Il Dipartimento di Studi Umanistici e il Corso di Laurea in Discipline delle Arti Musica e Spettacolo hanno organizzato una due giorni, molto partecipata, dal titolo “DAMS: passato, presente, futuro”, puntando l’attenzione sulle attività realizzate dal DAMS dell’Università della Calabria e sui suoi progetti futuri.
Giovedì 22 novembre l’incontro dal titolo “DAMS/Teatri Uniti. 10 anni di progetti comuni” è stato dedicato alla lunga collaborazione con la compagnia Teatri Uniti, grazie alla quale sono stati realizzati con l’Unicallaboratori, performance, video e la produzione di diversi spettacoli teatrali. L’introduzione all’incontro è stata a cura di Roberto De Gaetano(coordinatore del corso di laurea in “DAMS Cinema, Fotografia e Performance”), che ha spiegato la finalità di queste due giornate:«un momento di riflessione su un percorso lungo dieci anni, che ha visto il DAMS e tutta l’Unical collaborare più volte con una delle realtà teatrali più importanti del panorama italiano, quale appunto Teatri Uniti». Il docente ha tenuto anche a precisare il perché gli incontri di queste due giornate si sono svolti presso l’aula Dioniso: «In effetti, il lavoro realizzato con gli studenti (di tipo laboratoriale) e gli incontri con gli artisti si sono svolti, in questi ultimi anni, per lo più all’interno del Teatro Auditorium. Da fine settembre, però, il personale docente del DAMS e del Dipartimento di Studi Umanistici, che per tre anni ha fatto parte essenziale, presiedendolo, del Comitato Tecnico Scientifico della struttura che gestisce i teatri Unical (ossia il CAMS, Centro Arti Musica e Spettacolo), è stato estromesso da tale struttura. Pertanto il Teatro Auditorium ha perso la sua integrazione con ladidattica e la ricerca, che èpropria di un teatro di ateneo, e quest’ultimo ha perso la sua linfa e il legame più importante con la formazione e la ricerca universitaria.
Bruno Roberti (docente di Istituzioni di regia),ha riassunto le tappe principali della collaborazione con la compagnia Teatri Uniti, a partire dal laboratorio e dallo Spettacolo “Chiòve”, realizzato nel 2007 all’interno della manifestazione denominata “Arti Meridiane Lab”. Nel 2014 (anche nel quadro del progetto interuniversitario dedicato a Eduardo De Filippo, intitolato “I giorni e le notti. L’arte di Eduardo”) Teatri Uniti ha poi realizzato un laboratorio e una residenza condotti dal regista Francesco Saponaro, dedicati ad una delle opere di De Filippo, “Dolore sotto chiave”, messo in scena, come produzione in collaborazione con l’Unical, in prestigiosi teatri Italiani e europei: a Barcellona (TeatreLliure) e a Parigi(AthenèeTheatreLouis-Jouvet). La collaborazione è continuata anche nel 2015 quando, in occasione del quarantennale della morte di Pier Paolo Pasolini, Teatri Uniti ha realizzato con gli studenti del DAMS un laboratorio e un seminario a partire dal testo “Calderón”, diventato uno spettacolo con la regia di Francesco Saponaroe prodotto in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e l’Unical. In questa occasione si è svolta una vera e propria residenza, il cui lavoro è testimoniato dal backstage realizzato dagli stessi studenti insieme al regista Fabrizio Condino. Il video, che è stato proiettato durante l’incontro, racconta diversi momenti delle riprese che sono state realizzate nel centro storico di Rende e che sono andate a far parte anche di un video proiettato poi all’interno dello stesso spettacolo “Calderón”. Gli studenti e tante altre comparse hanno preso parte, in quella occasione, ad una serie di scene che raccontavano una manifestazione del Partito Comunista degli anni Settanta.
