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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Fincalabra, Chizzoniti a De Rose: “Fatte assunzioni discutibili”

Fincalabra, Chizzoniti a De Rose: “Fatte assunzioni discutibili”

“Il presidente vuole sottrarre carte sulla vicenda”

Fincalabra, Chizzoniti a De Rose: “Fatte assunzioni discutibili”

“Il presidente vuole sottrarre carte sulla vicenda”

 

 

REGGIO CALABRIA – “Un popolo sano e libero, se ama la pulizia, i panni sporchi li lava in piazza”, esordisce, citando Curzio Malaparte, il presidente della Commissione speciale di Vigilanza del Consiglio regionale Aurelio Chizzoniti. Il quale risponde causticamente al presidente di Fincalabra Umberto De Rose, che ha rifiutato la trasmissione degli atti richiesti dalla Commissione in ordine alle assunzioni di personale effettuate dalla stessa Fincalabra.

Chizzoniti, in una lettera inviata al presidente di Fincalabra, osserva che “De Rose ha sempre riconosciuto il ruolo della Commissione, impegnandosi addirittura, nel corso dell’audizione del 24/01/2013, a trasmettere le carte afferenti le numerosi assunzioni formalizzate da Fincalabra; salvo poi ad impegnarsi in invereconde contorsioni al solo scopo di rendere ancora più opache le procedure seguite”.

Sul versante tecnico-giuridico, il presidente Chizzoniti spiega che “l’attività di indagine della Commissione di Vigilanza è connaturata alla sua funzione strutturale, a nulla rilevando l’eventuale competenza trasversale con altri organi”. Ancora, Chizzoniti, senza mezzi termini, addebita all’ing. De Rose “la precisa volontà di sottrarre a sguardi indiscreti e non allineati tutte le carte afferenti le pluricensurate procedure sfociate in assunzioni alquanto discutibili”.

Ed efficacemente richiama sul punto un noto concetto di Hegel, secondo il quale “i misteri degli egizi restano misteri anche per gli egizi”. Di conseguenza, aggiunge il Presidente della Commissione di Vigilanza “le assunzioni fin qui inesplorate, dovrebbero restare un enigma eternamente irrisolto”. Il presidente Chizzoniti conferma, pertanto, il ricorso alla Procura della Repubblica di Catanzaro. E stigmatizza “il goffo e cinico tentativo di soffocare il grido di dolore dei tanti disoccupati che resta lo specchio che più fedelmente riflette l’ambiguità delle assunzioni a Fincalabra. L’ansia di giustizia che alimenta la legittima protesta da parte di tanti ragazzi delusi dalle decomposte logiche politiche, trova in questa circostanza emblematica, un punto su cui la buona politica, che pure c’è, potrebbe cimentarsi dando pieno risalto ai valori della buona amministrazione e della trasparenza”.

Il presidente Chizzoniti richiama “il peculiare momento politico nazionale”, sottolineando che “il dramma è che qualcuno ancora oggi finge di non capire perché un comico urlante o tribuno che sia, utilizzando lo strumento più democratico mai esistito (la scheda elettorale) ma soprattutto parlando al cuore della gente, arrivi a sfiorare il 30 per cento del consenso nazionale. Tra l’altro, autofinanziandosi”.

Infine, confrontando il rifiuto di Fincalabra “di esibire le carte richieste pubblicamente in Commissione, con la rabbia dei cittadini, ed in particolare dei giovani, verso una politica assurdamente arroccata, Chizzoniti – citando Augusto Imperatore morente (che pur governò e bene per quasi cinquant’anni la Roma imperiale) – esclama: “Fabula acta est!” (La commedia è finita!)