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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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“Fare velocemente chiarezza sul caso Riace” E' quanto afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco

“Fare velocemente chiarezza sul caso Riace” E' quanto afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco
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“Massimo rispetto per il lavoro dei magistrati, ma si faccia attenzione a non compromettere, pur se involontariamente,  le iniziative di qualità che, in una regione zeppa di contraddizioni come la nostra, si è riusciti a mettere in piedi e che sono universalmente apprezzate. L’auspicio – afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco –  è che si faccia velocemente chiarezza sul ‘caso’ Riace, che rappresenta un paradigma di buone pratiche di accoglienza e di integrazione dei migranti di cui la Calabria va fiera. E per il quale la Calabria e l’Italia sono finite, grazie all’intelligente  lavoro compiuto da Domenico Lucano e dai suoi collaboratori,  sulla rivista Fortune, nonché sui quotidiani più blasonati del Paese e del mondo. Wim Wenders – ricorda la consigliera regionale –  ha addirittura  sostenuto che la vera rivoluzione di fine secolo non è stato il crollo del muro di Berlino, ma quel laboratorio di accoglienza e di integrazione  dei migranti”. Ancora Flora Sculco: “Quel modello di integrazione, apprezzato da Papa Francesco e che il  Censis, in un documentato  focus sulla questione,  ha menzionato fra le realizzazioni più virtuose dei comuni,  trovo sia perfettamente in linea con le iniziative,  efficaci nel fronteggiare un fenomeno che fino a qualche mese addietro  destava allarme generale, adottate dal ministro Marco Minniti.  Il Governo – finisce la consigliera regionale –  sta adoperandosi con lungimiranza per porre sotto controllo una delle più complesse questioni del nostro tempo, ma è altrettanto decisivo che i territori, da Nord a Sud, facciano la loro parte, per assicurare un’accoglienza che esprima solidarietà autentica e che, al contempo, come accade a Riace, inneschi processi di integrazione dei migranti che ne hanno diritto, rispettando la dignità delle persone e i valori fondamentali della civiltà occidentale”.