Fli promuove corsi di formazione per preparare gli enti locali alla manovra finanziaria
redazione | Il 14, Ago 2011
Ciambrone: “L’obiettivo è quello di creare degli ambiti territoriali omogenei ed ottimali all’interno dei quali gli enti locali possano esercitare al meglio le funzioni, razionalizzando i centri di spesa”
Fli promuove corsi di formazione per preparare gli enti locali alla manovra finanziaria
Ciambrone: “L’obiettivo è quello di creare degli ambiti territoriali omogenei ed ottimali all’interno dei quali gli enti locali possano esercitare al meglio le funzioni, razionalizzando i centri di spesa”
Riceviamo e pubblichiamo:
Il 12 agosto 2011, il Governo italiano ha approvato all’ unanimità la cosidetta “manovra bis” di altri 45,5 mld di €, oltre ai 48 già approvati il 18 luglio scorso, sempre per il biennio 2012-2013 su richiesta esplicita della UE per quanto concerne il pareggio di bilancio, ovvero l’abbattimento del deficit pubblico previsto per il 2013. Le misure anti-crisi messe in atto corrispondono a veri e propri sacrifici sia per i contribuenti, chiamati ancora una volta a sopportare delle necessità incombenti, che per la classe dirigente: il punto che più ha suscitato subito stupore è l’abolizione di circa 54.000 poltrone tra Regioni, Province e Comuni. Avversando il decreto legge sul Federalismo Fiscale approvato precedentemente, dalle prossime Elezioni amministrative non avranno più diritto ad esistere 37 amministrazioni provinciali, quelle che a seguito del censimento previsto nel corso dell’ anno corrente non risulteranno avere più di 300.000 abitanti. Per quanto riguarda i Comuni con meno di 1.000 abitanti, saranno accorpati e/o le funzioni amministrative saranno affidate solo alla figura del Sindaco che avrà l’esecutività diretta, senza approvazione di un Consiglio Comunale o di una Giunta. Inoltre sarà ridotto il numero dei Consiglieri Regionali, Provinciali e Comunali sempre a partire dalle prossime Elezioni per ogni ente: stimati 54.000 poltrone in meno ed un risparmio economico non ora quantificabile. Saranno ulteriormente tassati gli enti locali per un totale di 9,5 mld di € nel biennio. La nostra attenzione sulla manovra si è concentrata, come analisi, sul fatto che ai Comuni è affidato un ruolo strategico nello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio e l’insieme delle loro azioni – ma anche le loro azioni d’insieme – sommate alla capacità di interagire proficuamente con i livelli amministrativi superiori, compongono la cifra di competitività territoriale di ogni regione. E’ a questa logica, ma anche alla consapevolezza del momento difficile dell’economia nazionale e internazionale e della conseguente inderogabile necessità di ottimizzare le risorse pubbliche, che risponde la convinta operatività dello Stato di prevedere per legge l’associazionismo intercomunale, nel promuovere la collaborazione tra enti locali, nel sostenere concretamente i processi di costituzione e di riorganizzazione di forme associative. In termini di efficacia è ormai evidente che ogni livello di governance deve essere pensato o, meglio, ripensato, in una duplice logica: il locale non può essere disgiunto dal globale, nel senso che il primo non è in discussione, ma contribuisce ad “alimentare” il secondo. Ed è altrettanto vero che non sempre “piccolo è bello”, specie se comporta costi aggiuntivi e servizi scarsamente economici. L’inversione che la modifica del Titolo V della Costituzione ha realizzato tra i livelli di governo, ponendo all’apice, in una logica di sussidiarietà, i Comuni, si è, infatti, accompagnata alla ideazione di nuovi modi di concepire l’esercizio di funzioni. Non si tratta, sia ben chiaro, di negare e mettere in discussione la specificità delle tante realtà comunali che caratterizzano il nostro territorio nazionale: il patrimonio storico, istituzionale, sociale, culturale, rappresentato dalle realtà locali è intoccabile. L’obiettivo è quello di creare degli ambiti territoriali omogenei ed ottimali all’interno dei quali gli enti locali possano esercitare al meglio le funzioni, razionalizzando i centri di spesa. *L’associazionismo intercomunale, quindi, è una carta importante da giocare *per lo sviluppo del territorio calabrese e noi vogliamo essere preparati a questa sfida. Formazione e informazione sono i passaggi chiave di questo percorso. Perciò i Circoli Giustizia, Catanzaro Nord, Catanzaro Sud e Pari Opportunità di Futuro e Libertà stanno preparando l’organizzazione d’ incontri, seminari e corsi di formazione.
Luigi Ciambrone
redazione@approdonews.it