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Concluso a Pianopoli il “Food& Wine Passion”

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La manifestazione promossa da Ara, Associazione contro le dipendenze a favore della prevenzione e dal Comune di Pianopoli, per tre giorni ha acceso i riflettori sul comune dell’hinterland lametino, diventato vetrina di arte, artigianato, enogastronomia, di quella bellezza “made in Calabria”

Concluso a Pianopoli il “Food& Wine Passion”

La manifestazione promossa da Ara, Associazione contro le dipendenze a favore della prevenzione e dal Comune di Pianopoli, per tre giorni ha acceso i riflettori sul comune dell’hinterland lametino, diventato vetrina di arte, artigianato, enogastronomia, di quella bellezza “made in Calabria”

 

 

Mettere insieme la lotta alle dipendenze con le eccellenze del territorio, la prevenzione con tutto ciò che rappresenta il “bello” della Calabria, la Calabria positiva che vuole emergere per lanciare un messaggio di benessere a 360 gradi. Questa la sfida di “Food&Wine Passion”, la manifestazione promossa da ARA Associazione contro le dipendenze a favore della prevenzione e dal Comune di Pianopoli, che per tre giorni ha acceso i riflettori sul comune dell’hinterland lametino, diventato vetrina di arte, artigianato, enogastronomia, di quella bellezza “made in Calabria” che chiede di essere raccontata e valorizzata.
Anche nell’ultima serata, nella suggestiva cornice dell’open air Hotel 2000, la presidente di Ara Nadia Donato ha coordinato il dibattito con i rappresentanti del mondo dell’associazionismo e dell’enogastronomia, un parterre di esperti che, nei diversi ruoli, hanno messo in evidenza un messaggio comune: le dipendenze si combattono con una nuova educazione al gusto, con una cultura del bere e del mangiare consapevole, partendo dalle eccellenze enogastronomiche del territorio.
A confermarlo, la dottoressa Renata Tropea dell’Associazione Donne Medico Italiana che, parlando del legame tra abuso di alcool e violenza, ha ribadito “l’insostituibile ruolo svolto da tutte quelle associazioni che fanno prevenzione e supportano le donne vittime di violenza, attraverso un’azione educativa che deve partire dai giovani”. Il nemico da sconfiggere non è certo il vino, ha ribadito Maria Rosaria Romano presidente dell’Associazione Sommelier Italiana – Calabria, per la quale “l’abuso si combatte riscoprendo una cultura del vino: solo conoscendo il vino, ci si educa al gusto e si impara ad approcciarsi in modo corretto”.
Vino e cibo, binomio su cui puntare per lo sviluppo economico della Calabria, l’unico settore – ha ricordato il giornalista della Gazzetta del Sud Vinicio Leonetti – “nel quale, come ci ripete Bankitalia ormai da due anni, la Calabria mostra livelli di crescita a fronte di un quasi completo appiattimento degli altri settori”. Per fare “impresa” con il nettare degli idei, serve capacità imprenditoriale, lungimiranza, capacità di guardare oltre il recinto dei propri vigneti per fare rete con le altre realtà aziendali. Come ha fatto l’imprenditore Nicodemo Librandi, oggi leader di un’azienda conosciuta in tutto il mondo, che insieme ad altre importanti cantine calabresi ha dato vita a “Euvite”, associazione fra produttori di vini da vitigni autoctoni calabresi, nata per promuovere il brand del “vino di Calabria” oltre i confini nazionali. Il lavoro di ricerca sui vitigni autoctoni calabresi svolto da Librandi, oltre che dallo stesso imprenditore, è stato messo in evidenza dalla professoressa Saveria Sesto per il quale “l’attività di Librandi non è stata solo di raccolta di varietà, ma ha permesso di scoprire l’attitudine enologica dei vitigni da valorizzare e eventualmente da modificare per adattarle alle richieste del mercato”. E nella stessa direzione va la Casa dei Vini di Calabria che, come ricordato da Salvatore De Biase membro del Cda, “vuole dare una casa comune alle aziende enologiche calabresi raggruppandole sotto un solo marchio: abbiamo già dato vita a un’ app che consente dal cellulare di conoscere le caratteristiche dei vini e tante altre iniziative sono in cantiere per far conoscere un’imprenditoria sana che c’è in questa regione e che si proietta oltre i confini calabresi e nazionali”. Sull’esigenza di promuovere i prodotti enogastronomici made in Calabria nelle strutture turistiche, si è soffermato Luigi Talarico, rappresentante dell’Accademia delle Imprese e dell’Accademia del Peperoncino.
A deliziare la serata, la performance culinaria degli studenti dell’Istituto Einaudi di Lamezia Terme che hanno preparato dessert flambé, giudicati da una giuria composta dai giornalisti Vinicio Leonetti, Pasqualino Rettura, Gianfranco Manfredi, e da Vinicio Donato dell’Amira (Associazione Maitre Italiani Ristorante e Alberghi). Sono stati premiati gli studenti Davide Mercuri, Francesco Senatore, Francesco Mariano e Tommaso Costantino.
A conclusione della serata, la vicepresidente Ara Fabiola Donato ha consegnato i premi ad alcune delle associazioni partecipanti: a Giuseppe Scalise per mostino bianco riconosciuto come il prodotto più innovativo, a Zuccherando per il migliore stand, all’ Associazione Il mondo di Seravì, all’ Associazione Donne e futuro, all’ Associazione Migrazione, all’Associazione sezione aurea, alla Croce Rossa, agli operai del Comune di Pianopoli, alla Protezione civile Radio Club Lamezia CB, alla Pro Loco di Pianopoli. Targhe di riconoscimento sono state date al Banca di Credito Cooperativo di Pianopoli, all’Hotel 2000 per i quant’anni di ininterrotta attivita’all’ insegna della qualita’ e del prodotto calabrese, al Comune di Pianopoli, agli eredi dell’artista pianopoletano Giuseppe Casale per il segno fortenelle sue opere scultoree che mostrano la passione dell’ Arista di Calabria.
A chiudere la serata l’energico cabaret dell’attore Enzo Colacino e uno scatenato Dj Kan con il team della discoteca Atmosfera di Catanzaro che ha fatto ballare Pianopoli fino alle ore piccole.