Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Comune di Nemi: fontana pubblica inquinata

L’Amministrazione Comunale deve informare la cittadinanza

Comune di Nemi: fontana pubblica inquinata

L’Amministrazione Comunale deve informare la cittadinanza

 

 

ASSOTUTELA l’associazione di utilità sociale, punto di riferimento per il cittadino, risponde all’appello de L’osservatore Laziale e interviene con
decisione in merito al caso della fontana pubblica in piazza De Sanctis a Nemi che fino a quattro giorni fa ha rifornito d’acqua numerosissimi
residenti di Nemi e dei Castelli Romani. L’acqua di questa fontana secondo l’Arpa Lazio presenta contaminazione batterica (E. Coli ).

“Non si può rimanere in silenzio – commenta il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato – di fronte a dei ritardi da parte dell’amministrazione
comunale nel comunicare tempestivamente una emergenza quale, l’inquinamento batterico nell’acqua ai residenti che quotidianamente si approvvigionano
alla fontanella pubblica in piazza”. Si parla di ritardi perché 40 giorni di silenzio, (pur sapendo che l’acqua della fontana pubblica è colpita da inquinamento batterico), non sono tollerabili da parte di una Amministrazione locale che ha il dovere di tutelare la salute dei cittadini e di agire tempestivamente di fronte alle

emergenze. Il Comune è venuto a conoscenza dalla Asl RmH (dipartimento Prevenzione) che l’acqua fosse inquinata addirittura il 1 luglio. Dal primo luglio all’8

Agosto quasi 40 giorni senza informare. Il 15 luglio, sempre la Asl RmH invia una ulteriore conferma al Comune di Nemi della non conformità del parametro microbiologico, confermando i dati del 1 luglio. Inoltre sempre il Comune di Nemi, ha appena emesso una ordinanza nella quale si “ordina” all’Acea la chiusura immediata della fontanella in piazza De Sanctis perché l’acqua risulta non conforme rispetto al parametro microbiologico e registra presenza di E. Coliformi ovvero presumibilmente una contaminazione di origine fecale. Sempre in prima linea per la tutela dei diritti, AssoTutela tira dritto e Maritato mette in allerta: “Non potevamo rimanere in silenzio di fronte ad un fatto così grave – prosegue – ma adesso faremo di più: monitoreremo da vicino questa vicenda, accertandoci se è nelle intenzioni del Gestore e del Comune informare tempestivamente la cittadinanza con pubblicazioni periodiche delle analisi dalle quali si evince la qualità dell’acqua. Inoltre ci aspettiamo rassicurazioni certe, sia da parte del gestore Acea che dal Comune, rispetto alla qualità dell’acqua stessa. Vogliamo delle

risposte: il serbatoio di Calvarione e le condutture sono state contaminate? Si sono verificati guasti all’impianto di clorazione?”.
Qualora ravvisassimo una mancanza totale di trasparenza nella pubblicazione delle analisi rispetto lo stato di potabilità dell’acqua, una mancanza di
aggiornamenti da parte del Comune alla collettività circa i tempi di ripristino dell’erogazione del flusso idrico e qualora si ravvisi un ulteriore esposizione al rischio per la salute pubblica adducibile all’Amministrazione Comunale o ad Acea, provvederemo immediatamente a presentare un esposto in Procura”. 

AssoTutela, dunque, non resta a guardare.