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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 16 APRILE 2024

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Coronavirus, in Italia superate le mille vittime, ci sono oltre duemila contagiati in più rispetto a ieri. 35 in Calabria Occorre stare a casa e soprattutto “autodenunciarsi” chi è arrivato dal Nord o ha avuto contatti con il “focolaio rosso” settentrionale. Parola d'ordine: Non esserei irresponsabili, ne va della salute di tutti

Coronavirus, in Italia superate le mille vittime, ci sono oltre duemila contagiati in più rispetto a ieri. 35 in Calabria Occorre stare a casa e soprattutto “autodenunciarsi” chi è arrivato dal Nord o ha avuto contatti con il “focolaio rosso” settentrionale. Parola d'ordine: Non esserei irresponsabili, ne va della salute di tutti
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Dati ancora drammatici quelli di oggi, è pur vero che sono 1.258 le persone guarite in Italia, 213 più di ieri. I contagiati sono 15.113 più (2.651 rispetto a ieri). Borrelli: “12.839 malati, 1.258 guariti, 1.016 morti”.
Nell’odierna conferenza stampa del capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli ha diramato dei dati in cui sembra che il virus non tende a fermarsi. Certamente ci vuole più tempo come dicono gli esperti in quanto ieri è stato approvato il decreto restrittivo-
In dettaglio i dati sono i seguenti 6.896 in Lombardia, 1.758 in Emilia-Romagna, 1.297 in Veneto, 554 in Piemonte, 570 nelle Marche, 352 in Toscana, 243 in Liguria, 174 in Campania, 172 nel Lazio, 148 in Friuli Venezia Giulia, 98 in Puglia, 102 nella Provincia autonoma di Trento, 103 nella Provincia autonoma di Bolzano, 111 in Sicilia, 62 in Umbria, 78 in Abruzzo, 39 in Sardegna, 26 in Valle d’Aosta, 16 in Molise e 8 in Basilicata. Sono 1.258 le persone guarite. In Calabria invece sono 35 i contagiati da Coronavirus
Tragico il numero delle vittime che salgono in un giorno 188 e il 98% ha più di 68 anni.
Un altro passo della Protezione Civile è l’esigenza di donare sangue in quanto fondamentale.
In Calabria sono stati deliberati dei piani di emergenza con nuovi posti di terapia intensiva, anche alcune cliniche private nel cosentino hanno dato la disponibilità delle loro strutture per fronteggiare il problema del Coronavirus.
È sempre più categorico, oggi più che mai, restare a casa, evitare contatti causati da assembramenti di persone e soprattutto uscire solo se è necessario, e quando si fa mantenere le cosiddette distanze di sicurezza per evitare contatti di presunti contagi.
Inoltre è initile accavallarsi ed assaltare i supermercati, la merce arriva e non c’è bisogno di creare ulteriori disguidi perché si rischia di penalizzare gli altri e quindi c’è una maggiore permanenza fuori casa. Tutto ciò è ingiustificato come ha affermato il premier Giuseppe Conte, i beni di prima necessità ci sono, non si ferma la distribuzione.
Anche nei Comuni chi è rientrato dal Nord, ho avuto contatti con persone proveniente da quelle zone dove c’è la massima intensità del cosiddetto “focolaio rosso”. Occorre censirsi nel sito dedicato della Regione Calabria in modo da facilitare l’opera ai sindaci per applicare un vero atto concreto di prevenzione, non farlo è da irresponsabili. In quanto si aggrava l’imbecillità avuta nell’essere rientrati con egoismo e grande idiozia. Rispettare gli altri è anche un modo per rispettare se stessi, l’egoismo non premia. Censitevi, censitevi, censitevi!
Il capo della Protezione Civile afferma che non c’è bisogno della mascherina quando si mantiene la distanza consigliata, ovvero un metro anche nei luoghi di lavoro. Non considerate la questione come una condizione maniacale.