Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Cosa resterà dopo la cattura dell’assassino Cesare Battisti? Storia dell’ennesimo fallimento della Sinistra

Cosa resterà dopo la cattura dell’assassino Cesare Battisti? Storia dell’ennesimo fallimento della Sinistra
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Prefazione “C’è una generazione che si è trovata, come accade di solito in periodi di crisi, di fronte a problemi enormi: tutti i valori di una civiltà sono stati messi in discussione. […] Si capisce in questa situazione la seduzione della certezza, non importa se posticcia. Ma è proprio questa certezza posticcia che crea attorno a sé il silenzio. Ogni più leggero soffio di critica rischierebbe di disperderla. È fragile e bisogna non esporla troppo agli urti delle certezze altrui”

Cosa resterà dopo la cattura del terrorista e assassino Cesare Battisti? Dopo l’enfasi di quella triste parvenza in un palchetto allestito per l’occasione, dove un ministro dell’interno, ancora in forte crisi di identità non si rende conto che la campagna elettorale è una cosa e le istituzioni repubblicane un’altra. Un ministro non è uno slogan perenne come la marca di un dentifricio, così come lui utilizza le divise delle forze dell’ordine a uso e consumo propagandistico.
Ma quello che importa oggi è che il “mostro” è stato braccato e riportato in cella, chiuso in gabbia come una bestia feroce, all’isolamento diurno per sei mesi. Tutta la foga sovranista e populista di questi tempi, fa sì che il dialogo intellettuale passa in secondo piano. Che il mistero inebriante di tutti questi anni, intriso di coperture e di omissioni, a partire da quella Sinistra tanto amata e venerata come quella di Mitterrand, il presidente francese che per primo diede ospitalità al terrorista nonché “assassino comunista”, e non comunista assassino che è ben altra cosa. Per poi passare a quello che venne definito il presidente degli ultimi come il brasiliano Lula, oggi in galera così come Battisti, ma per reati finanziari. Quel presidente Lula che oggi Giorgio Napolitano accusa quando afferma, “Credo che abbia avuto modo successivamente di capire il suo errore, finendo per lasciare la paternità e il merito dell’ordine di consegna di Battisti a un capo di governo che oggi esprime un indirizzo politico ben lontano dalla sinistra”. In parole povere, la Destra che oggi sta al governo ha i meriti di quella cattura e che Lula non ha concesso a noi quando molte volte insistevamo a tal proposito. Ma perché questa tenacia di tenersi ben stretto Cesare Battisti, che a prima vista sembra più un brioso beffardo dall’aria di saputello saccente, ma che osservandolo bene, è solo un poveraccio che da lupo diventa pecora appena viene braccato, mostrando un’aria innocente e timida di tristezza e lacrime.
La Sinistra italiana ha perso! Ed è una delle peggiori sconfitte che abbia mai avuto negli ultimi decenni perché in un momento in cui rischia di diventare un prefisso telefonico di consensi, le viene inflitto questo duro colpo da un presidente brasiliano che sembra aver un feeling particolare con il “palchista” perenne Salvini, l’uomo delle felpe cangianti e il sacerdote del Vesuvio dei tempi che furono. Oggi, leggiamo fior di intellettuali che gridano allo scandalo, altri in difficoltà, appunto per questa vittoria della Destra, e altri che preferiscono stare in silenzio nei loro caldi salotti rinnegando finanche di essere stati dei comunisti. Eppure la voce unanime sul terrorismo dovrebbe essere d’obbligo, ricordo un bel libro di uno scrittore russo che tengo gelosamente in libreria, amico di Mazzini e Garibaldi, si chiamava Alessandro Harzen e il libro “Un vecchio compagno”, ecco in quel libro c’è una frase che dovrebbe essere presa d’esempio dopo le vari piroette su Battisti, “Con la violenza e col terrore si diffondono le religioni e le politiche, si fondano imperi autocratici e repubbliche inscindibili; con la violenza si può distruggere e sgomberare il posto, ma non si può fare di più”, ovvero ogni cosa è ristretta a sé e sarà sempre delimitata da uno spazio rispetto al tempo.
La Sinistra (o quel che ne rimane), dovrebbe partire da questo per riprendersi quel tempo, oramai gli slogan sono solo neve al sole perché non hanno più presa con il popolo, con le esigenze dei cittadini e con le loro aspettative. Cioè, noi oggi siamo stati presi a schiaffi da Salvini e dai vari apparati di Destra per un motivo la Sinistra stessa doveva avere lo scettro dell’esclusiva, la cattura di una mela marcia che faceva parte di quella realtà socialista che ha combattuto gli anni di piombo, dissociandosi dalla lotta armata. Oggi c’è bisogno di una Sinistra pura, socialista, riformista che vada al passo con i tempi, e soprattutto che si liberi di alcuni fardelli come quei “tanfi” democristiani, politicamente maleodoranti che tanto danno hanno creato, da quella infelice unificazione che ha voluto “l’americano Uolter” Veltroni a oggi (anche nelle realtà locali).
C’è tempo, basta volerlo, iniziare non sarà mai troppo tardi e al diavolo Battisti perché ce ne stanno altri soggetti pericolosi da prendere e chiudere in carcere peggiori di quella beffarda pecorella qual è Cesare Battisti, seppur un assassino riconosciuto per giudizio.