni. Sebbene “La
questione del Centro Storico” si inserisce in una precisa deriva storica
della classe amministrativa cittadina degli ultimi anni, è paradossale
notare come oggi le attenzioni verso il vecchio borgo di tutti i candidati
a sindaco, e solo in periodo elettorale, sono sempre più manifeste e
squallide. Ultimamente, il centro storico di Rende è al centro delle
attenzioni di tutti i candidati. Tutti hanno la ricetta giusta per farlo
risollevare, persino chi tanti guasti qui ha creato. Ma questi signorotti
della politica sono credibili? Il candidato del Pd Verre e il suo
allenatore, di concreto,oltre a decretare la parola fine, cosa hanno fatto
negli ultimi anni per la parte vecchia della città? Il candidato del centro
destra Manna, travestito da laboratorio civico, conosce i reali bisogni di
chi vive qui? Eppure qui questua. Questi elemosinanti del voto sono a
conoscenza del degrado economico e sociale del paesello? Questi e tutti gli
altri candidati Pizzini, Cuzzocrea e De Rose, che in passato attratti
dall’odore proveniente dalla greppia si accomodavano e prendevano posto
alla tavola del principe della città, hanno consapevolezza che la città di
Arintha non è più sicura.

Da più tempo ormai i residenti registrano atti vandalici alle auto,
saccheggi al cimitero e visite notturne di ignoti nelle abitazioni. Gli
ultimi furti in ordine di data (5 in 4 giorni) sono stati compiuti pochi
giorni addietro. In particolare ignoti (ben noti alle forze dell’ordine) si
sono introdotti in diverse abitazioni e hanno fatto razzia e saccheggio.
Pur convinti che la natura di questi gesti non è criminale ma soprattutto
di tipo sociale, la tensione nel centro storico è tanta e si accompagna a
più di una preoccupazione. Non per questo, dunque, è meno pericolosa: Rende
ha una crisi di identità fortissima. Qui la presenza dello stato non è
percepita. Qui manca di tutto. È vero che in tutti i centri storici e in
tutte le comunità periferiche i disagi aumentano, ma una comunità di antica
tradizione municipale come quella di Rende, dove la storia, le tradizioni e
gli spazi pubblici hanno una speciale “sacralità” civica, non si può far
finta di niente e occuparsene solo a ridosso delle elezioni. La
questione più fastidiosa per chi vive in queste latitudine, che noi come
movimento 5 stelle registriamo e denunciamo, è rappresentata dall’arroganza
di taluni che in passato pur amministrando questo territorio non hanno
mosso un dito per porre rimedio a questo lungo declino e che oggi, con
atteggiamento
irritante e peloso, unitamente ai suoi dioscuri, si presentano come nuovi e
gli unici capaci di risolvere i tanti problemi. Amici del centro storico
non lasciamo ai soliti personaggi il privilegio di accampare sulla nostra
città il diritto di essere gli unici in grado di amministrarci.
Diversamente si rischia di riconsegnare il paese nelle mani di quella
classe politica che tanti guasti ha creato e che oggi si dibatte per la
riconquista di quella fiducia che più volte hanno tradito. Non è difficile
pensare ad un nuovo esordio, non è difficile pensare ad una nuova stagione
al centro della quale ci deve essere il Centro Storico la cui questione
dovrà essere affrontata sotto un’ottica globale di gestione, la cui tutela
deve conciliare con le diverse esigenze presenti su tutta la città.
Affidarsi ai nuovi ciarlatani, ai soliti ciambellani di corte e ai
candidati riempi lista inventati e calati dall’alto all’ultimo minuto,
sarebbe ancora una volta deleterio.