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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Ecco gli affari del sindaco di Pizzo Calabro con la ‘ndrangheta La procura antimafia di Catanzaro nel arrestare l'ex sindaco Gianluca Callipo traccia un quadro desolante sugli affari delle cosche nel vibonese

Ecco gli affari del sindaco di Pizzo Calabro con la ‘ndrangheta La procura antimafia di Catanzaro nel arrestare l'ex sindaco Gianluca Callipo traccia un quadro desolante sugli affari delle cosche nel vibonese
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CALLIPO Gianluca, attraverso la società in cui gli stessi sono rispettivamente amministrazione
unico e socio, di procedere in data 12.09.2017, all’acquisizione dell’immobile mediante procedura
fallimentare per l’importo di euro 819 mila, senza soluzione di continuità nell’operatività
dell’attività imprenditoriale in questione.
In particolare:
CALLIPO Gianluca, in qualità di Sindaco del comune di Pizzo, in violazione dei principi
costituzionali di buon andamento e imparzialità CALLIPO Gianluca:
V8) delitto p.p. dagli arti. 110 e 416 bis comrni 1, 2, 3, 4, 5 e 6 c.p., per avere concretamente
contribuito, pur senza farne formalmente parte, al rafforzamento, alla conservazione ed alla
realizzazione degli scopi dell’associazione mafiosa denominata éridrangheta, operante sul
territorio della provincia di Vibo Valentia e su altre zone del territorio calabrese, nazionale ed
estero, ed in particolare della locale di San Gregorio (cosca Razionale-Gasparro) e della ‘ndrina di
Pizzo ivi operante, meglio descritte al superiore capo A), associazione che si avvale della forza
d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne
deriva, allo scopo di:
commettere delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la
vita e l’incolumità individuale, in particolare commercio di sostanze stupefacenti, estorsioni, usure,
furti, abusivo esercizio di attività finanziaria, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza
illecita in attività economiche, corruzioni, favoreggiamento latitanti, corruzione e coercizione
elettorale, intestazione fittizia di beni, ricettazione, omicidi;
acquisire direttamente e indirettamente la gestione e/ o controllo di attività economiche, in
particolare nel settore edilizio, movimento terra, ristorazione;
• acquisire appalti pubblici e privati;
• ostacolare il libero esercizio del voto, procurare a sé e ad altri voti in occasione di
competizioni elettorali, convogliando in tal modo le preferenze su candidati a loro vicini in cambio
di future utilità;
• conseguire per sé e per altri vantaggi ingiusti;
In particolare, come concorrente “esterno”, nella qualità di imprenditore del settore alberghiero e
di Sindaco del comune di Pizzo, forniva uno stabile contributo alla vita dell’associazione mafiosa
descritta al superiore capo A) ed in particolare: nelle qualità sopra menzionate ed in diretto contatto
con i vertici dell’organizzazione criminale operante in Pizzo (in particolare, famiglia Mazzotta) e
San Gregorio d’Ippona (famiglia Razionale – Gasparro), si poneva quale riferimento per il sodalizio
nella risoluzione di problematiche inerenti alla propria funzione di Sindaco, promuovendo in tale
veste gli interessi dell’organizzazione e favorendo, anche nell’adozione o meno di specifici
provvedimenti, personaggi intranei o vicini al sodalizio, comunque garantendo, in caso di
necessità, il suo appoggio all’organizzazione, omettendo i dovuti controlli sulle attività di interesse
del sodalizio; garantendo a MAZZOTTA Salvatore Francesco condotte amministrative favorevoli
alla famiglia del MAZZOTTA e segnatamente alla prosecuzione dell’attività imprenditoriale della
società “ITTICA Paola di Mazzotta Francesca”, anche in cambio del sostegno elettorale offertogli –
in occasione delle elezioni comunali dell’11.06.2017 – dal sodalizio criminale napitino da lui
capeggiato (cfr. successivo capo Y8); consentendo la prosecuzione dell’attività imprenditoriale
denominata “Mocambo”, gestita da Francesco ISOLABELLA, amministratore unico della società
217 -FUTURA s.r.1., attività esercitata all’interno di un immobile poi rilevato dalla C.T.S. Invest s.r.l. (di cui
risulta socio il medesimo Callipo) e di interesse di RAZIONALE Saverio e GASPARRO Gregorio.
