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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Convegno internazionale di studi Nicola Antonio Manfroce e la musica a Napoli tra Sette e Ottocento

nofotoA Palmi oggi e domani

Convegno internazionale di studi Nicola Antonio Manfroce e la musica a Napoli tra Sette e Ottocento

A Palmi oggi e domani

 

 

Il 2013 è anche il secondo centenario della morte di Nicola Antonio Manfroce, musicista calabrese, nato a Palmi (RC) il 20 febbraio 1791 e morto, giovanissimo, a Napoli il 9 luglio 1813. L’Istituto di Bibliografia Musicale Calabrese, per la ricorrenza, ha organizzato, grazie alla sensibilità del Comune di Palmi e nonostante la grave situazione finanziaria nella quale versa ora l’Italia, un convegno internazionale di studi su Nicola Antonio Manfroce e la musica a Napoli tra Sette e Ottocento, che si terrà a Palmi nei giorni 29 e 30 novembre 2013.
Le sue due opere principali, l’Alzira e l’Ecuba, ebbero all’epoca grande successo: l’Alzira, fu rappresentata per la prima volta al teatro Valle di Roma il 10 ottobre 1810, e subito dopo, per oltre un decennio, in altre città italiane (Monza, Firenze, Milano, Brescia, Venezia, Modena, Piacenza, Napoli e, nel 1822, a Bologna); l’Ecuba, gli fu commissionata esplicitamente dal Teatro San Carlo di Napoli, dove fu rappresentata il 13 dicembre 1812, rimanendo in cartellone per gran parte del 1813, ma poi fu dimenticata e di Manfroce non si parlò più.
In occasione del primo centenario della sua morte, Andrea della Corte, nel suo articolo, Nell’anno dei centenarii. Un musicista di scuola napoletana, pubblicato sul «Mattino» di Napoli del 20 febbraio 1913, presentava Manfroce come elemento di rottura in una situazione stagnante e sterile e invitava ad approfondire gli studi sulla musica fiorita tra la fine del Settecento e l’inizi dell’Ottocento. Ma le ricerche sulla storia della musica di quel periodo sono alquanto recenti. E quindi recente è pure l’attenzione sul giovane musicista di Palmi: solo alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, grazie alle iniziative dell’associazione “Amici della musica Nicola Manfroce” e soprattutto grazie agli studi del professore Giovanni Carli Ballola e di Domenico Ferraro, si è risvegliato l’interesse intorno a Manfroce.
Gli scritti sul musicista di Palmi finora pubblicati fanno capire quanto c’è ancora da approfondire per evidenziare e illustrare le sue intuizioni innovative e geniali, sia in campo operistico (dove viene indicato come precursore di Rossini, Bellini, Donizetti e, per alcuni spunti, anche di Verdi), che in quello della musica sacra e da camera.
Lo scopo di questo convegno, che beneficia, tra gli altri, anche del patrocinio della Società italiana di musicologia, è proprio quello di avviare uno studio approfondito delle sue opere nel contesto storico in cui egli è vissuto, per colmare le lacune ancora esistenti e avviare a una piena rivalutazione un musicista che ha avuto «il torto di morire a ventidue anni!».