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Disoccupazione giovanile: oltre il 44% nel mese di giugno

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Dati sconfortanti quelli della disoccupazione giovanile oltre il 44%, con un tasso generale al 12,7% e 40mila occupati in meno in un anno. E’ la fotografia dell’occupazione scattata dall’Istat sul mese di giugno, quando la percentuale dei senza lavoro è salita rispetto al mese precedente di 0,2 punti e quella dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni ha toccato la quota record del 44,2%. A quattro mesi dall’entrata in vigore del Jobs Act e a dispetto dei toni trionfalistici del premier Matteo Renzi, che a maggio festeggiava perché “la macchina è finalmente ripartita”, la situazione del mercato del lavoro in Italia resta preoccupante. Unico segnale positivo è la crescita della partecipazione, che emerge dal calo del numero degli inattivi.

Il dato che più colpisce è quello relativo ai giovani: la disoccupazione giovanile tocca il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, nel primo trimestre 1977. “Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 44,2%, in aumento di 1,9 punti percentuali rispetto al mese precedente”, nota l’istituto di statistica.

La crescita dei disoccupati, nota però l’Istat, è associata a “una crescita della partecipazione al mercato del lavoro, testimoniata dalla riduzione del numero di inattivi“. Infatti le persone nè occupate nè in cerca di occupazione sono diminuite a giugno di 0,1 punti percentuali a (-18mila) a 14,021 milioni, riprendendo il calo cominciato a inizio anno e interrotto a maggio.

Per Renzi non c’è da preoccuparsi perché “l’occupazione è ultima cosa che riparte dopo un periodo di crisi” e “in questo senso i dati sono ancora timidi ma incoraggianti: le ultime rilevazioni sulla produzione industriale lasciano sperare che sia positivo anche il pil del secondo trimestre, i dati dei consumi sono di segno positivo e il quadro è ancora molto lontano da quello che vogliamo diventi ma la direzione è quella giusta”. Positivo poi “l’aumento delle persone che cercano lavoro”.