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Corrado Tocci: “Grecia problema economico o problema strategico”

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Sembra quasi impossibile che uno stato di pochi milioni di abitanti, con nessun settore produttivo forte, tale da far paura ai colossi della economia mondiale, possa divenire la chiave di volta dello scacchiere mondiale

Corrado Tocci: “Grecia problema economico o problema strategico”

Sembra quasi impossibile che uno stato di pochi milioni di abitanti, con nessun settore produttivo forte, tale da far paura ai colossi della economia mondiale, possa divenire la chiave di volta dello scacchiere mondiale

 

 


ROMA ” La Grecia sembra diventata la chiave di volta del sistema economico internazionale, e i media quotidianamente ci bombardano con “il problema del debito greco”. Sembra quasi impossibile che uno stato di pochi milioni di abitanti, con nessun settore produttivo forte, tale da far paura ai colossi della economia mondiale, possa divenire la chiave di volta dello scacchiere mondiale. Il problema non può essere solo di natura economica, altrimenti dovremmo credere che la pulce possa terrorizzare l’elefante. Il buonsenso ci deve portare a valutare altri aspetti, tipo quello strategico, nella considerazione che il mar Mediterraneo orientale è uscito dalla seconda guerra mondiale senza aver definito alcune questioni geografiche, come lo status di Cipro e lo stato palestinese. E se il problema vero non fosse l’economia greca ma la conduzione della situazione greco-cipriota da parte della Grecia? Anche perché ci sono troppe questioni irrisolte nell’area: la partecipazione della Turchia alla NATO, con il grande ruolo svolto durante la “guerra fredda” e il forte sostegno degli USA e dell’Inghilterra; dopo la caduta del muro di Berlino le caute prese di distanza dell’Europa nei confronti della Turchia, con il congelamento dell’ingresso nella Unione Europea e la perdita di influenza di americani e inglesi; l’accettazione da parte dell’occidente dell’aumento della popolazione turca nell’isola di Cipro, vista come un tentativo di avere un piede in Europa dopo l’ingresso della Repubblica di Cipro nel 2004 nella Unione Europea. Altri aspetti non sono chiari, come: possibile che per anni ne la Commissione europea ne il Fondo Monetario Internazionale si fossero accorti dei bilanci non veritieri? Per quale motivo collegati ai prestiti europei compare la vendita di armamenti alla Grecia? In un momento di crisi come quello che vive la popolazione greca perché spendere soldi in armamenti? Il quadro complessivo è troppo nebuloso, occorre, quindi, aprire qualche altro scorcio. E se il problema fosse il ruolo di Cipro nello scacchiere mondiale? Alla fine della seconda guerra mondiale l’isola di Cipro era una colonia britannica con oltre l’ottanta per cento della popolazione di origine greca, la restante parte in prevalenza turca. La “questione cipriota” creò molti problemi alla diplomazia internazionale fino alla morte di Makarios durante gli anni settanta. Michaíl Christodulu Mùskos divenne vescovo nel 1945, e cominciò a sostenere l’annessione dell’isola alla Grecia.

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT