di Giuseppe Campisi
Le Agricole, la cooperativa sociale ultima nata nella grande famiglia della Comunità Progetto Sud guidata dal caparbio don Giacomo Panizza ha subito l’ennesimo attacco. Vessazioni che si ripetono da anni, in maniera più o meno subdola sull’Erbaio, il terreno di circa tre ettari alla periferia sud di Lamezia Terme della città dove le socie della cooperativa (imprenditrici, professioniste o casalinghe, di etnia rom e non, alcune con disabilità o con fragilità sociale) stanno sperimentando l’agricoltura biologica con la produzione di ortaggi tipici e con essa la possibilità di creare un futuro per sé e per le loro famiglie.
Un lavoro duro e difficile perché «Le Agricole, per “volare” devono faticare doppio: perché i terreni sono stati messi in coltivazione non da molto e la produzione è ancora scarsa, perché la spiccata funzione sociale che quel progetto ha implica il coinvolgimento di persone con scarse competenze agricole ma anche perché il contesto in cui si trovano ad operare è, come si suole dire, di frontiera» recita la loro mission. «Abbiamo trovato il cancello forzato e il tetto della casetta degli attrezzi divelto e i mezzi agricoli fuori, pronti per essere portati via. Subiamo ancora una volta un vile attacco» recita una nota congiunta della cooperativa e dell’associazione Progetto Sud lanciando un drammatico interrogativo: «Ladri o mafiosi? C’è comunque rabbia e amarezza a lavorare e doversi indebitare per danni subiti da nemici vigliacchi. Le Agricole – spiegano – è una cooperativa fatta da donne e giovani in difficoltà, vanno sorrette e non buttate giù. Hanno una libertà da costruire, una autostima da conquistarsi, pertanto devono trovare amici e non nemici. Le Agricole hanno una economia povera ma dignitosa – continua la nota amaramente -. Non stanno tra le cooperative che fanno soldi sui problemi degli altri. Nel mondo della Comunità Progetto Sud ci si impegna insieme per liberarsi insieme. È importante conoscere le loro fragili vite e il sudore del loro lavoro. Gli inquirenti sono a lavoro e anche noi con le nostre donne».
ARTURO BOVA (PRESIDENTE COMMISSIONE CONTRO LA ‘NDRANGHETA)
“Mi sono recato in visita presso la Comunità “Progetto Sud” – comunità fondata e gestita da don Giacomo Panizza – dopo che si è registrato l’ennesimo tentativo di furto e danneggiamento ad una delle sue propaggini, la cooperativa ‘Le Agricole’”. E’ quanto rende noto il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, Arturo Bova,
“Dobbiamo tristemente registrare quello che è a tutti gli effetti un altro atto intimidatorio ai danni di una cooperativa che opera per produrre valore anche utilizzando i beni confiscati alla ‘ndrangheta. Quasi superfluo sottolineare con quanti sacrifici e passione ‘Progetto Sud’ porti avanti la propria attività. A tutti i protagonisti di questa realtà – prosegue Bova – giunga tutto il mio sostegno personale e istituzionale. Questo episodio, così come i tanti altri che recentemente hanno conquistato spazio sulle pagine dei giornali, ci racconta di un’economia, quella calabrese, sulla quale non si è per nulla allentata l’attenzione della criminalità. Proprio per questo motivo, ho inteso concentrare l’attenzione della prossima riunione della Commissione contro la ’ndrangheta, in programma lunedì 25 settembre, sulle intimidazioni ad imprenditori ed operatori economici e sociali, oltre che su quelle perpetrate ai danni di amministratori locali”.
“Affinché quanto raccolto nel corso delle audizioni non rimanga lettera morta, entro la fine dell’anno, subito dopo l’approvazione del bilancio – dichiara il presidente Bova – licenzieremo finalmente il testo unico relativo agli interventi regionali contro la criminalità organizzata. Un lavoro lungo oltre due anni grazie al quale, però, la nostra regione sarà finalmente dotata di uno strumento normativo all’avanguardia nel contrasto alla criminalità, uno strumento che aiuterà concretamente la politica e i cittadini, aumentando la fiducia nelle istituzioni”.
“Non è accettabile, infatti, che le vittime di racket, usura ed estorsione – conclude Arturo Bova – rinuncino a costituirsi parte civile nei processi ai loro persecutori. Bisogna sostenere e affiancare gli imprenditori che hanno paura, impedendo che proprio la paura sia l’unico esempio fornito all’opinione pubblica”.
CARITAS CALABRIA
La Delegazione Caritas Calabria, che già̀ in altre occasioni ha manifestato vicinanza e collaborazione alle attività̀ della Comunità Progetto Sud, esprime la solidarietà̀ nei confronti della Cooperative Le Agricole, per il vile attentato verificatosi la scorsa notte. Ferma è la nostra condanna al gesto intimidatorio, ma ancora più̀ forte è la denuncia di questi episodi, tentativi di vigliacchi di ribadire il proprio dominio sul territorio. Siamo convinti che solo una risposta collettiva e unitaria può̀ essere una risposta a quanto accaduto. Un pensiero ed una preghiera va a tutte le donne della cooperativa che forti e tenaci, portano avanti la loro battaglia, basata su valori e ideali importanti. Siamo tutti con Le Agricole e non accetteremo mai di piegarci alla paura ed alla minaccia.
BANCA ETICA DELLA CALABRIA
Le socie e i soci di Banca Etica della Calabria esprimono solidarietà e vicinanza alla Cooperativa “Le Agricole” di Lamezia Terme e condannano fermamente l’ennesimo attentato di cui la cooperativa è stata vittima. Una cooperativa di donne e giovani in difficoltà che per affermare il proprio diritto ad un’esistenza dignitosa hanno scelto la strada del lavoro in agricoltura. Chi colpisce loro, in modo vigliacco e ignobile, colpisce anche le nostre radici contadine, il nostro amore per la terra, la nostra capacità di rispettarla e viverla in armonia con gli altri.
Come Banca Etica continueremo a fare strade insieme alla Cooperativa, alle donne e ai giovani che hanno scommesso sul loro coraggio e sui loro sogni, continueremo insieme a coltivare il presente, nella consapevolezza che il raccolto futuro sarà ricco di giustizia sociale, libertà, diritti per tutti e tutte.