CALLIPO Gianluca, CARIA Enrico, DE CARIA Paola, MAZZOTTA Francesca, MAZZOTTA
Salvatore Francesco e STUPPIA Maria Alfonsina:
Y8) delitto p. e p. dagli artt 110 – 323 c.p. e 416bis.1 c.p. (già art. 7 1. n. 203/91, come da mod. ex
art. 5 lett. D d. 1gs. N. 21/2018), perché, in concorso tra loro, DE CARIA Paola, MAZZOTTA
Francesca, MAZZOTTA Salvatore Francesco nella qualità di beneficiari ed istigatori, CALLIPO
Gianluca, CARIA Enrico, STUPPIA Maria Alfonsina nella qualità di pubblici ufficiali, nell’esercizio
delle funzioni – il Callipo di Sindaco del Comune di Pizzo, il Caria di Comandante della Polizia
Municipale, la Stuppia di responsabile dell’ufficio urbanistico – questi ultimi in violazione dei
principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione (art. 97
comma 2 Cost.), nonché omettendo di compiere qualsiasi atto amministrativo che potesse dare
effettivo e concreto esito alla ordinanza in. 29 emessa in data 15.04.2013 dall’ufficio urbanistico del
Comune di Pizzo – avente come oggetto la demolizione di opere abusive e contestuale rispristino
dello stato dei luoghi e restituzione dell’immobile al comune, e alla delibera di sgombero forzato
n. 19710 datata 11.09.2013, della stessa Amministrazione, entrambe con riferimento ai box
commerciali di seguito descritti, deliberatamente di fatto consentivano a DE CARIA Paola e
MAZZOTTA Francesca, rispettivamente madre e sorella di MAZZOTTA Salvatore Francesco, e a
quest’ultimo (tutti interessati alla prosecuzione dell’attività imprenditoriale di vendita del pesce.

ivi svolta) di mantenere illecitamente nella loro disponibilità i box commerciali ubicati in Piazza
Mercato di Pizzo comunemente denominata “Piazzetta”, di proprietà del Comune di Pizzo (box
abusivamente occupati e sui quali erano state effettuate opere edilizie senza titolo dai membri della
famiglia Mazzotta), così intenzionalmente i pp.uu. procurando ai MAZZOTTA-DE CARIA un
ingiusto vantaggio patrimoniale.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa ‘ndrangheta
nella sua articolazione territoriale della Indrina di Pizzo (cfr. capo A).
