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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Consorzio di bonifica a muso duro contro sindaco Varapodio Cannatà: "Fazzolari ci denigra ma il suo Comune paga la quota consortile"

Consorzio di bonifica a muso duro contro sindaco Varapodio Cannatà: "Fazzolari ci denigra ma il suo Comune paga la quota consortile"
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Anche se la “guerra” sembrerebbe essersi conclusa ieri, continua la polemica tra il sindaco di Varapodio, Orlando Fazzolari, ed il Consorzio di bonifica tirreno reggino. All’annuncio trionfante di Fazzolari, circa la vittoria  della battaglia da lui intrapresa contro il Consorzio di bonifica, in merito ai tributi che venivano richiesti agli agricoltori, è seguita la risposta del presidente dell’Ente, Domenico Cannatà, che accusa il primo cittadino di Varapodio di aver fornito «informazioni non corrette, deliberatamente contro il Consorzio di bonifica». «Il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino – precisa Cannatà – come tutti i Consorzi di Bonifica in Italia, ai sensi dell’art. 862 cod. civ. è un Ente Pubblico Economico istituito con R.D. 215/1933 e con L.R. Calabria  n. 11/2003. Inoltre è un Ente al servizio degli agricoltori consorziati e non un’organizzazione con finalità di lucro». L’Ente, in ragione del diritto impositivo del tributo fissato dalla richiamata normativa, ha sempre emesso il ruolo di miglioramento fondiario in maniera legittima, tant’è che lo stesso Comune di Varapodio procede annualmente al versamento della quota corsortile per i terreni di sua pertinenza». Il presidente del Consorzio di bonifica evidenzia quindi un’anomalia in tutta la questione, ovvero il fatto che «da un lato il sindaco conduce una “battaglia” (magari con dei costi veri per il Comune di Varapodio) in difesa di alcuni cittadini consorziati (in verità 18 su 1.304 circa), ma dall’altro continua a pagare regolarmente il tributo per come dovuto al Consorzio di Bonifica».

Cannatà sottolinea poi che il Consorzio, «anche in ossequio del recente confronto avuto con i sindaci del comprensorio, ha proceduto all’affidamento del ruolo suddetto con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, giusto l’art. 1, comma 3, decreto-legge n. 193 del 2016, pertanto risultano destituite di ogni fondamento le notizie divulgate dal sindaco secondo cui sarebbero stati “annullati” tutti i ruoli del 2016 e sospesi quelli per il 2017 e 2018». A suo dire, «le pronunce di accoglimento rese dalla Commissione Tributaria Provinciale afferiscono a profili di rito e solo qualche sentenza ha accolto la domanda giudiziale in punto di merito. Sentenze avverso le quali il Consorzio ha conferito mandato per la proposizione di rituale appello, anche alla luce degli indirizzi fissati dalla Corte di Cassazione che impone il pagamento dei tributi consortili anche in difetto di utilizzo dei servizi da parte del singolo consorziato. Sempre per amore della verità l’Ente – continua Cannatà – di concerto con Prefettura, Città Metropolitana, Parco Nazionale d’Aspromonte e Sindaci, ha attivato una serie di interventi sul territorio, e sta continuando a lavorare per la sicurezza dei cittadini, nonostante, è bene ribadirlo, non abbia alcuna competenza, giurisdizione e responsabilità sui fiumi e sulle strade». A tal proposito, il presidente del Consorzio, tiene a sottolineare che lo stesso Ente, «ha sollecitato, recentemente, la Regione per la concessione dell’uso plurimo delle acque, Diga del Metramo, ferma a maggio del 2015.

Tale autorizzazione – spiega – consentirebbe da un lato all’Ente di rilanciare la propria azione al servizio del comprensorio e dall’altro di garantire acqua pubblica per i Comuni della Piana, Energia Elettrica per il Porto di Gioia Tauro e ampliamento esponenziale della superficie irrigua, una vera rivoluzione politica e sociale che stranamente “alcuni” non sostengono ma al contrario combattono». Detto questo, conclude informando le Amministrazioni Comunali, le organizzazioni di categoria, i cittadini e tutti i consorziati, che «il contributo di miglioramento fondiario per il futuro sarà emesso in ossequio alla suddetta L.R. Calabria e ai Piani di Classifica».