Un condomino lo blocca sul portone e riceve testata
Fratelli uccisi: omicida interrogato in carcere
Un condomino lo blocca sul portone e riceve testata
(ANSA) MILANO – E’ durato circa due ore e mezzo e si e’ concluso da poco l’interrogatorio di convalida dell’arresto di Riccardo Bianchi, il giovane accusato di duplice omicidio volontario e violenza sessuale per avere ucciso il suo migliore amico Gianluca Palummieri e la sorella di questi, nonche’ la sua ex fidanzata, Ilaria. Al momento non si sa se il giovane ha risposto alle domande del gip Stefania Donadeo e quindi se ha confermato la versione resa davanti agli uomini della Squadra mobile e al pm Cecilia Vassena (anche lei presente oggi all’interrogatorio), oppure si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. Il suo difensore, l’avvocato Gianluigi Bonifati, mentre lasciava il carcere di San Vittore non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Ora il gip dovra’ decidere se convalidare o meno la richiesta d’arresto avanzata dal pm. Convalida che dovrebbe essere scontata. Davanti alla casa circondariale milanese, dove Riccardo Bianchi ha trascorso la seconda notte in una cella speciale e sorvegliato a vista, sono arrivati alcuni degli amici di Ilaria e Gianluca perche’ ”vogliamo sapere cosa risponde quello st… che sta li’ dentro. Vogliamo capire se dice la verita’. Siamo qua per fare onore ai nostri amici”. I due giovani hanno inoltre raccontato di aver fatto la scorsa notte una sorta di veglia funebre, sono andati prima sul luogo dove e’ stato accoltellato Gianluca e hanno lasciato delle foto, dei lumini e dei fiori, e poi fino all’alba sono stati davanti alle ‘Torri’ di via Benozzo Gozzoli dove abitavano i due fratelli.
IL DOLORE DEL PADRE, URLA SOTTO CASA OMICIDA – Sconvolto, dopo una notte difficile, ieri e’ salito sullo scooter ed e’ andato a casa dell’assassino, di Riccardo Bianchi, di quel 21enne che in 36 ore di follia gli ha ucciso i due figli, e prima ha urlato la sua rabbia e poi, a un residente che ha tentato di bloccarlo mentre cercava di entrare nello stabile, ha rifilato una testata. Giovanni Pallumieri, 49 anni, si e’ presentato per due volte davanti alla palazzina di via Pompeo Marchesi 13, dove abitava l’omicida reo confesso rinchiuso in una delle celle che a San Vittore sono riservate ai detenuti a rischio e dove ora sono rimasti i suoi genitori. Erano le 8.30 quando l’uomo e’ arrivato e ha iniziato a gridare la sua disperazione davanti alle finestre dell’edificio. Fra lui e i figli Ilaria, 21 anni, e Gianluca, 20, c’erano state liti e incomprensioni in passato. La ragazza e il fratello, dopo la morte della madre, avvenuta un anno fa, avevano deciso di andare a vivere da soli, al quinto piano di un palazzo di via Gozzoli. Ma fra ieri e stamani la rabbia dell’uomo ha fatto la sua strada. Ha saputo delle venti coltellate inferte al figlio, della figlia picchiata, violentata e soffocata e stamani era davanti all’ingresso del condominio di via Marchesi, urlando e sfogandosi.
Poi se n’e’ andato e quindi e’ tornato circa tre ore dopo: questa volta ha provato a entrare nello stabile ma un condomino del palazzo lo ha fermato ricevendo in cambio una testata, peraltro di striscio. A quel punto alcuni residenti hanno chiamato la polizia ma quando gli agenti sono arrivati Giovanni Pallumieri non c’era gia’ piu’. Nel frattempo si era nuovamente allontanato e nel corso della giornata non si e’ piu’ fatto vedere. In via Gozzoli oggi pomeriggio sono arrivati gli amici delle due vittime. Hanno esposto uno striscione con su scritto ‘Ila&Gian per sempre nei nostri cuori’ e accanto la foto dei due fratelli assassinati con le ali d’angelo dipinte in azzurro. ”Due ragazzi splendidi – ha commentato uno dei giovani – . Gia’ dagli occhi lo capivi. Hanno sofferto tanto, da poco hanno perso la madre e hanno pero’ sempre avuto il sorriso sulle labbra”. Altri hanno spiegato fra le lacrime che erano due ragazzi ”normali” e che Ilaria ”si faceva in quattro sia per il lavoro sia per gli amici”.
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