Essendo oramai alle porte degli anni ’20 del XXI secolo, possiamo dire senza alcuna remore di ritrovarci in un mondo imperniato su tecnologie digitali e informatica.

La storia delle prime Borse Valori viene fatta risalire addirittura alla fine del Medioevo in Europa, attraversando quindi diversi periodi storici e rivoluzioni tecnologiche. Se negli anni ’80 del secolo scorso già cominciavano a comparire i primi terminali elettronici all’interno delle maggiori Borse mondiali, sarà soltanto all’inizio del nostro secolo che Internet comincerà veramente a fare la differenza in questi templi della finanza mondiale.

L’avanzata digitale nel mondo finanziario però ha visto anche l’avvento inaspettato di un nuovo concetto di scambio e valuta sviluppatosi all’infuori di questi luoghi fisici: stiamo parlando delle criptovalute.

Cosa sono le criptovalute

Le criptovalute, conosciute anche col nome di criptomonete, sono la traduzione italiana di “Criptocurrency”; un tipo di moneta digitale nata grazie all’avvento della prima di queste valute: Bitcoin.

Il termine deriva da una fusione linguistica:

• Cripto: cioè “nascosta”, e si riferisce al fatto che è visibile ed utilizzabile solo se si è a conoscenza di uno specifico codice informatico, dette chiavi di accesso.
• Moneta: cioè valuta, un’unità di scambio atta a facilitare il trasferimento di beni.

Questo tipo di moneta, se così possiamo definirla, non ha una vera e propria forma fisica, ma piuttosto viene generata e scambiata solo tramite vie telematiche.

Ragion per cui, in giro non troverete mai una criptovaluta in forma metallica o cartacea, come per le altre valute. Non avendo forma fisica dunque, le criptovalute vengono generalmente depositate in quello che viene definito un portafoglio digitale, o anche E-Wallet.

Per quanto riguarda gli scambi di beni e servizi, le parti in causa si avvalgono della modalità peer-to-peer (P2P) utilizzando cioè due dispositivi elettronici senza dover ricorrere a un intermediario.

Non è raro quindi se oggi sono in molti a chiedersi se conviene comprare Bitcoin, la prima tra queste criptovalute, e come farlo.

Come comprare Bitcoin

Al momento ci sono 5 modi principali per acquistare criptovalute:

• utilizzando exchange di bitcoin, come Coinbase o Kraken
• utilizzando borse decentralizzate P2P come Bisq o HodlHodl
• utilizzando ATM Bitcoin, una sorta di sportello automatico simile a quelli bancari e in crescente diffusione in Europa.
• utilizzando negozi al dettaglio abilitati per questa operazione
• utilizzando broker online come eToro o ForexTB

Tra tutti questi metodi, quello più semplice ci è risultato finora l’utilizzo di broker online abilitati. Andiamo a vedere insieme perché.

Acquistare Bitcoin con un Broker Online

Per acquistare bitcoin, o qualsiasi altra criptovaluta che abbia attirato la nostra attenzione, ti basterà aprire un conto di trading iscrivendoti su una piattaforma broker online.

Se non sei sicuro di come si utilizzino queste piattaforme, sappi che molte di esse ti danno la possibilità di aprire un conto demo per poter provare i primi acquisti di bitcoin senza dover spendere soldi reali. Ad esempio, eToro fa partire il suo conto demo con un bilancio virtuale di $100.000 che potrai “spendere” come meglio credi, non solo con le criptovalute.

Inoltre, se deciderai di fare il passo successivo e investire soldi reali, grazie a strumenti derivati come i CFD (Contratti per Differenza) avrai la possibilità di guadagnare non solo nei momenti di rialzo, ma anche durante quelli di ribasso.

Rischi dei Bitcoin

Ci preme tuttavia sottolineare sempre e comunque che quando si investe in Bitcoin si investe in prodotti speculativi altamente rischiosi.

I Bitcoin, come la maggior parte delle criptovalute, sono soggette ad un’alta volatilità. Ciò significa non solo, come pubblicizzato dai giornali durante i periodi di rialzo, che un giorno possano valere una cifra astronomica, anzi. Ciò significa anche (e soprattutto) che Bitcoin può andare incontro a una perdita di valore vertiginosa, distruggendo di conseguenza  il vostro investimento.

Detto ciò, quando si decide di investire in prodotti finanziari tramite piattaforme online di brokeraggio, ricordiamo sempre di mettere sul piatto della bilancia due cose: da una parte, il profitto a cui aspiriamo; dall’altra, la perdita a cui possiamo andare in contro.