In Pizzo (VV) dal 15.04.2013 e dal giorno 11.09.2013 con condotta in atto;
CALLIPO Gianluca, CARIA Enrico, FIUMARA Maurizio, GASPARRO Gregorio, SOLABELLA
Francesco, MARINO Pasquale, PULITANO Daniele, RAZIONALE Saverio e STUPPIA Maria
Alfonsina:
Z8) delitto p. e p. dagli artt. 110 – 323 c.p. e 416bis.1 c.p. (già art. 7 1. n. 203/91, come da mod. ex
art. 5 lett. D d. lgs. N. 21/2018), perché, in concorso tra loro, ISOLABELLA Francesco – FIUMARA
Maurizio – PULITANO Daniele – RAZIONALE Saverio – GASPARRO Gregorio nella qualità di
beneficiari ed istigatori, CALLIPO Giartluca, CARIA Enrico, STUPPIA Maria Alfonsina, MARINO
Pasquale nella qualità di pubblici ufficiali, nell’esercizio delle funzioni il CALLIPO di Sindaco del
Comune di Pizzo, il CARIA di Comandante della Polizia Municipale, la STUPPIA di responsabile
dell’ufficio urbanistico, MARINO Pasquale di Assessore ai Servizi Sociali e all’urbanistica, questi
ultimi PP.UU.:
– in violazione dei principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della Pubblica
Amministrazione (art. 97 comma 2 Cost.);
– omettendo illegittimamente di compiere qualsiasi atto amministrativo che potesse dare effettivo
e concreto esito all’esecuzione dell’ordinanza nr. 19/2015 emessa in data 19.06.2015 dall’ufficio
urbanistico del comune di Pizzo, avente come oggetto la revoca dell’agibilità dei locali di cui
trattasi per mancanza di regolare allaccio alla rete fognaria;
– intervenendo in modo che, a seguito dell’emissione del provvedimento nr. 13918 del 26.06.2017
mediante il quale veniva revocata, alla società FUTURA S.R.L., l’autorizzazione di
somministrazione di alimenti e bevande di tipo C con annessa piscina e l’autorizzazione di
affittacamere, relativamente al locale denominato “Mocambo” venissero poi disposte:
in primo luogo, con ordinanza nr.14158 del 29.06.2017 dell’ufficio commercio del Comune di Pizzo,
a firma del CARIA la sospensione della revoca autorizzazione di somministrazione di alimenti e
bevande prima citata;
in secondo luogo in data 27.07.2017 con nota avente nr. di pro t. 16132 emessa del responsabile del
Settore urbanistica del Comune di Pizzo, Arch. STUPPIA Maria, la sospensione della revoca
dell’agibilità di cui alla seconda disposizione contenuta nell’Ordinanza nr. 19/2015;
così intenzionalmente procuravano un ingiusto vantaggio patrimoniale a FIUMARA Maurizio,
RAZIONALE Saverio, GASPARRO Gregorio, a ISOLABELLA Francesco e allo stesso CALLIPO
in conflitto di interessi, e in violazione del dovere di astensione, dal momento che:
deliberatamente di fatto consentivano a ISOLABELLA Francesco, in qualità di rappresentante
legale della società FUTURA Unipersonale SRL, ed a RAZIONALE – GASPARRO quali soci occulti
della società FUTURA Unipersonale SRL (cfr. superiore capo C3) di mantenere la gestione
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dell’attività ristorativa “Mocambo”. CALLIPO Gianluca e FIUMARA Maurizio, rispettivamente in qualità il primo di socio e il secondo
di amministratore unico della società “C.T.S. Costruzioni Sud S.P.A”, di acquisire in data
12.09.2017 mediante procedura fallimentare, la struttura turistico-alberghiera denominata “il
Mocambo” sita in Pizzo (VV), località Bevivin su un terreno di mq 21.084.
Il tutto sulla base di un accordo, intervenuto tra tutte le parti, che consentiva a ISOLABELLA
Francesco ed ai soci occulti RAZIONALE Saverio e GASPARRO Gregorio, di mantenere la gestione
dell’attività della Pubblica Amministrazione (art. 97 comma 2
Cost.), ometteva di compiere qualsiasi atto amministrativo che potesse dare effettivo e concreto
esito alla ordinanza nr. 19 emessa in data 19.06.2015 dall’ufficio urbanistico del Comune di Pizzo,
procurandosi, inoltre in qualità di socio della “C.T.S. Costruzioni Sud S.P.A”, in conflitto di

interessi, ed in violazione del dovere del astensione, un ingiusto vantaggio patrimoniale,
divenendo in data 12.09.2017, a seguito di procedura fallimentare, proprietario della struttura
turistico-alberghiera denominata “il Mocambo” sita in Pizzo (VV), località Bevivino su un terreno
di mq 21.084.
