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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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E’ “tortura” andare a lavoro prima delle 10 Secondo un esperto dell'Università di Oxford, assomiglierebbe a un vero tormento per il corpo umano non adatto ad un'attività di mattina presto

E’ “tortura” andare a lavoro prima delle 10 Secondo un esperto dell'Università di Oxford, assomiglierebbe a un vero tormento per il corpo umano non adatto ad un'attività di mattina presto
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La stragrande maggioranza dei dipendenti non hanno scelta e devono essere conformi
ai programmi tradizionali delle aziende: 8 h – 16 h, 8 h 30-16 h 30 o 9h – 17h. Sono
pochi quelli che hanno la possibilità di godere di un’alternativa più confortevole.
Tuttavia, secondo il Dr. Paul Kelley uno dei maggiori esperti britannici nel campo
del sonno, ricercatore onorario dello Sleep and Circadian Neuroscience Institute
dell’Università di Oxford, i nostri corpi non sarebbe adattati per questo ciclo
che causerebbe la maggior parte dei nostri mali: stress, esaurimento, malattia fisica
e mentale. L’esperto lo ha dichiarato in occasione del British Science Festival di
Bradford. Kelley ed ha spiegato: “È un grande problema per la nostra società,
viviamo in un modo privato del sonno. Il tuo corpo funziona sempre in armonia con
la luce del sole, anche se non te ne accorgi. Nelle prigioni o negli ospedali, le
persone vengono svegliate e gli viene dato qualcosa da mangiare anche quando non
vogliono. Ma tu sei fuori da tutto questo. Secondo Kelley, le imprese che obbligano
i dipendenti ad iniziare a lavorare prima delle 9, lo farebbero anche a discapito
dell’azienda stessa: la mancanza di sonno danneggia le capacità produttive del
dipendente, fino a causare problemi di memoria e di salute. Lo stesso discorso vale
per gli studenti: secondo Kelley le lezioni scolastiche non dovrebbero iniziare prima
delle 10 e quelle universitarie non prima delle 11. Rimanere a letto più a lungo
migliorerebbe i risultati scolastici del 10%.Le conseguenze della mancanza sonno?
Sono rabbia, ansia, frustrazione, comportamenti compulsivi, compromesse anche l’attenzione
e la memoria a lungo termine. Potrebbe, inoltre, influenzare l’inclinazione a consumare
alcol e droga. Alla luce di questo studio insomma la privazione del sonno, osserva
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una “tortura”.
E questo danneggia il nostro corpo, sia a livello fisico sia a livello emotivo.