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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Consulta, i parlamentari 5 stelle: «Il Pd non canti vittoria» "È del tutto evidente che la Consulta, dopo aver vagliato il ricorso del Tar, potrebbe anche decidere di annullare la legge elettorale calabrese"

Consulta, i parlamentari 5 stelle: «Il Pd non canti vittoria» "È del tutto evidente che la Consulta, dopo aver vagliato il ricorso del Tar, potrebbe anche decidere di annullare la legge elettorale calabrese"
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«Forse il Pd e tutti gli altri alleati del governatore Oliverio farebbero
bene a ripassare un po’ di diritto costituzionale, almeno eviterebbero
figuracce colossali che hanno anche l’effetto di disinformare l’opinione
pubblica calabrese».

È quanto dichiarano i parlamentari del M5S Federica Dieni, Dalila Nesci,
Paolo Parentela e Nicola Morra in merito all’udienza pubblica della Corte
costituzionale relativa ai ricorsi contro la legge elettorale calabrese
presentati dalla Democrazia cristiana e dall’ex candidata presidente Wanda
Ferro.

«La Consulta – continuano gli esponenti 5 stelle –, al di là di quanto
vogliono far credere i corifei di regime, per il momento ha semplicemente
dichiarato inammissibile l’istanza presentata dalla Dc. Per il resto,
continuerà l’esame di quella proposta dal Tar, che ha investito del caso la
Corte costituzionale dopo il ricorso avanzato da Wanda Ferro, esclusa dal
consiglio regionale nonostante sia stata la candidata presidente più votata
dopo Oliverio».

I parlamentari del M5S aggiungono: «È del tutto evidente che la Consulta,
dopo aver vagliato il ricorso del Tar, potrebbe anche decidere di annullare
la legge elettorale calabrese – approvata quando il Consiglio si trovava in
regime di prorogatio – e dichiararla incostituzionale, con tutti gli
effetti che ne seguirebbero».

«Male fanno, dunque – sottolineano Dieni, Nesci, Parentela e Morra –, tutti
coloro che si ostinano a praticare una narrazione che non ha alcuna
aderenza con la realtà e che non trova nessuna giustificazione dal punto di
vista giuridico».

«Quanto a noi – concludono i parlamentari –, non possiamo che augurarci la
fine anticipata di una legislatura fallimentare, che in soli due anni ha
fatto sprofondare ancora di più una regione già martoriata come la
Calabria».