Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Da Polistena la Calabria si mobilita per i diritti e il lavoro

Da Polistena la Calabria si mobilita per i diritti e il lavoro

Redatto un documentoda inviare al Governo che chiede innanzitutto un Piano straordinario per il lavoro in Calabria

Da Polistena la Calabria si mobilita per i diritti e il lavoro

Redatto un documentoda inviare al Governo che chiede innanzitutto un Piano straordinario per il lavoro in Calabria

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Spett.le
SIG.RI SINDACI
COMUNI DELLA CALABRIA

per conoscenza
ORGANIZZAZIONI SINDACALI
E DEI LAVORATORI

Oggetto: PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO IN CALABRIA.

Carissimi,
il 12 luglio scorso a Polistena si è tenuta una partecipata assemblea di lavoratori e disoccupati, dalla quale è emerso un quadro preoccupante di disagio sociale in cui si trovano migliaia di persone in Calabria.
Moltissimi hanno perso il lavoro, altri non hanno prospettive, alcuni Sindaci hanno denunciato la grave situazione finanziaria lamentando l’impossibilità di garantire i servizi, senza l’apporto di lavoratori in mobilità e personale LSU-LPU.
In quella sede si è deciso di redigere un documento che chieda innanzitutto un Piano Straordinario per il lavoro in Calabria.
In tal senso si trasmette uno schema di deliberazione da adottare in Consiglio Comunale, quale base per poter lanciare una mobilitazione generale, capace di sensibilizzare il Governo nazionale e la Regione Calabria sul dramma della disoccupazione in Calabria e sulle contromisure urgenti da prendere.

Polistena 30/07/2014

Cordialmente
IL SINDACO
Dr. Michele Tripodi

SCHEMA DI DELIBERA DA ADOTTARE IN TUTTI I COMUNI DELLA CALABRIA E DA INVIARE AL GOVERNO NAZIONALE ED ALLA GIUNTA REGIONALE

Visto che:

L’articolo 1 della Costituzione così si esprime:
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.”
In realtà tale principio non ha mai trovato applicazione piena, pur costituendo uno dei pilastri della democrazia italiana;

La crisi economica sta producendo sempre più diseguaglianze sociali che trovano nella disoccupazione dilagante il principale problema di oggi;

Recentemente sono stati diffusi i dati sulle povertà, in Italia i poveri sono raddoppiati, da 2.400.000 a 4.800.000;

Il Mezzogiorno conta due giovani su tre disoccupati, ed il 50% dei cittadini in Calabria ormai si trovano senza lavoro;

In Calabria sono circa 23.000 le persone inserite in elenchi speciali, cassa integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga, mobilità in deroga a seguito di licenziamento, finora senza la minima garanzia di pagamento delle indennità previste degli stessi ammortizzatori sociali;

Le piccole e grandi imprese stanno fallendo, i Comuni e gli enti pubblici non assumono personale per via delle limitazioni imposte dalla normativa nazionale e dalla mancanza di liquidità nelle casse dovuta ai continui tagli dello Stato;

I circa 4.500 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità utilizzati dai comuni, hanno di fatto sostituito buona parte di personale collocato in pensione, senza però avere una prospettiva credibile per future stabilizzazioni;

Considerato che:

Le politiche attive per il lavoro in Calabria, potrebbero rappresentare la strada giusta, ma se i lavoratori venissero pagati puntualmente, e non come sinora, a singhiozzi o per nulla;

E’ noto che i lavoratori in mobilità assegnati agli enti, già colpiti dal dramma del licenziamento, non riescono a percepire l’indennità dovuta a seguito di iscrizione negli elenchi speciali di mobilità, arretrata di circa 12 mensilità;

Valutato che:

L’austerità, l’Europa, il monetarismo, stanno producendo perdita di posti di lavoro, scadimento del livello e della qualità dei servizi pubblici;

La scuola, la sanità, le pubbliche amministrazioni in genere, stanno subendo restrizioni di ogni tipo, che si riversano sui cittadini in termini di tasse, tariffe e servizi annullati o scadenti;

La Regione Calabria ha ultimamente rincarato la dose, proponendo un modello non dissimile alle politiche di pareggio di bilancio imposte dall’alto, che rischiano di decapitare i comuni nelle loro già fragili strutture finanziarie;

Di questo passo il rischio è quello dell’esplosione sociale accompagnata dalla desertificazione della pubblica amministrazione, annegata nei debiti, nonchè la conseguente sospensione dei servizi pubblici di utilità collettiva;

Tanti giovani e disoccupati stanno scegliendo come moltissimi anni fa la via dell’emigrazione che oggi non è solo “fuga di braccia”, ma soprattutto “fuga di cervelli”, nella speranza di trovare opportunità di lavoro stabile altrove;

In un simile contesto le organizzazioni mafiose, che operano al di fuori della legge, hanno più facilità ad attirare le attenzioni di migliaia di disperati che presi dal panico e dal bisogno finiscono sotto usura o peggio si legano mani e piedi alla ndrangheta, che promette anche lavoro “pulito”, a basso costo;

Stabilito che:

La nostra Costituzione sancisce che:
“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”

IL CONSIGLIO COMUNALE DI ……………………

CHIEDE AL GOVERNO NAZIONALE ED ALLA REGIONE CALABRIA

• di proporre ed approvare un PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO IN CALABRIA, che possa intervenire sui bisogni, offrire opportunità nuove di occupazione, alleviare la morsa della crisi e della disperazione sociale;
• di valutare che detto PIANO PER IL LAVORO dovrà indicare, tra le altre, le seguenti misure:
1. percorsi credibili di stabilizzazione dei lavoratori precari LSU-LPU attraverso lo stanziamento dei fondi necessari;
2. il rifinanziamento dei progetti di politiche attive per il lavoro attraverso l’impiego di lavoratori in mobilità e giovani disoccupati al servizio delle pubbliche amministrazioni in modo di dare continuità ai servizi per la popolazione;
3. lo stanziamento delle risorse necessarie a garantire il pagamento di tutti gli ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e speciali, attivati anche a seguito di accordi sindacali;
4. misure per le imprese in difficoltà, con iniziative concrete che possano assicurare ripresa economica, continuità dei posti di lavoro e sospensione dei licenziamenti anche attraverso politiche di defiscalizzazione degli oneri sociali;
5. l’istituzione di white lists di imprese locali presso le Prefetture e le Camere di Commercio in grado di poter abbattere i tempi degli appalti pubblici, supportare le pubbliche amministrazioni, rilanciare l’economia territoriale ed impedire l’infiltrazione della ndrangheta;
6. l’attivazione di un fondo di solidarietà per i comuni calabresi con i bilanci in rosso e non in grado di garantire i servizi alla popolazione;
7. un programma di investimenti nei lavori pubblici, nei trasporti, nel turismo sostenibile, e nel paesaggio calabrese.
• di ritenere con l’approvazione del presente ordine del giorno, questa comunità locale, impegnata e mobilitata da subito a sostegno dei lavoratori e dei disoccupati per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale in Calabria.