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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Csi, concluso il campus regionale

Csi, concluso il campus regionale

A Scilla sono giunti in duecento proventienti da tutta la Calabria

Csi, concluso il campus regionale

A Scilla sono giunti in duecento proventienti da tutta la Calabria

 

Si è concluso, lo scorso fine settimana, il Campus Formativo residenziale organizzato dal Centro Sportivo Italiano – Comitato Regionale Calabria guidato dal Presidente Renzo Ambrogio . L’evento si è tenuto presso la splendida Location del Villaggio del Pino a Melia di Scilla. All’interno del Centro Sportivo Italiano si è avvertita la necessità di formare nuove figure dirigenziali, orientate sul versante della promozione sportiva e  rilanciare un’intensa azione formativa dei dirigenti, degli animatori, degli arbitri e dei giudici. Oggi, si deve “fare sport”, compiendo una significativa scelta di vita (di cittadinanza attiva) mettendosi al servizio degli altri come dirigenti, operatori sportivi, animatori e arbitri rilanciando la funzione sociale degli oratori e delle società sportive .  Al Campus erano presenti oltre cento ottanta corsisti provenienti dalla Calabria, con presenze anche dalla Sicilia e dalla Sardegna. Il Corso per dirigente di società sportiva è stato guidato  da Salvo Russo( Presidente Regionale Sicilia), Battista Bufanio ( Vice Presidente Regionale Calabria) e Don Nuccio Cannizzaro( Consulente Ecclesiastico Regionale). Lo stage Regionale arbitri di calcio a 5 è stato coordinato da Cristiano Nicosia( Formatore Nazionale Arbitri Csi). Presenti allo stage Regionale arbitri oltre quaranta fischietti nero arancio. Il Dott. Carmine Di Pinto ha guidato i trenta giudici sportivi provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia e dalla Sardegna. Il Direttore della Snes ( Scuola Nazionale Educatori Sportivi Csi)  Prof.ssa Rossella Graziano e la formatrice Nazionale Dott.ssa Antonella Muscatello hanno accompagnato oltre sessanta educatori a vivere esperienze significative all’interno dei laboratori ludico – motorio e grafico – pittorico.  Prezioso, al campus,è stato l’apporto dei volontari. Presenti Mimmo Aricò, Nicola Marra, Pietro Inuso, Alessandro Surace, Nicoletta Strangio,Clementina Tripodi, Lorenzo Surace, Giuseppe Zappia, Paolo Simone, Domenico Surace e  Angela Dodaro. Momento centrale del Campus è stato l’incontro dei  Dirigenti ciessini  con il Dott. Mimmo Praticò, Presidente del Coni Calabria e il Dott. Luciano Gerardis,  Presidente del Tribunale di Reggio Calabria. Significative  le parole del Presidente Gerardis < In un momento storico in cui l’emergenza educativa è dilagante, la vostra storia e la vostra identità, rappresentano la base per rilanciare lo sport nella nostra Regione.  L’attività sportiva deve tornare a essere strumento di educazione. I nostri allenatori e i nostri dirigenti devono diventare  punti di riferimenti per i ragazzi e per  i giovani. Non mi aspettavo tanto entusiasmo e partecipazione. Il  Csi può dare risposte  alle domande di sport delle nuove generazioni  > Entusiasta Mimmo Praticò < Ancora una volta il Csi si è reso protagonista di un evento significativo  per lo sport Calabrese. L’educazione attraverso lo sport passa attraverso scelte coraggiose e lungimiranti> I lavori sono stati introdotti da  Renzo Ambrogio Presidente Regionale Csi < Siamo onorati di avere tra noi  due figure autorevoli  come il Presidente Gerardis e il Presidente Praticò. Il  Csi sta testimoniando come lo sport educativo e di cittadinanza sia l’unica risposta all’emergenza educativa che la nostra terra sta vivendo> Dopo i saluti del Consulente Ecclesiastico Regionale Don Nuccio Cannizzaro, che nel suo intervento ha esaltato i valori positivi dello sport,  la parola è passata a Paolo Cicciù, Presidente Provinciale e Consigliere Nazionale CSI < L’esperienza formativa di Melia intende essere un nuovo ed ulteriore capitolo nella storia formativa del CSI. Consegniamo a tutto lo sport Calabrese questo nuovo modo di fare e vivere lo sport perché sia diffuso, promosso e conosciuto, nella convinzione che saremo in tanti a parlare della vita, a progettare e pianificare strategie educative e a  formarci insieme e in comunione. Contemporaneamente occorre potenziare il ruolo della comunità educante, promuovere una sorta di “patto educativo” tra la famiglia, la scuola, la parrocchia, l’associazionismo,  il territorio e le istituzioni.  I dirigenti devono diventare  educatori  e non vivere lo sport  come prestatori d’opera.  Non c’è strategia educativa nello sport che tenga se non è centrata sul ruolo attivo e proattivo dei soggetti, delle persone siano esse allenatori, istruttori, educatori, arbitri, genitori, insegnanti, atleti. Troppe volte educatori appassionati  si trasformano nel tempo, e senza nemmeno rendersene conto, in semplici e stanchi prestatori d’opera, appiattiti nella proposta di uno sport asettico, incapace di educare ,appassionare e coinvolgere. Lo sport ha bisogno di “educatori” e non di “prestatori d’opera”. Ciò significa avere la grinta e le motivazioni per andare controcorrente, essere disposti ad abitare i territori più aridi dello sport per portarvi un messaggio di umanità e di speranza.>