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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Sanità, Dalila Nesci insiste sull’irregolarità dei budget Interrogazione bis della parlamentare del Movimento 5 Stelle su nuovi budget sanitari: «Criteri mancanti, approfondire responsabilità di Scura e Urbani»

Sanità, Dalila Nesci insiste sull’irregolarità dei budget Interrogazione bis della parlamentare del Movimento 5 Stelle su nuovi budget sanitari: «Criteri mancanti, approfondire responsabilità di Scura e Urbani»
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«Nella relazione della dottoressa Rosalba Barone, comparsa molto tardivamente, non sono rinvenibili criteri specifici per l’assegnazione dei nuovi budget sanitari, decretata nello scorso luglio dal commissario alla sanità calabrese Massimo Scura e dal sub-commissario Andrea Urbani». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che ha presentato un’altra interrogazione sulla perdurante mancanza dei criteri in questione e sulla stessa, recente relazione d’appoggio, firmata dalla dirigente del dipartimento regionale Tutela della salute.
Nell’atto di sindacato ispettivo la parlamentare 5 stelle si è rivolta – spiega – «al presidente del Consiglio e ai ministri della Salute e dell’Economia, ripercorrendo la vicenda, caratterizzata da lunghi e imperturbabili silenzi di Scura e Urbani, nonché dalla promessa del primo di rendere noti i criteri di assegnazione delle risorse, ogni volta rimodulata alla bisogna, con rinvii perfino risibili». Agli interrogati Nesci ha chiesto «quali iniziative urgenti intendano assumere perché si conoscano i criteri e, se non ritengano, in assenza dei medesimi, di dover procedere per la revoca dei rispettivi incarichi commissariali all’ing. Scura e al dott. Urbani». Altro quesito della deputata 5 stelle ai componenti del governo è «se nell’assoluta, documentata nebulosità delle procedure note, non ritengano di revocare con urgenza i provvedimenti commissariali di riassegnazione delle risorse in questione». Secondo Nesci «si tratta di una storia nel complesso molto grave, che per fatti e dinamiche – ha pure scritto nell’interrogazione – autorizza a dedurre che i riferiti criteri di assegnazione possano essere stati ricavati successivamente, benché ancora incomprensibili. Dieci milioni vengono spartiti agli operatori privati della sanità senza sapere con quali criteri. Non possiamo permettere questa mancanza di trasparenza, coperta con pezze inadeguate che offendono la comune intelligenza».