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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Credito, Assotutela: “Urge una corretta informazione sulla mediazione finanziaria e sulla responsabilità civile a tutela del cittadino”

Credito, Assotutela: “Urge una corretta informazione sulla mediazione finanziaria e sulla responsabilità civile a tutela del cittadino”

Si è tenuto nella mattinata di oggi il convegno dal titolo “Banche e usura, il cappio dell’Italia”

Credito, Assotutela: “Urge una corretta informazione sulla mediazione finanziaria e sulla responsabilità civile a tutela del cittadino”

Si è tenuto nella mattinata di oggi il convegno dal titolo “Banche e usura, il cappio dell’Italia”

 

Si è tenuto nella mattinata di oggi – presso il centro culturale Elsa
Morante di Roma al Laurentino – il convegno di Assotutela dal titolo
‘Banche e usura, il cappio dell’Italia’. La finalità che si sono preposti
organizzatori e relatori è stata di dare una corretta informazione sulla
sovranità bancaria, sull’anatocismo e sui modi di superare questa empasse.
Gli interventi hanno portato alla ribalta la voce di insigni professionisti
del diritto e non solo, quanto le parti sociali. Sono state rappresentate
anche due testimonianze di imprenditori laziali importanti: il professore
Aldo Spallone neurochirurgo e titolare di un istituto sanitario e Antonio
Agrestini. Per il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato: “I
cittadini devono essere informati sulla realtà che stiamo vivendo, sulla
proprietà dell’euro e sulla sovranità del nostro Paese. Questa è una moneta
‘di nessuno’. E il fenomeno del signoraggio che si è sviluppato attorno
all’euro ci sta strozzando tramite gli abusi dell’usura e dell’anatocismo.
Le cifre sono impressionanti: 457 milioni di euro i denari degli italiani
bruciati dalla tecnofinanza fino a oggi, il 35 per cento per cento degli
italiani che non può affrontare un’emergenza improvvisa nemmeno di 750
euro. Tutto questo grazie alla morsa dell’usura e degli interessi usurari
applicati da Equitalia. Purtoppo situazioni di questo tipo sono tante e ci
stanno annullando la dignità che per un individuo è la prima cosa”.
Riprendendo alcuni degli interventi cardine del convegno consideriamo
quello dell’avvocato Domenico Monteleone (Mes Fmi): “Guardare senza vedere
asserisce seccamente -. Ci stanno programmando per guardare senza vedere.
Una collettività che recepisce distrattamente le cose senza approfondirle,
senza capirle. Solo così può essere spiegata l’introduzione del Trattato di
Lisbona, un accordo internazionale che – di fatto – è la concretizzazione
di un autentico colpo di stato. La costituzione italiana – così tanto
declamata ed invocata – passa in secondo piano, prepotentemente sostituita
da un Trattato che i cittadini non hanno voluto, che i politici
disconoscono e che entrerà pesantemente nelle nostre vite in un futuro
molto prossimo”. Diversamente il giurista ritiene che sia significativo “Un
invito ad approfondire ed a studiare un Trattato, quello di Lisbona, che si
appalesa liberticida e figlio di un modo di concepire l’Europa – diretta
promanazione delle banche – in maniera autoritaria e dittatoriale. Le
banche al centro di tutto e, pur tuttavia, esse si presentano come
autentici giganti con i piedi di argilla. Usura e anatocismo – i due
capisaldi della loro arroganza – rappresentano, infatti, il varco
attraverso cui affrontare e vincere questi mostruosi giganti”. Un’altra
voce è quella dell’avvocato Roberto Afeltra: “La fattispecie giuridica
dell’usura è uno dei pochi casi di situazioni oggettivamente rilevanti per
l’ordinamento che trovi ingresso sia nel codice civile che nel codice
penale: prende le mosse dai caratteri costitutivi del fenomeno, sia in
