Covid, un vaccino, “agitato, non mescolato” Il the day after del caso scoppiato sulle metodologie "particolari" per la preparazione dei vaccini contro il Coronavirus
A ridosso del giorno di carnasciale quando le maschere lasciano il tempo che molto volte non trovano, in un sabato freddoloso di metà febbraio con San Valentino alle porte, avvolto in un manto fatto di lana caprina, mista a quella di pecora con aggiunta di striature maculate a criniera avvolgente, per ripararsi dal tremore procurato dal gelo e l’arco a tracolla senza frecce né “dardi”: È iniziato il processo di vaccinazione a Taurianova. Un fatto sicuramente positivo, di estrema importanza, vista l’emergenza pandemica che sta colpendo un territorio molto fragile e, quindi, si cerca di porre rimedio e sperare nel debellamento del virus.
I vaccini dal nome stravagante di un paesaggio orbitale che di solito si vedeva nei telefilm di fantascienza degli anni ’70. AstraZeneca utilizzato per soggetti fino a 55 anni e Moderna quello che dovrebbe essere somministrato agli ultra ottantenni.
Il nostro video effettuato sabato scorso, durante le fasi della vaccinazione agli insegnanti ed alle forze dell’ordine, ha destato non poco scalpore per quella che era una scenografia (come in un corto surreale diretto da Paolo Sorrentino, mancava solo la suora che fumava), ma l’importante che tutto sia andato come doveva andare e che la somministrazione dei vaccini sia stata effettuata, non propriamente come doveva farsi, viste alcune “modalità” non proprio congrue con il reale concetto di preparazione dei vaccini, visto che la norma parla di “personale sanitario addestrato”. Non entriamo in merito alla questione, non ci imbarchiamo nel “volontariato” sanitario, non ne siamo capaci. Però, e dobbiamo dirlo con franchezza e senza cavalcare l’onda del dissenso e della facile indignazione che, meno male che il processo di vaccinazione è iniziato contro una delle peggiori pandemie dell’ultimo secolo.
Adesso però tocca ai soggetti più deboli, gli anziani i cosiddetti ultra ottantenni ai quali va somministrato il vaccino “Moderna”. Ora, onde evitare particolari polemiche in merito al suo utilizzo di somministrazione, abbiamo letto il documento tecnico dell’Aifa, l’Agenza Italiana del Farmaco, a pagina 10 è scritto quanto segue al paragrafo “6.6”, “Il vaccino deve essere preparato e somministrato da un operatore sanitario addestrato (e non da muratori, carpentieri, poeti, santi e navigatori NdR), utilizzando una tecnica asettica per garantire la sterilità della dispersione”. Quindi, attenzione, “addestrato”. E poi, “Una volta scongelato, il vaccino è pronto per l’uso. Non agitare (ovvero, non come si fa con il cocktail di James Bond, agitato non mescolato NdR) né diluire. Far roteare delicatamente il flaconcino dopo lo scongelamento e prima di ogni prelievo”.
Ora, speriamo nelle responsabilità delle competenze professionali, ma solo quelle professionali qualificate.
(GiLar)