“Prendo atto con il doveroso rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che
ha accolto il ricorso di Wanda Ferro, sancendo il ripristino di un ineccepibile principio
democratico”. Così il consigliere Mimmo Bevacqua, il quale afferma che ” la pronuncia
della Corte pone termine a una diatriba che si trascinava da due anni e ristabilisce
la piena operatività di quel diritto di rappresentatività e di piena legalità che
una norma oggettivamente errata aveva inopinatamente leso. Manifesto il mio rammarico
per il collega che dovrà lasciare gli scranni dell’assemblea, ma non era obiettivamente
giustificabile l’assenza nel massimo consesso legislativo di chi ha guidato la coalizione
arrivata seconda”. “La sentenza – prosegue Bevacqua – pone definitivamente fine a
una situazione di incertezza che aveva sinora posto in dubbio la stessa legittimità
costituzionale del Consiglio nella sua interezza. I tanti detrattori che, in questi
due anni, avevano tentato di dare l’immagine di un Consiglio nato “malato terminale”,
ora, possono tranquillamente pensare ad altro e, magari, riconoscere la bontà di
una legiferazione che ha prodotto, solo per fare pochi esempi, l’approvazione di
fondamentali strumenti di programmazione quali QTRP, Piano Trasporti Pubblico Locale,
Contratti di fiume e nuova Legge urbanistica”. “Con l’ingresso della Ferro, – continua
Bevacqua – spero si metta termine a una polemica che si è trascinata per troppo tempo
e, soprattutto, auspico che la presenza della legittima guida dell’opposizione alimenti
un dibattito franco e costruttivo, per una Regione che ha bisogno sia di essere governata
con decisione sia di vedere una minoranza propositiva”. “Alla Ferro – conclude Bevacqua
– i miei più sinceri auguri di benvenuto, con l’auspicio che la sua presenza determini
una opposizione puntuale che possa essere di beneficio e opportuno stimolo alla maggioranza?”.