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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Coronavirus, la Calabria in seria difficoltà a gestire l’emergenza Con una circolare del Ministero della Salute viene menzionata la nostra regione come "regione a rischio" per gestire la questione del virus cinese

Coronavirus, la Calabria in seria difficoltà a gestire l’emergenza Con una circolare del Ministero della Salute viene menzionata la nostra regione come "regione a rischio" per gestire la questione del virus cinese
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Il Ministero della salute dirama un circolare in cui viene menzionata la Calabria per quanto riguarda la gestione del Coronavirus come “regione a rischio per la gestione dell’epidemia”. Anche se il direttore generale Belcastro ha replicato che, “siamo una delle prime regioni ad esserci attivate”.
Così la parte della circolare che riguarda la nostra Regione:
“Con riferimento alla gestione dei potenziali casi di coronavirus, si rappresenta che – tra le regioni – la Calabria risulta essere quella con maggiori difficoltà di gestione dell’emergenza epidemiologica, non essendo dotata di una struttura specifica a tal fine dedicata“. E’ quanto contenuto nella circolare ministeriale relativa alla gestione in Italia dell’epidemia da Coronavirus che recita ancora: “A tale riguardo, si sottopone alle valutazioni, l’individuazione di una figura specificatamente incaricata di sovrintendere a tale situazione di emergenza”. La circolare è a firma del dott. Claudio D’Amario della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute.
La Regione Calabria però, ha inteso rassicurare i calabresi sottolineando di essere tra le prime regioni italiane ad aver aderito ai protocolli nazionali e dunque invita al “non allarmismo”. Il direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute, Antonio Belcastro, contattato dall’Agi sull’emergenza “coronavirus” ha illustrato le misure messe in campo per affrontare le eventuali problematiche legate all’epidemia.
“La Calabria – ha affermato – è stata tra le prime Regioni ad aver aderito ai protocolli nazionali. Il ministero della Salute ha istituto il numero verde 1500 al quale chiunque si trovi sul territorio nazionale può chiamare. Non è un call center, perché a rispondere sono medici specialisti in malattie infettive, che a loro volta fanno una prima scrematura. Se questi operatori – ha spiegato il dg del Dipartimento regionale Tutela della Salute – si rendono conto che ci può essere un sospetto, invitano chi ha chiamato a rivolgersi a un numero unico della propria regione, che abbiamo individuato nel reparto malattie infettive dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, operativo 24 ore su 24. A loro volta gli operatori sanitari del “Pugliese” fanno un’ulteriore selezione: se ritengono che ci sia il sospetto indirizzano chi ha chiamato al reparto malattie infettive di Catanzaro se è dell’area centro, o di Reggio se è della provincia reggina o a Cosenza se è della provincia reggina. Questa è stata la procedura seguita per il caso sospetto di Taurianova. In generale – ha quindi sostenuto Belcastro – abbiamo attivato tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, abbiamo allertato l’Ordine dei medici, insomma, abbiamo predisposto un’attività capillare partendo dalla procedura che abbiamo descritto”. Nel pomeriggio la Regione Calabria, con i Dipartimenti Tutela della salute e Protezione civile, è stata in collegamento in videoconferenza con la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Gestione dei casi a rischio. Ecco la nuova circolare del Ministero con gli elementi per la sorveglianza ed il controllo dell’infezione.
La continua evoluzione della situazione epidemiologica dell’infezione 2019 n-CoV induce a rivalutare non solo la gestione dei casi, ma anche la gestione delle persone che sono state in contatto con i nuovi casi individuati (“contatti”). Si forniscono di seguito elementi per la sorveglianza ed il controllo dell’infezione.

CASO NAVE

Paziente febbrile a bordo della nave, classificato come “contatto a rischio di infezione”, secondo i criteri
riportati nell’allegato 1.
Isolamento in ospedale di bordo o (ove non disponibile) in cabina singola

GESTIONE DEL PAZIENTE

Alla validazione del risultato del test da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, attivazione della/delle
regioni interessate dal transito del paziente.
Prevedere lo sbarco e il ricovero del paziente nel minor tempo possibile, in relazione allo stato di salute
dello stesso, presso strutture di riferimento per le malattie infettive.

GESTIONE DEI CONTATTI

Adottare misure precauzionali per coloro che sono entrati a contatto stretto e protratto con il paziente nei quattordici giorni antecedenti all’insorgenza dei sintomi. Gli interventi previsti saranno a cura dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL competenti per territorio. Debbono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria unicamente i contatti precedentemente descritti, al fine di identificare precocemente l’eventuale insorgenza di sintomi compatibili con infezione da nCoV.

I contatti sono tenuti a:

• misurare la temperatura due volte al giorno per 14 giorni;
• riportare al medico della ASL che effettua la sorveglianza l’insorgenza di eventuali sintomi, in particolare se a carico dell’apparato respiratorio. Ai fini della valutazione dell’esposizione debbono essere considerati:
• i sistemi di aereazione della nave;
• la posizione delle cabine occupate dal “caso sospetto”;
• le procedure di bordo. Misure per l’autorizzazione dello sbarco.
• autorizzare lo sbarco dei passeggeri con destinazione certa previo controllo della temperatura;
• effettuare misurazione della temperatura al momento dello sbarco e consegnare le istruzioni per il contatto con le autorità sanitarie;
• effettuare sugli sbarcati e sui passeggeri ancora a bordo sorveglianza attiva (contatto quotidiano da parte delle strutture sanitarie pubbliche – due volte al giorno – per conoscere lo stato di salute; mantenimento dello stato di isolamento), che esita in ricovero (in caso di malattia) ovvero in cessazione della sorveglianza;
• effettuare tempestiva comunicazione all’USMAF competente, quando il paziente sia arrivato in Italia con volo aereo, per l’attivazione della procedura di rintraccio dei passeggeri considerati contatti stretti (due file avanti e dietro, nonché la stessa fila da tutti i lati).

CASO SUL TERRITORIO

Alla validazione del risultato del test da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, attivazione della/delle regioni interessate dal transito del paziente, per avviare la ricerca dei contatti stretti e sottoporli alla sorveglianza attiva (contatto quotidiano da parte delle strutture sanitarie pubbliche – due volte al giorno – per conoscere lo stato di salute; mantenimento dello stato di isolamento), che esita in ricovero (in caso di malattia) ovvero in cessazione della sorveglianza.

RACCOMANDAZIONI IN CASO DI ISOLAMENTO DOMICILIARE FIDUCIARIO

Qualora il paziente venga posto in isolamento domiciliare, il referente Malattie Infettive del Dipartimento di Prevenzione di competenza per il domicilio provvede a:
• istruire adeguatamente sia il paziente che i familiari per applicare le precauzioni per prevenire la trasmissione da contatto, droplet (goccioline) e aerea;
• misurare quotidianamente la temperatura corporea e provvedere, se necessario, ad una valutazione clinicamente avvalendosi del referente clinico individuato;
• concordare con il medico infettivologo dell’ospedale di riferimento le modalità di gestione clinica del caso ed il termine dell’isolamento.

ALTRI ELEMENTI

Con riferimento alla gestione dei potenziali casi di coronavirus, si rappresenta che – tra le regioni – la Calabria risulta essere quella con maggiori difficoltà di gestione dell’emergenza epidemiologica, non essendo dotata di una struttura specifica a tal fine dedicata. A tale riguardo, si sottopone alle valutazioni l’individuazione di una figura specificamente incaricata di sovrintendere a tale situazione di emergenza.