sede civile che in sede penale. Chiara l’evoluzione dell’istituto che ha
avuto sia in campo civile che in campo penale, con particolare riferimento
alle modifiche penali del 1995 ed al Testo unico bancario. In sede civile:
entrambe codeste disposizioni hanno fissato un parametro oggettivo per
identificare la fattispecie usuraia. Nel significato penale i caratteri
prodromici si manifestano con particolare riferimento nell’elemento
oggettivo. In concreto si potrà parlare di usura per i rapporti finanziari
con soggetti istituzionali, non escludibili a priori anche ampliando i
rapporti tra interessi legali ultra, swap e derivati”. A entrare invece nel
merito della mediazione finanziaria il professore Michele Gelardi, già
docente di Diritto penale a La Sapienza e membro Cda Medijus (Organo di
mediazione toga d’oro): “Partendo dall’assunto che la mediazione come
meccanismo funzionale non è del tutto partita dobbiamo invece tenere
presente che alimentarla potrà sfoltire e deflazionare i contenziosi
civili: è imprescindibile favorire il percorso per arrivare anche a
estenderlo in ambito creditizio che possa consentire il superamento del
contenzioso bancario. Le banche a oggi adottano sistemi espressamente
restrittivi e interessi esagerati – ammette Gelardi – ma la motivazione è
nel fatto che l’innalzamento degli interessi è dovuto all’incertezza della
riscossione del credito e quindi la certezza di avvalersi della garanzia
nel caso il creditore non paghi. Questo presupposto si fonda sul fatto che
l’iter giudiziario in Italia è troppo lento: un male grande del nostro
Paese. Per favorire il meccanismo della mediazione anche in senso operativo
bisogna che il cittadino capisca che il proprio non è solo un diritto ma
sia un interesse: il suo interesse specifico”. Al convegno ha portato il
proprio contributo anche Angelo Barbato, professore Asl Roma A (Laboratorio
Nuova sanità) che ha esplicitato anche l’interrelazione interna ed esterna
tra fornitori e rapporto tra credito e sanità pubblica. Non sono mancati
interventi del mondo della politica e del sindacato. Per Paolo Dominici
(Uil Lazio): “Sempre più spesso le difficoltà che subiscono le aziende a
causa della chiusura del credito ormai generalizzato si abbatte anche sulla
vita dei lavoratori che, oltre a non percepire la retribuzione, pagano il
mancato versamento dei debiti rateizzati via busta paga con banche e
finanziarie rimanendo spesso vittime incolpevoli”. Una sommaria panoramica
che nel precariato diventa sempre più imponente. Per Adriano Palozzi,
consigliere regionale Lazio (FI) invece: “In questi anni di complicata
congiuntura economica, l’Italia si è dimostrato uno dei paesi del Sistema
Europa dove le imprese hanno vissuto maggiori criticità di accesso al
credito. I nostri imprenditori hanno dovuto fare i conti con preoccupanti
cali di produttività e fatturato, e al contempo hanno visto accrescere
l’esigenza di prestiti pur di salvare dal fallimento la propria azienda.
Necessità che ha cozzato ahimé contro la timida disponibilità delle banche
a concedere prestiti a piccole e medie imprese, da sempre motore vitale
dello sviluppo economico del BelPaese. Appare chiara, adesso più che mai,
l’opportunità di un sistema creditizio più aperto, elastico, che ottimizzi
le possibilità di accesso al credito e favorisca gli investimenti tramite
agevolazioni fiscali. Anche allo Stato spetta fare il suo abbassando una
pressione fiscale che nel bilancio imprenditoriale pesa come un macigno”.
L’iniziativa è stata patrocinata da AgenParl, Biblioteche di Roma, Incontra
Giovani e Zetema, ed è stata promossa dall’ assessorato allo Sviluppo delle
periferie, infrastrutture e manutenzione urbana, assessorato alla Cultura,
assessorato alla Scuola e Municipio IX.