La decisione della chiusura dei punti di primo intervento di Palmi, Scilla ed Oppido Mamertina per garantire l’attività del pronto soccorso dell’Ospedale di Polistena non mi sembra proprio tra le più felici. Serve solo a scatenare la guerra tra poveri e non a dare risposte vere al diritto alla salute dei cittadini della Piana, diritto sancito dalla Costituzione repubblicana del nostro Paese.
Questa assurda “soluzione-non soluzione” ha trovato e continua a trovare, però, terreno fertile nella mancanza di unitarietà del territorio della Piana.
Come già ho avuto modo di dire in altre occasioni, o la Piana, nelle sue espressioni di governo, si trova unita al tavolo delle trattative o, nel nome dell’antico detto “se vuoi sconfiggere il nemico, dividilo” continuerà ad essere considerata terra di nessuno a discapito della dignità e dei legittimi diritti delle persone che vivono in questo territorio.
Mi permetto, pertanto, nel pieno rispetto delle competenze e delle loro prerogative, di chiedere agli amministratori della Piana di essere, “un cuor solo ed un’anima sola” nel tutelare il diritto alla salute dei cittadini, rivendicando
– il potenziamento immediato degli organici
– la riapertura e la piena efficienza di tutti i reparti previsti dell’ospedale spocke di Polistena e dell’ospedale di Gioia Tauro, nonché di tutti i servizi previsti nel territorio, punti di primo intervento compresi
– l’avvio immediato dei lavori della costruzione del nuovo ospedale della Piana e l’apertura delle case di comunità e degli altri servizi previsti con i fondi del PNRR.
Chiedo altresì ai signori Sindaci di esaminare la possibilità, qualora le rivendicazioni non si trasformeranno in atti e risultati concreti, di compiere gesti eclatanti, quali la consegna della fascia tricolore al Sign. Presidente della Repubblica.
A tutti i cittadini si chiede la vigilanza e, se necessario, la mobilitazione di massa.