Eventi alluvionali zona jonica, anche Imbalzano chiede lo stato di calamità
Feb 27, 2012 - redazione
“Nell’impossibilità dei tanti Comuni interessati di poter intervenire finanziariamente per ripristinare un minimo di agibilità, spetta alle Istituzioni sovra-comunali farvi fronte con iniziative tempestive”
Eventi alluvionali zona jonica, anche Imbalzano chiede lo stato di calamità
“Nell’impossibilità dei tanti Comuni interessati di poter intervenire finanziariamente per ripristinare un minimo di agibilità, spetta alle Istituzioni sovra-comunali farvi fronte con iniziative tempestive”
“I devastanti nubifragi abbattutisi sulla zona jonica, dall’Area Grecanica all’intero Comprensorio della Locride, che hanno messo in ginocchio le attività economiche, a partire dal comparto agricolo e provocato danni gravissimi alla rete viaria, con crolli, frane e smottamenti, impongono un intervento tempestivo e, per quanto possibile, diretto della Provincia e della Regione, unitamente alla con la dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte del Governo”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale, nonché Presidente della Commissione “Bilancio, Programmazione Economica ed Attività Produttive” Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente), che aggiunge: “Interi paesi sia interni che costieri, già messi a dura prova negli scorsi mesi, hanno dovuto subire la furia della natura, con la conseguenza che gran parte delle strade interpoderali, comunali e provinciali, sono oggi di fatto impraticabili”.
Aggiunge Imbalzano: “Nell’impossibilità dei tanti Comuni interessati di poter intervenire finanziariamente per ripristinare un minimo di agibilità, spetta alle Istituzioni sovra-comunali farvi fronte con iniziative tempestive, mentre il Dipartimento della Protezione civile regionale deve farsi carico della proposta di un riconoscimento formale di questa gravissima situazione al Ministero competente. Non è ipotizzabile lasciare soli, in uno stato di assoluta emergenza, realtà comunali che già quotidianamente si dibattono tra mille problemi per assicurare servizi primari sempre più ridotti, a causa dei drastici e ormai insopportabili ridimensionamenti dei trasferimenti imposti dalle ultime finanziarie”.