di Sigfrido Parrello
PALMI – Progetto “Sicomoro”, così si chiama il percorso che mira alla riconciliazione, tenutosi nelle scorse settimane presso il carcere di Palmi, con protagonisti detenuti e familiari delle vittime dei medesimi reati che, seguiti da una equipe di specialisti, hanno compiuto un percorso doloroso mirato alla riconciliazione di quanto avvenuto. Adesso, i risultati del progetto “Sicomoro” saranno presentato mercoledi 19 Luglio durante una conferenza stampa che si terrà all’interno del carcere di Palmi.
“Progetto Sicomoro”, il primo realizzato in Calabria. Vi hanno partecipato 6 detenuti in regime di alta sicurezza e 5 vittime di reati di criminalità. Sono storie incredibili. Tra le vittime c’è Enzo, originario di Palermo, a cui Riina ha assassinato il papà per una vendetta trasversale. Giusy, il cui fratello è stato assassinato dagli “amanti maledetti”: la moglie e il suo amante, sotto gli occhi dei 2 figli piccoli. Lei ancora oggi non può pensare di averla consolata. Ha dormito nel mio letto, continua a ripetere. Elvira a cui hanno ucciso, lungo il Tevere, l’unico figlio e ancora non se ne capisce il motivo. Sonia, il cui papà è stato massacrato dai colpi della lupara calabrese per vendicare “uno sgarro” fatto dalla famiglia del genero. Infine Teresa che, con raccapriccio, racconta di una famiglia decimata. A lei hanno ucciso 3 fratelli, la sorella incinta di un mese e il cognato. Tra i detenuti, tutti condannati per reati connessi alla criminalità organizzata, ci sono nomi e persone “note”, rampolli di famiglie che contano. L’amministrazione penitenziaria, che ha autorizzato le testimonianze dei detenuti nel corso della Conferenza stampa, ha negato però la possibilità che possano essere intervistati. Tuttavia è stata concessa una piena liberatoria perché non solo le loro testimonianze possano essere riprese, ma anche per la pubblicazione dei loro scritti.
“Sono storie incredibili – racconta Marcella Clara Reni, presidente di Prison Fellowship Italia-. Interverranno Marcella Clara Reni, presidente di Prison Fellowship Italia Onlus, Romolo Pani, direttore della Casa Circondariale di Palmi e i detenuti e i familiari delle vittime che sono stati coinvolti nel progetto. Il progetto “Sicomoro” punta ad un inserimento nella realtà carceraria che non si fermi a considerare la deriva morale e culturale del detenuto, ma parta dalla sua condizione di uomo a cui offrire una possibilità di vero riscatto e di proficuo reinserimento nelle nostre comunità civili. Il Progetto prevede una serie di incontri, all’interno dell’istituto penitenziario, tra detenuti e vittime, per far loro comprendere tutte le implicazioni del danno causato. Scopo è quello di sanare le ferite e spezzare le catene che legano sia i prigionieri che le vittime, cosicché gli uni tornino a nutrire la speranza di essere riscattati e gli altri aprano il loro cuore al perdono. Il tutto in un percorso di reciproca immedesimazione e conoscenza, attraverso una riabilitazione dei detenuti cui si accompagna la “giustizia restitutiva” in favore delle vittime. La conferenza stampa si terrà presso la spazio Teatro del carcere di Palmi mercoledì 19 luglio 2017, alle ore 11.00.