Iniziativa della Confagricoltura reggina a tutela delle aziende agricole. Il presidente Lupini scrive una lettera al governatore Scopelliti e all’assessore regionale Trematerra
Consorzi di bonifica, Confagricoltura Reggio: “Stop alla contribuenza”
Iniziativa della Confagricoltura reggina a tutela delle aziende agricole. Il presidente Lupini scrive una lettera al governatore Scopelliti e all’assessore regionale Trematerra
“La Confagricoltura ha sempre ritenuto i Consorzi di Bonifica enti indispensabili per le aziende agricole e per la salvaguardia del territorio. Il modello di gestione attuale, invece, non risponde più alle esigenze degli agricoltori e nessuno, di conseguenza, può pretendere di trasferire dai magri bilanci delle aziende agricole risorse per finanziare Enti, di qualsiasi natura, che ormai da anni hanno smarrito il senso della propria funzione”. Lo afferma il Presidente degli agricoltori, Antonino Lupini, in una nota trasmessa al Presidente della Regione, Giuseppe Scopellliti, e all’Assessore all’Agricoltura, Michele Trematerra. Numerose assemblee programmatiche svolte in tanti comuni della provincia hanno registrato, tra l’altro, un diffuso malcontento per l’annoso e oneroso problema dei contributi che le aziende agricole, ogni anno, sono chiamate a corrispondere ai Consorzi di bonifica. E’ principio ormai pacificamente acquisito che non sia sufficiente la mera inclusione di un immobile nel territorio appartenente al Comprensorio, perché si possa presumere il “beneficio” del contribuente richiesto dagli arrt. 860 del cod.civ. e 10 del R.D. 215/33. Il “beneficio”, in altri termini, è elemento essenziale per l’assoggettamento di un terreno al pagamento dei contributi di bonifica. Si è espressa in tal senso la Cassazione a SSUU: (sent. N.9857/96 e n.9493/98) oltre alla totalità delle Commissioni Tributarie di ogni grado, compresa la Commissione Tributaria Provinciale di Reggio Calabria con la sua ennesima sentenza n.63/01/13. Eloquente anche la relazione conclusiva n. 188/2013 del Garante del Contribuente della Calabria che rileva il conflitto tra quanto previsto dal’art.23,comma 1, lett. A della Legge Reg. n.11/2003 e la legislazione Statale. Con la richiamata Legge Regionale, in Calabria, si è tentato di introdurre surrettiziamente un potere istitutivo alla Regione di tributi propri. Potere che lo Stato non ha mai trasferito. Un tentativo che mirava a giustificare l’imposizione tributaria anche in assenza di quel “beneficio” voluto dalla legislazione vigente e ribadito da una costante giurisprudenza di ogni grado. Assente il “beneficio” e assenti, da oltre un decennio, quei “piani di classifica”, previsti dal R.D. 215/33 e confermati dalla stessa Legge Regionale n. 11/2003, propedeutici alla formazione dei ruoli di contribuenza. La Regione Calabria non ha vigilato e sono stati emessi in tutti questi anni ruoli che hanno incluso migliaia di aziende agricole non inseribili nel “perimetro di contribuenza”, in quanto mai beneficiarie di alcun vantaggio derivante dalla realizzazione di opere. Altre Regioni, in presenza di situazioni analoghe a quelle della Regione Calabria, hanno tempestivamente sospeso i ruoli della contribuenza, assegnando un termine, pena il commissariamento, entro il quale i Consorzi avrebbero dovuto definire i “piani di classifica” nel pieno rispetto dei criteri richiesti dalla vigente legislazione. “La proposta della Giunta Regionale di riorganizzazione degli attuali ambiti dei Consorzi è ritenuta dalla Confagricoltura – assicura il Presidente Lupini – positiva, a condizione che si ritrovino la strada dell’efficienza, la capacità di elaborazione di progetti da realizzare, la visione di traguardi da raggiungere”. “Con tali auspici – conclude il Presidente Lupini – Confagricoltura esprime la propria disponibilità a collaborare, forte della propria storica esperienza, per agevolare la rinascita degli Enti Consortili, la cui opera sarebbe fondamentale per qualsiasi ipotesi di sviluppo del settore primario”.