Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Foodwatch lancia allarme: conigli pasquali con olio minerale Dalla Germania il test che accusa la Lindt, Feodora e Niederegger

Foodwatch lancia allarme: conigli pasquali con olio minerale Dalla Germania il test che accusa la Lindt, Feodora e Niederegger
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

L’organizzazione non governativa Foodwatch ha trovato sui cioccolatini tracce di
miscele di vari idrocarburi (oli minerali) derivati dal petrolio dopo una serie di
test tossicologici: “Potrebbero essere cancerogeni”. Il prossimo rischia di essere
una Pasqua avvelenata, per molti bambini. Almeno per quelli che, dal primo a Pasqua,
apriranno le molte uova colorate di Pasqua e coniglietti di cioccolato della Lindt,
Feodora e Niederegger e di altre ditte svizzere che producono cioccolata oltre
quegli venduti a basso prezzo da catene di supermercati della Lidl, Aldi Nord e Penny.
Lo sostiene uno studio condotto dall’ ONG Foodwatch, che dopo aver effettuato dei
test tossicologici sui coniglietti pasquali di cioccolato, vi ha trovato tracce di
miscele di vari idrocarburi, derivati dal petrolio. I cosiddetti oli minerali aromatici
si trovano in otto coniglietti di cioccolato esaminati su 20, ha inoltre comunicato
l’organizzazione dei consumatori Foodwatch. Il cioccolato, alimento grasso per sua
natura, presenta un forte potere estrattivo nei confronti di certe sostanze e il
problema assume una certa rilevanza visto che i coniglietti possono restare mesi
sugli scaffali dei punti vendita allungando così i tempi di contatto tra alimento
e imballaggio. Proprio per questo motivo, qualsiasi contaminazione del cioccolato
con oli minerali ed idrocarburi aromatici proveniente dal materiale di confezionamento
si deve considerare indesiderata e andrebbe evitata. I campioni con i giudizi peggiori
hanno un contenuto di idrocarburi aromatici che può arrivare a 7 milligrammi per
chilogrammo di cioccolato. “Che potrebbero, addirittura, essere cancerogeni”, hanno
messo in guardia. Una spiegazione della presenza, di oli minerali, nei cioccolatini,
la danno gli esperti: “Gli oli minerali si trovano nel cartone pressato, utilizzato
per le confezioni. Inevitabile che da lì finiscano nel cioccolato”. Va detto, comunque,
che gli esperti relativizzano il rischio di avvelenamento, derivante dall’assunzione
di cioccolatini agli idrocarburi. La cui presenza è cosi bassa da ritenere “minimo
il rischio di avvelenamento, considerato che se ne mangiano non più di 24 all’anno.
E poi il rischio esiste con tutti gli alimenti imballati nello stesso modo, dal riso
ai cereali”. I conigli di con proprio marchio “D7oom” da Lidl e “Douceur” da Penny,
sono risultati quelli maggiormente inquinati di oli minerali saturi. Dal canto suo
Lindt vende i propri coniglietti anche in Italia. Il test dimostra ancora una volta,
evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, che
l’industria alimentare ha il problema degli oli minerali negli alimenti non ancora
sotto controllo. Resta il fatto che nei genitori di molti bambini, provando ad immaginare
la preoccupazione creata, dopo la messa in guardia dei tedeschi dell’ONG Foodwatch,
la prossima Pasqua arriverà senza i coniglietti di cioccolato. Non bastasse la crisi
economica si aggiunge, insomma, un motivo in più per una Pasqua più sommessa del
solito.