MARINO Pasquale, in qualità di Assessore ai servizi sociali ed all’urbanistica del comune di
Pizzo, in violazione dei principi costituzionali di buon andamento e imparzialità della Pubblica
Amministrazione (art. 97 comma 2 Cost.), ad offrire il proprio materiale contributo, al fine di
addivenire alla sospensione dei provvedimenti emessi in data 19.06.2015 (ordinanza nr. 19) ed in
data 26.06.2017, (ordinanza nr. 13918) dai competenti uffici del Comune di Pizzo, nei confronti
della società FUTURA SRL, ed a garantire quindi la continuità gestionale da parte di ISOLABELLA
Francesco ed alla società “C.T.S. Costruzioni Sud S.P.A”, di procedere alla successiva acquisizione
della struttura turistico-alberghiera denominata “il Mocambo” sita in Pizzo (VV), località Bevivino
su un terreno di mq 21.084.
STUPPIA Maria Alfonsina e CARIA Enrico in violazione dei principi costituzionali di buon
andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione (art. 97 comma 2 Cost.), omettevano di
compiere qualsiasi atto amministrativo che potesse dare effettivo e concreto esito alla ordinanza
nr. 19 emessa in data 19.06.2015 dall’ufficio urbanistico del Comune di Pizzo, procedendo ad
emettere, a seguito di ulteriori illeciti riscontrati in data 23.06.2017, ulteriori provvedimenti con i
quali veniva concessa la sospensione delle revoca dell’autorizzazione di somministrazione di
alimenti e bevande di tipo C e di autorizzazione di affittacamere intestata alla società FUTURA
S.R.L. ed alla successiva sospensione della revoca dell’agibilità di cui alla seconda disposizione
contenuta nell’Ordinanza nr. 19/ 2015.
FIUMARA Maurizio, quale amministratore unico della società “C.T.S. Costruzioni Sud S.P.A”,
concordava con il CALLIPO le iniziative da intraprendere per la buona riuscita dell’intera
operazione, influenzando pesantemente l’azione politica ed amministrativa del medesimo,
manteneva i contatti con le altre parti, beneficiava dell’attività illecita acquisendo in data 12.09.2017 /A-
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mediante procedura fallimentare, la struttura turistico-alberghiera denominata “il Mocambo” sita
in Pizzo (VV), località Bevivino su un terreno di mq 21.084.
PULITANO Daniele, in diretto rapporto con i vertici dell’organizzazione criminale operante in
Pizzo (in particolare, famiglia Mazzotta) e San Gregorio d’Ippona (famiglia Razionale – Gasparro),
favoriva, mantenendo i contatti tra le varie parti, attraverso la fattiva collaborazione del Sindaco
Gianluca CALLIPO e dell’ Assessore MARINO Pasquale, la prosecuzione dell’attività
imprenditoriale denominata “Mocambo”, gestita dallo zio Francesco ISOLABELLA,
amministratore unico della società FUTURA s.r.1., attività esercitata all’interno di un immobile poi
rilevato in data 12.09.2017, a seguito di procedura fallimentare, dalla società “C.T.S. Costruzioni
Sud S.P.A”, in cui CAUTO Gianluca risulta essere socio e lo zio FIUMARA Maurizio,
amministratore unico.
ISOLABELLA Francesco, RAZIONALE Saverio e GASPARRO Gregorio, il primo in qualità di
rappresentante legale della società FUTURA Unipersonale SRL, RAZIONALE e GASPARRO quali
soci occulti della società FUTURA Unipersonale SRL (cfr. superiore capo C3), concordavano le
iniziative da intraprendere, mantenevano i contatti con le altre parti per la buona riuscita dell’intera
operazione, beneficiavano dell’attività illecita, beneficiava dell’attività illecita riuscendo a
mantenere la gestione dell’attività ristorativa “Mocambo” senza soluzione di continuità.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo
mafioso denominata ‘ndrangheta, nella sua articolazione di S. Gregorio, di cui al capo A).