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“Falcomatà riduca le tariffe del canone idrico”

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«Otre a dover chiarire come sia possibile che il primo cittadino di una città esponga
a seri rischi per la salute i cittadini non comunicando in modo tempestivo la non
potabilità dell’acqua, il sindaco Falcomatà deve provvedere immediatamente a emettere,
già dalla prossima bolletta, tariffe adeguate alla situazione, ovvero di gran lunga
inferiori se si considera la quota della potabilità da eliminare».
Il senatore Marco Siclari ha annunciato l’intenzione di prendere una posizione netta,
portando avanti la linea avviata dal partito provinciale, considerando l’emergenza
idrica che i reggini sono costretti a vivere.
«Speravo in una iniziativa risolutiva da parte del Sindaco, ma dopo diversi mesi
di inattività e di silenzio da parte dell’amministrazione, sono costretto ad intervenire
anche per l’ennesimo problema di Reggio, quello dell’acqua non potabile. Reggio Calabria
è vittima di una seria emergenza idrica. Se da un lato con poche ore di pioggia viene
sommersa dall’altro i rubinetti rimangono a secco e i cittadini sono costretti a
subire oltre il danno anche la beffa. Sì, perché se da un lato sono costretti ad
acquistare l’acqua minerale anche per cucinare, dall’altra continuano a pagare un
canone idrico che comprende la quota di potabilità che incide notevolmente sul totale
richiesto. Il sindaco Falcomatà dovrà fare i conti in primis con la salute dei cittadini
– dichiara il capogruppo di Forza Italia in Commissione Salute del Senato – che non
sono stati informati adeguatamente e nei tempi corretti ed ancora oggi mancano nelle
fontane pubbliche gli avvisi di non potabilità, e questa doveva essere la priorità.
Il comune, in caso di condanna al rimborso del canone idrico per non potabilità dell’acqua,
si esporrebbe al pericolo del dissesto finanziario e, inoltre, l’amministrazione
sarebbe passibile di danno erariale davanti alla Corte dei conti. Credo che Falcomatà
abbia atteso fin troppo e se non provvederà immediatamente a invertire la rotta mi
farò promotore di una class action ossia di un’azione collettiva per non pagare la
quota di un servizio che non viene garantito. Mi auguro che, il Sindaco, accolga
questo mio appello», ha concluso il senatore azzurro.