Angelo Curti (Presidente della compagnia Teatri Uniti) ha raccontato della sua prima visita al Campus di Arcavacata, risalente al lontano 1992 quando, insieme a Toni Servillo, furono ospiti (con uno spettacolo dedicato alle poesie di Eduardo)del compianto Maurizio Grande, il docente e critico cinematografico e teatrale che ha fondato il DAMS calabrese (secondo a nascere in Italia, dopo quello di Bologna). Dal 2007 la collaborazione di Teatri Uniti con l’Università della Calabria è stata sempre più stabile e produttiva. Curti ha poi raccontato il dietro le quinte di tanti spettacoli della compagnia, all’interno dei quali ci sono sempre una lunga serie di commistioni tra i diversi mezzi, cinema, video, teatro.
L’ultimo video proiettato durante l’incontro, “QGPDD. Alter Iago”, è stato quello realizzato dagli studenti, da Giovanni Enrico Iusi e dalla compagnia Teatri Uniti in occasione della costruzione dell’ultima, in ordine di tempo, collaborazione: lo spettacolo “QGPDD.Quel gran pezzo della Desdemona”, scritto e diretto da Luciano Saltarelli, una rivisitazione dell’”Otello” di Shakespeare in chiave “tragedia sexy”, nella migliore tradizione cinematografica del cinema italianano anni Settanta, che è andato in scena al “Napoli Teatro Festival Italia” ed è approdato in questi giorni al Teatro Auditorium dell’Unical, in una stagione teatrale che era stata progettata e programmata dal CTS non confermato.
A fine incontro è intervenuto anche Felice Cimatti, docente di Filosofia del Linguaggio, che ha voluto testimoniare come sia importante il lavoro realizzato dal DAMS negli ultimi anni, dal momento che è riuscito a coniugare spettacolo e formazione, muovendosi sempre in più ambiti. «Si tratta di una scelta politica‒ha precisato Cimatti ‒ l’incrocio tra la pratica e la teoria deve essere il punto centrale della questione, non deve mai trattarsi di due elementi separati che ogni tanto si incontrano. Questo è il bello dell’università ed è quello che fanno le università fuori dall’Italia, in qualunque altro ateneo la separazione tra i due tipi di attività è impensabile. L’idea di Maurizio Grande era questa, e la mia è anche una testimonianza di gratitudine, perché i corsi più stimolanti che ho realizzato in questi ultimi anni sono stati proprio con gli studenti del DAMS».
Il mattino seguente, giovedì 23 novembre l’incontro dal titolo “DAMS sul territorio 2017-2018. Un anno di progetti”, è stato aperto da Raffaele Perrelli (Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici) che ha tenuto a precisare che il CAMS è un centro di servizi, con un Comitato Tecnico Scientifico che, andando verso la scadenza del mandato durato tre anni, inspiegabilmente non ha usufruito della cosiddetta “prorogatio” (in attesa dell’elezione del nuovo Comitato) della quale solitamente godono tutti gli altri centri di servizio (spesso anche“ad libitum”).Perrelli si è soffermato sul fatto che «il Rettore non ha dato spiegazioni della mancata conferma dei docenti di Cinema e Teatro nel CTS, né ha fornito un quadro progettuale alternativo, e ha comunicato la decisione senza una cornice istituzionalmente adeguata, disconoscendo un lavoro di alto profilo culturale svolto proprio dal CTS, che non è stato né prorogato né confermato alla conduzione dei Teatri». Perrelli ha poi messo l’accento su come alla diffusione di una lettera pubblica, in cui si chiedevano le ragioni della scelta di esautorare il CTS del CAMS, ci sia stato il totale silenzio da parte di chi invece avrebbe dovuto dare risposte.
