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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Editoria e censura. Sarah Scazzi ed i casi di cronaca nera. Quello che non si deve dire

Editoria e censura. Sarah Scazzi ed i casi di cronaca nera. Quello che non si deve dire

Quando gli autori scomodi sono censurati ed emarginati

Editoria e censura. Sarah Scazzi ed i casi di cronaca nera. Quello che non si deve dire

Quando gli autori scomodi sono censurati ed emarginati

 

 

Il caso che ha sconvolto l’Italia e ha cambiato per sempre la cronaca nera
in due libri-dossier precisi e dettagliati che fanno la storia, non la
cronaca, perché fanno parlare i testimoni del loro tempo. “Sarah Scazzi. Il
delitto di Avetrana. Il resoconto di un avetranese.” E “Sarah Scazzi. Il
delitto di Avetrana. Il resoconto di un avetranese. La Condanna e
l’Appello”. Sono i libri che Antonio Giangrande ha scritto in riferimento al
caso nazionale. In questi libri l’avetranese Giangrande ripercorre da
testimone privilegiato in prima persona tutte le tappe del caso: gli
interrogatori, lo studio degli incartamenti, le analisi delle tracce sul
luogo del delitto, i ragionamenti per entrare nella dinamica del delitto. Da
giurista e da sociologo storico inserisce la vicenda in un sistema
giudiziario e mediatico che ha trattato vicende similari e che non lasciano
spazio ad alcuna certezza. Di Sarah Scazzi si continuerà a parlare a lungo.
La vicenda, tra le più controverse nella cronaca recente del nostro Paese, è
stata costantemente seguita, commentata e interpretata, anche a sproposito.
Antonio Giangrande in questi libri compie un viaggio meticoloso e preciso
all’interno delle prove e delle contraddizioni sia del caso giuridico, che
dei suoi controversi protagonisti. Antonio Giangrande è un punto di
riferimento, è il destinatario la tua prima telefonata per capire cosa sia
successo. Le sue analisi sono sempre schiette, appassionate, cristalline.
Mai scontate o banali. Puoi anche non essere d’accordo, ma dal confronto ne
esci più sapiente.

Antonio Giangrande, noto autore di saggi pubblicati su Amazon, che
raccontano questa Italia alla rovescia, per una scelta di libertà si pone al
di fuori del circuito editoriale. Questo è un dazio che egli paga in termini
di visibilità. Ogni kermesse, manifestazione, mostra o premio a carattere
culturale è in mano agli editori. Premi e vincitori li scelgono loro, non il
lettore. I giornali e le tv dipendono dagli editori e per forza di cose sono
costretti a promuovere gli autori della casa. Il web è uno strumento per far
conoscere gli autori sconosciuti. Antonio Giangrande usa proprio il web per
raccontarsi.

«Sono orgoglioso di essere diverso. In un mondo caposotto (sottosopra od
alla rovescia) gli ultimi diventano i primi ed i primi sono gli ultimi.
L’Italia è un Paese caposotto. Io, in questo mondo alla rovescia, sono
l’ultimo e non subisco tacendo, per questo sono ignorato o perseguitato. I
nostri destini in mano ai primi di un mondo sottosopra. Che cazzo di vita è?
Faccio mia l’aforisma di Bertolt Brecht. “Ci sedemmo dalla parte del torto
visto che tutti gli altri posti erano occupati. Ci sono uomini che lottano
un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono
quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che
lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.” Rappresentare con
verità storica, anche scomoda, ai potenti di turno, la realtà contemporanea,
rapportandola al passato e proiettandola al futuro. Per non reiterare vecchi
errori. Perché la massa dimentica o non conosce. Denuncio i difetti e
caldeggio i pregi italici. Perché non abbiamo orgoglio e dignità per
migliorarci e perché non sappiamo apprezzare, tutelare e promuovere quello
che abbiamo ereditato dai nostri avi. Insomma, siamo bravi a farci del male
e qualcuno deve pur essere diverso!»

Continua Antonio Giangrande «E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi
non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori
stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era
una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il
successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti
querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è
essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e
cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei
magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per
farti cessare di scrivere. Devastante è farlo senza essere di sinistra.
Quando si parla di veri scrittori ci si ricordi di Dante Alighieri e della
fine che fece il primo saggista mondiale. Le vittime, vere o presunte, di
soprusi, parlano solo di loro, inascoltati, pretendendo aiuto. Io da vittima
non racconto di me e delle mie traversie. Ascoltato e seguito, parlo degli
altri, vittime o carnefici, che l’aiuto cercato non lo concederanno mai.
Faccio ancora mia un altro aforisma di Bertolt Brecht “Chi non conosce la
verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un
delinquente”. Bene. Tante verità soggettive e tante omertà son tasselli che
la mente corrompono. Io le cerco, le filtro e nei miei libri compongo il
puzzle, svelando l’immagine che dimostra la verità oggettiva censurata da
interessi economici ed ideologie vetuste e criminali. Si è mai pensato, per
un momento, che c’è qualcuno che da anni lavora indefessamente per far
sapere quello che non si sa? E questo al di là della convinzione di sapere
già tutto dalle proprie fonti? – conclude Giangrande – Si provi a leggere un
e-book o un book di Antonio Giangrande. Si scoprirà cosa succede veramente
in un territorio o in riferimento ad una professione. Cose che nessuno dirà
mai. Non si troveranno le cose ovvie contro la Mafia o Berlusconi o i
complotti della domenica. Cose che servono solo a bacare la mente. Si
troverà quello che tutti sanno, o che provano sulla loro pelle, ma che
nessuno ha il coraggio di raccontare. Si può anche non leggere questi libri,
frutto di anni di ricerca, ma nell’ignoranza imperante che impedisce
l’evoluzione non si potrà più dire che la colpa è degli altri e che gli
altri son tutti uguali.»

“L’Italia del Trucco, l’Italia che Siamo”. Collana editoriale di decine di
saggi autoprodotta da Antonio Giangrande su Amazon, Create Space, Lulu,
Google Libri ecc. Libri da leggere anche a costo zero. Se invece volete
dargli una mano, regalate un libro di Antonio Giangrande. Scoprirete tutto
quello che non si osa dire.