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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Dimissioni sindaco Gioia Tauro, editoriale di Caterina Sorbara

“Chi, oggi fa politica deve assolutamente lasciare da parte gli interessi personali, gli inciuci, la brama di potere e mettere al primo posto la polis, la collettività”

Dimissioni sindaco Gioia Tauro, editoriale di Caterina Sorbara

“Chi, oggi fa politica deve assolutamente lasciare da parte gli interessi personali, gli inciuci, la brama di potere e mettere al primo posto la polis, la collettività”

 

 

Nelle polis greche, l’arte della politica era tra le più nobili. Non per niente il termine politica, deriva dal greco polis (città-stato) per indicare l’insieme delle cose della città, gli affari pubblici (res publica) e, l’insieme, la conoscenza della cosa pubblica e l’arte del loro governo.
Quindi in origine e in senso proprio, la politica non indica l’esercizio di un potere qualsiasi sugli uomini.
Già con Aristotele, indicava solo quel tipo di potere che esercitandosi su uomini liberi e uguali, si fonda sul loro consenso e, ha per fine il bene dei governati e non solo dei governanti.
La politica è stata considerata (sempre da Aristotele) come una dimensione naturale dell’uomo, la sola che garantisce le condizioni entro cui può realizzarsi la pienezza della vita umana.
La politica era al sevizio della polis, del cittadino e della collettività.
Chi, oggi fa politica deve assolutamente lasciare da parte gli interessi personali, gli inciuci, la brama di potere e mettere al primo posto la polis, la collettività.
Un politico, un amministratore, deve essere servo della sua città, servo del popolo.
Deve mettere al centro solo ed esclusivamente il bene della collettività.
Ieri nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di Gioia Tauro, avv. Renato Bellofiore, ha annunciato le sue dimissioni.
La scadenza naturale del suo mandato sarebbe stata nel 2015.
Due consiglieri di maggioranza: Cento e Savastano, avevano comunicato che non avrebbero votato il bilancio, se non fosse passato un loro emendamento. Una sorta di ultimatum per il sindaco.
Una parte dell’emendamento prevedeva l’esternalizzazione della differenziata da effettuare con 30 nuovi operatori. Cosa inaccettabile per il sindaco, in quanto così com’è, la raccolta differenziata, funziona benissimo.
Gioia Tauro rappresenta un modello per le altre città della Piana.
Da qui la scelta di rassegnare le dimissioni. Non c’erano i numeri per far passare il bilancio.
Se dopo 20 giorni, non tornerà un po’ di sereno, la città “subirà” un nuovo commissariamento.
Per chi ama la propria città è inaccettabile che questa, venga governata da un commissario.
La città ha bisogno di un figlio suo, che la protegga, che pensi a tutte le sue necessità.
Cosa che stava avvenendo, infatti, non solo, Gioia Tauro è un’isola felice, per il Sistema di Raccolta Differenziata, tantissime sono le opere pubbliche avviate che ne hanno cambiato volto e immagine.
Basta fare una passeggiata sul lungomare per rendersene conto.
Adesso la città è sola, è ritornato quel velo di tristezza che si respirava, prima dell’aprile 2010.
Non è possibile fare politica così, è inaccettabile!
Questa non è politica, ma un pantano nauseabondo, dove le ripicche, gli inciuci, gli interessi personali, si antepongono al bene della città.
Da pochi giorni era rientrata la crisi nella vicina Rizziconi e, adesso, il terremoto è arrivato a Gioia Tauro.
Come cittadina di Gioia Tauro, mi sento profondamente ferita, spero che la crisi possa rientrare e, che si arrivi a nuove elezioni solo, con la scadenza naturale.
Sono profondamente vicina all’Avv. Bellofiore con cui ho condiviso, tra l’altro, la lotta per l’Ospedale Unico della Piana, il cui sito naturale era Cannavà di Rizziconi.
Ma come disse qualcuno, questa, è un’altra storia. Forse.
Caterina Sorbara