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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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“Crisi senza fine per la Cassa Edile reggina” E’ quanto afferma il presidente di Ance Reggio Calabria, Francesco Siclari

“Crisi senza fine per la Cassa Edile reggina” E’ quanto afferma il presidente di Ance Reggio Calabria, Francesco Siclari
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“Continuano a destare letteralmente spavento gli ultimi dati resi noti dalla Cassa Edile reggina laddove fotografano uno scenario che senza troppi giri di parole, è destinato al collasso. Continuiamo a leggere e sentire da più parti, notizie riguardanti segnali di ripresa che evidentemente, però, riguardano ben altre aree del Paese. La realtà con cui deve fare i conti Reggio Calabria e la sua provincia è, infatti, ben diversa. Qui da noi non si può parlare di inversione di tendenza ma solo di una parziale riduzione dell’emorragia di imprese e posti di lavori. Un’emorragia che però non si riesce in nessun modo a tamponare. E così il settore delle costruzioni continua a vivere una situazione drammatica”.
E’ quanto afferma il presidente di Ance Reggio Calabria, Francesco Siclari, con riferimento alle recenti rilevazioni della Cassa Edile reggina riguardanti il primo semestre del 2015. Un’analisi dettagliata quella svolta dall’ente bilaterale che funziona anche da anagrafe ufficiale del settore edilizio, in cui spicca l’ennesimo dato negativo sugli occupati e sulle imprese attive. Si registra infatti un’ulteriore riduzione del 10% che è sicuramente meno consistente rispetto al recente passato ma che rientra in un contesto complessivo difficilissimo: negli ultimi quattro anni la perdita di occupati e di imprese segna addirittura un – 52%.
“Sono numeri impietosi – prosegue Siclari – di fronte ai quali non è più consentito assistere senza adottare delle immediate contromisure. Ance Reggio Calabria da tempo è attivamente impegnata in un’attività di vera e propria sensibilizzazione, nei confronti delle istituzioni e dell’opinione pubblica, circa lo stato in cui versa il nostro comparto. Siamo fermamente convinti che il rilancio delle opere pubbliche e la riattivazione dei tanti cantieri fermi, costituiscano per l’economia del territorio reggino molto di più di una semplice “boccata d’ossigeno”. Il nostro settore storicamente – evidenzia il presidente di Ance Reggio Calabria – rappresenta un vero e proprio baluardo sul fronte dell’occupazione e, per altro verso, dare nuovo impulso alle costruzioni significa anche intervenire per dare un segnale molto importante, sotto il profilo della riqualificazione urbana e del miglioramento complessivo dei servizi offerti alla collettività. E’ necessario però uno sforzo maggiore da parte delle classi dirigenti, ad ogni livello, per cercare tutte le soluzioni utili a fronteggiare una crisi senza fine che rischia di spazzare via uno dei pilastri su cui si regge l’intero sistema economico del territorio. Uno scenario impensabile per una realtà come quella di Reggio Calabria, prossima alle sfide del nuovo livello di governance della Città metropolitana. In questo quadro, non a caso, la nostra associazione, con senso di responsabilità e nel pieno rispetto delle proprie funzioni, ha da tempo assunto un ruolo propositivo e di mediazione con gli organi amministrativi preposti. Azione che abbiamo intensificato specie nei due anni di paralisi amministrativa scaturita dalla gestione commissariale del Comune di Reggio Calabria e che – sottolinea Siclari – ha trovato un interlocutore attento nell’amministrazione guidata dal sindaco Falcomatà, a cui adesso chiediamo il pragmatismo che il momento richiede. E lo stesso pragmatismo chiediamo alla Regione Calabria, considerato che molti cantieri esistenti in città e in provincia sono oggetto di finanziamenti regionali o dell’Unione Europea che passano da Catanzaro. Accanto ad una seria azione politica in grado di accelerare la spesa e stimolare nuovi investimenti – conclude il presidente di Ance Reggio Calabria – crediamo che sia necessario snellire e ammodernare la macchina burocratica, se vogliamo davvero risollevare l’edilizia dalla condizione comatosa in cui è piombata. E’ il nostro auspicio, e per questo rinnoviamo l’invito pressante ai rappresentanti istituzionali affinché si rendano artefici di misure adeguate. Noi, per la parte di nostra competenza, siamo pronti a dare un contributo fattivo. Ma occorre fare presto”.