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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Elogio del “Tè matcha”: l’antitum orale della natura Un portento contro il cancro al seno

Elogio del “Tè matcha”: l’antitum orale della natura Un portento contro il cancro al seno
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Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alla domanda di
salute che spesso vengono confortate anche dagli studi della medicina.
Esistono, infatti, piante che utilizzate nelle cucine o nelle
tradizioni mediche di alcuni paesi anche da migliaia di anni, possono
apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della
ricerca scientifica. Questa volta, Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/],
vuol parlare dei benefici ed usi di una pianta, utilizzata come
bevanda da oltre 5.000 anni in Cina denominata “Tè matcha “,
perché le sue foglie, che sono la parte della pianta che contiene i
principi attivi, vengono cotte al vapore, asciugate e, infine pestate
fino ad ottenere una polvere finissima che viene comunemente
utilizzata principalmente nella tradizionale cerimonia del tè. Il
matcha è una varietà di tè comunissima nel mondo orientale, e
sempre più diffusa anche da noi per le sue eccellenti proprietà
detox, in favore del metabolismo e contro il colesterolo alto. Ma non
è tutto. Secondo una nuova ricerca condotta presso la Università di
Salford, a Manchester, gli antiossidanti e le altre proprietà del
matcha sono in grado di combattere le cellule del cancro. Il team ha
testato un estratto del tè in laboratorio sulle cellule staminali del
tumore al seno, impiegando fenotipi metabolici, una strategia mirata
alla comprensione dell’interazione tra il genotipo, l’ambiente e
lo stile di vita a livello molecolare. Secondo i risultati, il matcha
ha «condotto le cellule tumorali ad uno stato metabolico
quiescente», come riporta l’articolo pubblicato nella rivista
scientifica Aging. Anche la loro diffusione è stata limitata ad una
concentrazione relativamente bassa (0.2 mg/ml). «Il tè verde è un
prodotto naturale usato come supplemento nelle diete, dal potenziale
enorme per una vasta gamma di trattamenti», ha dichiarato Michael
Lisanti, professore di medicina tradizionale presso l’università
britannica. «Usando questo fenotipo metabolico, abbiamo scoperto che
il tè è in grado di sopprimere il metabolismo mitocondriale
ossidativo: in altre parole, previene la “ricarica” delle cellule,
e dunque causa loro di diventare inattive e di morire».Gli effetti
del matcha sono stati rilevati anche sulla mTOR (rapamicina), che
regola la crescita e la sopravvivenza delle cellule. Il ruolo della
mTOR è considerato cruciale nel metabolismo delle cellule tumorali;
per questo il team di ricerca ha considerato il suo impiego nelle
terapie per i pazienti con il cancro al posto dei farmaci con
rapamicina. «Gli effetti del matcha sulle cellule del carcinoma della
mammella negli esseri umani sono stati veramente impressionanti»,
continua il professor Lisanti. «Questi risultati confermano la nostra
convinzione che il matcha ha un enorme potenziale terapeutico sulla
riprogrammazione delle cellule tumorali».Anche se i risultati sono
significativi, non tutti gli esperti sono giunti alle stesse
conclusioni. Martin Ledwick, dell’associazione Cancer Research UK,
ha dichiarato: «Non ci sono prove sufficientemente forti che
dimostrino che il tè verde può aiutare a curare i pazienti con il
cancro». «Anche se questo studio indica che il matcha possa uccidere
le cellule tumorali in laboratorio, è molto difficile che questo
accada bevendo il tè».