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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Flai-Cgil, ritardi del governo per favorire ampie regolarizzazioni dei migranti Ciò significa che non ponendo rimedio a tale paletto e a tale restrizione, ben molti ragazzi migranti e stranieri braccianti tutti, ne rimarranno fuori

Flai-Cgil, ritardi del governo per favorire ampie regolarizzazioni dei migranti Ciò significa che non  ponendo rimedio a tale paletto e a tale restrizione, ben molti ragazzi migranti e stranieri braccianti tutti,  ne rimarranno fuori
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Nonostante il numero delle richieste di regolarizzazione va minimamente crescendo di giorno in giorno, ci troviamo però a fare i conti con un’amara verità che si rispecchia in tutto il territorio nazionale e cioè il grave ritardo da parte del ministero del lavoro e del governo a non avere voluto applicare alcuni emendamenti sostanziali nel ‘’decreto rilancio’’ ai fini di consentire la possibilità di regolarizzazione ad una piu’ amplia platea di persone. Ci riferiamo soprattutto alla mancata deroga fino ad oggi, dell’articolo 103 comma 2, il quale pone quel vincolo discriminante della scadenza di permesso di soggiorno per il rinnovo, non al, ma dal 31/12/2019. Ciò significa che non ponendo rimedio a tale paletto e a tale restrizione, ben molti ragazzi migranti e stranieri braccianti tutti, ne rimarranno fuori, avendo infatti in tanti, un titolo di soggiorno scaduto prima di tale data; altra cosa da non sottovalutare è anche la non facile reperibilità presso poste italiane, almeno dalle nostre parti, del kit rilascio richiesta permesso di soggiorno da presentare presso gli sportelli al fine da poter fissare poi, appuntamento presso le questure competenti, mentre i 500 euro come contributo forfettario che i datori di lavoro devono sostenere per l’istanza di cui al comma 1, a nostro avviso rimane molto oneroso; tutto ciò per quanto ci concerne costituisce serio problema ostativo alla regolarizzazione messa in atto dal governo. Nessuno ancora ha voluto capire che la regolarizzazione e’ un’ opportunita’ preziosa per tutti sia per le aziende sia per i braccianti i quali farebbero ritorno alla vita rimasti invisibili per molti anni; e’ una seria via di fuga dal lavoro nero, dallo sfruttamento e dal caporalato. Rimane come sempre purtroppo e ne prendiamo atto, una mancanza di volontà politica effettiva per un serio cambiamento di passo sulla via della dignita’ e civilta’.