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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Crucoli non è più il paese della “Sardella”: insorge Forza Nuova Il movimento di estrema destra ha lanciato una campagna a tutela di un simbolo della tradizione peschereccia e gastronomica del comune crotonese

Crucoli non è più il paese della “Sardella”: insorge Forza Nuova Il movimento di estrema destra ha lanciato una campagna a tutela di un simbolo della tradizione peschereccia e gastronomica del comune crotonese
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Il Comune di Crucoli ha provveduto a cancellare il marchio “Paese della Sardella”, infatti la Prefettura di Crotone e la Capitaneria di Porto hanno imposto al Comune di cancellare la sua identità storica-gastronomica.
Il 28 marzo il Consiglio comunale ha revocato il segno distintivo di Crucoli, cioè il marchio Deco per la sardella perché questa pesca è illegale per capriccio della UE, che intende massificare e standardizzare le abitudini alimentari e le tradizioni dei popoli.
In Calabria, si sono quindi persi 700 posti di lavoro e 14 milioni di euro di prodotto sbarcato più un notevole indotto. Il tutto sotto la testa china della Regione Calabria, che non ha mosso un dito per far allungare la deroga scaduta ai pescatori di Crucoli.
Viene cancella così una tradizione ben datata. Forza Nuova si schiera per il ripristino controllato (e non indiscriminato) della pesca di bianchetto, cioè la neonata delle sarde, una pesca equilibrata non nuoce alla salute della fauna ittica e potrebbe rendere ai borghi della sardella (Crucoli in primis) una economia peculiare e di origine controllata.
Non bisogna sottovalutare che così si apre definitivamente il campo ad un prodotto surrogato, che non osiamo chiamare sardella, ci riferiamo al pesce ghiaccio cinese importato e pepato, un surrogato di bassa qualità, che proviene dal paese più inquinato al mondo e che invade le nostre tavole.
Bisogna battere i pugni contro l’Europa ed il Comune di Crucoli che difendiamo in questo frangente, ha comunque la colpa di aver deliberato senza prima lottare e urlare contro i dormienti della Regione Calabria e gli eurocrati dell’oligarchia di Bruxelles.