Cono Cantelmi, “Dalla guerra senza quartiere” alla casta a 154 mila euro dalla “casta”, è stato un attimo Nelle elezioni del 2014 era candidato govenatore per il M5S, oggi diventa "collaboratore esperto" del Presidente del Consiglio regionale della Calabria (della Lega)
“Siamo uomini o caporali?”, si chiedeva il grande Totò, ma purtroppo essere caporali non è che convenga molto. D’altronde come diceva Flaiano “L’italiano è una lingua parlata dai doppiatori”, vediamo come e perchè.
Qualche anno fa, correva l’anno 2014, in piena ondata pentastellata, ai tempi “VaffaDay”, delle manifestazioni contro la casta, termine quest’ultimo facilmente omologabile nelle azioni dei moralisti d’annata, ma solo il tempo dell’annata…
In Calabria nel novembre 2014 (vinte poi da Mario Oliverio), si presentava come candidato alla carica di Governatore un giovane avvocato, vincitore delle primarie on line del Movimento fondato da Beppe Grillo con 183 voti. Nel suo programma c’erano molti spunti anti-casta i quali rispecchiavano il duro pensiero dei grillini (dell’epoca), ovviamente oggi, anch’esso è omologato al potere, d’altronde anche il grande Pasolini ci aveva avvisato che tutto era omologabile.
Nel “Blog delle stelle” si legge in un’intervista la risposta ad alcune domande, del tipo,
“Quali sono i punti principali del programma del M5S in Calabria?” e lui, “Il primo: il reddito di cittadinanza per aiutare chi non ce la fa, per tornare a dare speranza ai calabresi senza lavoro e alle calabresi che perdono il posto quando aspettano un figlio, per togliere i ragazzi dal giro della manovalanza malavitosa”.
Giustamente l’altra domanda era, dove venivano presi i soldi, e lo stesso deciso, risponde, “Attingeremo dal fondo di riserva per i debiti fuori bilancio, ma soprattutto faremo una guerra senza quartiere contro gli sprechi della casta in Regione: e lì i soldi ci sono eccome!”. Una “guerra senza quartiere” contro la casta, mica fichi e broccoli?
Idee bellissime, nobili, la lotta contro la casta è ambiziosa, fatta da uomini impavidi e coraggiosi, come dei novelli Don Chisciotte, ma si sa, ce lo ricordava sempre Flaiano che “L’italiano è mosso da un bisogno sfrenato di ingiustizia”.
Questo giovane avvocato di 41 anni (all’epoca) non ebbe molta fortuna alle elezioni autunnali del 2014, prendendo il 4,97% dei voti (38 mila voti circa) e nessun seggio (allontanatasi poi da tempo dal mondo pentastellato). Però, le idee anti-casta sono sempre nobili specie se fatte con una “guerra senza quartiere”, e da un giovane professionista calabrese, ma forse era proprio quel “senza quartiere” che doveva essere ricercato e così fu che, tanto tuonò che piovve dentro… al “quartiere” (sic!).
Quel giovane avvocato delle “guerre senza quartiere” si chiama Cono Cantelmi, ebbene, leggiamo nel Burc n. 34 del 1° marzo scorso una determina, la n. 142/2022 dove un “omonimo” dell’uomo delle “guerre senza quartiere”, Cono Cantelmi appunto, viene nominato dal Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, leghista doc (sic!), come “Collaboratore esperto al 100%” con decorrenza dal 25 febbraio u.s. con una retribuzione pari a euro 154.352,33. Le “guerre senza quartiere” costano, mica si possono fare gratis, il punto è, ma quando viene ritrovato il quartiere (in questo caso nella “casta” di un leghista), valgono ancora come guerre o sono solo prebende (lecite e legali eh!), omologate al potere? D’altronde sarebbe anche inutile scomodare Berlinguer sulle “questione morale”, in quanto la storia si ripeterà sempre e le leggi attualmente in vigore consentono tanti déjà-vu!
(GiLar)
N.B. Alla prossima per altre rivelazioni di altri personaggi regionali e… locali e…cose che voi umani non avete maio visto, come ad esempio da ex assessori regionali al lavoro a “portaborse” e vabbe…