Diritti fondamentali, relazione “Ferrara” al Parlamento Europeo La Commissione dovrà impegnarsi ad attivare un nuovo meccanismo di monitoraggio contro ogni forma di violazione
Strasburgo – “Il Parlamento europeo ha compiuto oggi un grande passo in
avanti nella tutela dei diritti fondamentali”, è quanto dichiara
l’eurodeputata del M5S Laura Ferrara subito dopo la votazione in Parlamento
europeo del Report sui diritti fondamentali 2014-2015 di cui la portavoce
calabrese è relatrice. La relazione promossa ogni biennio al Parlamento
europeo è stata approvata con 360 voti favorevoli, 291 contrari e 58
astensioni. Il testo passa nonostante la forte opposizione dei popolari che
avevano addirittura presentato una mozione di risoluzione alternativa,
subito cassata dalla plenaria. Il gruppo del Ppe in cui sono compresi Forza
Italia e Nuovo Centro Destra, in deroga alle più basilari forme di
trasparenza riteneva che non si dovesse procedere ad un monitoraggio Paese
per Paese e intendeva abolire tutti i riferimenti del testo della Ferrara
riguardo ai diritti dei minori, delle donne, degli LGBtI, così come della
libertà di informazione. Ma come sottolineato anche dallo stesso
Commissario e vice Presidente della Commissione Franz Timmermans durante la
discussione del testo “nessuno Stato membro se agisce in tutela dei diritti
fondamentali, deve temere il controllo degli altri Stati e della
Commissione europea”.
Si tratta del primo Report sui diritti fondamentali targato Movimento 5
Stelle e si chiede alla Commissione l’istituzione di un nuovo meccanismo di
tutela che comprenda indicatori chiari ed obiettivi sulla base dei quali
valutare il grado di tutela dei diritti fondamentali nei singoli Stati
membri. “In pratica – spiega Laura Ferrara – chiediamo un monitoraggio
Paese per Paese, la creazione di un database a cura della FRA (Agenzia sui
diritti fondamentali) per raccogliere tutte le informazioni, una maggiore e
migliore interazione tra le Istituzioni europee, gli Stati membri e,
soprattutto, la società civile”.
Il valore aggiunto di questo report sta anche nel metodo scelto di
redazione, ovvero nella volontà da parte della Ferrara di coinvolgere dal
basso tutti i soggetti interessati. Per la prima volta i cittadini hanno
partecipato attivamente nella stesura della relazione. Il contributo dal
basso è arrivato sia attraverso l’invio di un questionario a numerose Ong
attive nella tutela dei diritti umani a livello europeo, sia con la
pubblicazione della bozza del report sul sistema operativo Lex.
“Pur senza trascurare l’attenzione riservata nella relazione alla tutela
dei diritti individuali dell’uomo ed ai diritti delle minoranze, dei
migranti e dei senzatetto, vorrei sottolineare la denuncia nei confronti
delle misure di austerità i cui effetti negativi hanno delle ricadute sul
rispetto dei diritti fondamentali che richiedono interventi compensativi da
parte delle Istituzioni e degli Stati membri”. “Infine – ha concluso la
Ferrara –l’inquadramento della criminalità organizzata e della corruzione
come fattori di violazione dei diritti fondamentali costituisce un
presupposto indispensabile per una efficace lotta contro tutte le Mafie e
contro la corruzione.
Un’altra Europa è possibile – conclude la Ferrara – mattone dopo mattone il
Movimento 5 Stelle sta proponendo e raggiungendo l’obiettivo di avere
un’Europa dei diritti e non soltato degli interessi finanziari”.