Secondo Roberto De Gaetano«La grande scommessa è invece, riportare il “dentro”dell’Università verso il “fuori” del territorio, ma per fare questo bisogna saldare, come fanno tutti i grandi atenei italiani, formazione, ricerca e organizzazione artistico-culturale. Un teatro di ateneo deve costruire un progetto, non semplicemente raccogliere un elenco di spettacoli. Deve incontrare i protagonisti, metterli a confronto con gli studenti e con gli operatori locali, imbastire un lavoro preparatorio sullo spettacolo, orientare le scelte degli spettacoli verso una progettualità, affiancare questi spettacoli ad attività laboratoriali che coinvolgano gli studenti in prima persona, e questo lo possono fare, com’è naturale, soltanto i docenti competenti.In Italia non c’è nessuna realtà simile che abbia scisso la gestione dei luoghi dello spettacolo dall’attività didattica». Aggiunge De Gaetano: «Da trent’anni, cioè a partire dall’operato di Maurizio Grande, passando per quello di Valentina Valentini, giungendo ai docenti DAMS impegnati oggi, non era mai successo che si escludesse la competenza dei docenti di spettacolo e di area umanistica dal comitato di gestione delle attività e delle strutture di spettacolo», e qui De Gaetano ha fatto più volte riferimento a strutture quali il Teatro Palladium di Roma Tre, o “La soffitta” dell’Università di Bologna, governate da docenti dei rispettivi DAMS.«Non si sta parlando di appropriazione di spazi fisici ‒ ha proseguito De Gaetano ‒ ma di costruire pratiche e reinventare luoghi, grazie a formazione e ricerca, per permettere ad un progetto di avere forza e modificare la realtà culturale del territorio.Gli spazi sono stati un dono, e questo dono deve essere portato anche fuori dal Campus e noi faremo di tutto affinché questa cosa possa di nuovo accadere, anche sul territorio».
Bruno Roberti ha poi presentato le attività svolte dal DAMS, in spazi universitari e presso i Teatri del CAMS, negli ultimi dieci anni, coadiuvato da una presentazione con testimonianze fotografiche di alcuni dei momenti principali degli eventi di cinema, teatro, musica e arte, con un lungo elenco di festival, incontri, laboratori, spettacoli, workshop, performance, giornate di studio, concerti, mostre, installazioni, produzioni di film e spettacoli e coproduzioni che hanno portato all’Unical alcuni dei più importanti protagonisti della scena culturale contemporanea: Toni Servillo, Mario Martone, Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Raoul Ruiz, Mauro Fiore, Michelangelo Frammartino, TehoTeardo, Alexander Lonquich, Franco Maresco, Romeo Castellucci, Paolo Vivaldi. Solo per fare qualche nome. Roberti ha poi parlato di prossime iniziative DAMS riguardanti cinema e teatro, sul territorio di Cosenza e Rende.Sono in via di definizione alcune serate d’autore al Cinema-Teatro Garden di Rende con registi italiani contemporanei, che partiranno dalla IV edizione della rassegna “Viaggio in Italia”, e diverse altre iniziative, come, ad esempio, quelle concordatecon la compagnia Scena Verticale, insieme alle quale sarà intrapreso un percorso che verterà sul lavoro dell’attore e alcuni appuntamenti musicali di respiro internazionale.
A fine incontro è intervenuto anche Daniele Dottorini (docente di Cinema) che ha raccontato quali saranno le caratteristiche del nuovo laboratorio che sarà curato dal regista Michelangelo Frammartino, da diversi anni docente Unical. Un laboratorio che da quest’anno sarà molto più articolato e che prevede una collaborazione con il comune di San Lorenzo Bellizzi, per la produzione di un vero e proprio film.
È seguito poi l’intervento di Carlo Fanelli(docente di Teatro, anche lui ex componente del CTS del CAMS) che ha testimoniato la propria personale delusione per l’attuale situazione creatisi e per lo “scollamento” tra i luoghi del teatro dell’ateneo e la didattica dello spettacolo. «Anche gli studenti dovrebbero riflettere su questa situazione ‒ ha precisato Fanelli ‒, sul territorio ci sono stati ottimi riscontri,fino al punto che le scelte artistiche operate dal CTS non confermato hanno costituito un vero proprio modello culturale. Nella programmazione delle stagioni, inoltre, non ci siamo mai affidati alle agenzie, ma ai rapporti di stima e di collaborazione scientifica con gli artisti».
«E questo rapporto di collaborazione scientifica e culturale con gli artisti, che solo le competenze dei docenti possono garantire ‒ha concluso De Gaetano ‒ è un fattore essenziale e decisivo per un teatro che voglia definirsi luogo di incontro e di incubazione culturale di un campus universitario».