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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Commemorazione Fortugno, centinaia di studenti a Locri La manifestazione, dal titolo "Tracce di legalità", è stata organizzata come di consueto in stretta collaborazione con il ministero dell’Istruzione

Commemorazione Fortugno, centinaia di studenti a Locri La manifestazione, dal titolo "Tracce di legalità", è stata organizzata come di consueto in stretta collaborazione con il ministero dell’Istruzione
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Si è svolto a Locri l’evento commemorativo in ricordo di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri il 16 ottobre del 2005. La manifestazione, dal titolo “Tracce di legalità”, è stata organizzata come di consueto in stretta collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità promosso dallo stesso Miur.

Centinaia gli studenti che hanno animato la manifestazione ospitata nella Casa della Cultura quale atto finale del concorso letterario che ha visto partecipare le quarte e quinte classi superiori delle scuole di tutta Italia, sul tema della legalità.

Particolarmente nutrito il parterre istituzionale che ha preso parte ai vari momenti che hanno scandito la giornata, dalla deposizione della corona delle Istituzioni dello Stato a Palazzo Nieddu del Rio, alla Santa Messa celebrata dal vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva nella cappella dell’ospedale di Locri, fino alla deposizione della corona ad opera della Regione Calabria nel cimitero cittadino. Presenti il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata, Tullio Del Sette, il Sottosegretario di Stato del ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, il Sottosegretario di Stato del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Vito De Filippo, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, l’onorevole Maria Grazia Laganà Fortugnoe il sociologo, criminologo ed esperto in geopolitica, Claudio Loiodice.

Queste le classi vincitrici del concorso letterario “Tracce di legalità” premiate nel corso dell’evento i cui lavori sono stati coordinati dal giornalista Paolo Borrometi: V° B del liceo scientifico Galileo Galilei di Trebisacce (categoria saggio); V° D liceo scientifico “F. Severi” di Salerno (categoria articolo giornalistico); V° E liceo scientifico “Zaleuco” di Locri (categoria poesia).

Significative le parole pronunciate dal Vescovo, mons. Francesco Oliva, nel corso dell’omelia. Il presule ha ricordato la figura di Francesco Fortugno esprimendo l’auspicio che “la fede vada oltre il sangue versato. La memoria del sacrificio di Franco è un riferimento costante così come la sua voglia di cambiamento. Questo territorio ha urgente bisogno di un sussulto di umanità, o ci si salva insieme o non ci si salverà. E’ necessario andare oltre la logica individualistica dell’io. Il sangue versato da Franco Fortugno non sia vano. Il suo barbaro assassino ha segnato una stagione di violenza, ma la sua morte ha risvegliato il bisogno di riconciliazione e pace. Tracce di legalità, il titolo che caratterizza questa giornata, segnala esattamente questa urgenza. Ma non basta il legalismo, serve maggiore senso di umanità e di responsabilità. Il sacrificio di Franco Fortugno apra nuovi orizzonti nuovi per una umanità più giusta”.

“Di Franco Fortugno – ha affermato Calabrese – ricorderemo sempre il garbo, la pacatezza, la generosità e l’altruismo che hanno sempre contraddistinto il suo impegno professionale e politico. L’omicidio Fortugno ha riacceso i riflettori sulla Locride e sulle tante emergenze in atto, su tutte la disoccupazione giovanile. Ma tante speranze appaiono ancora disattese pertanto il sacrificio di Franco Fortugno non sarà vano se la classe dirigente saprà ascoltare la voce e le istanze di questo territorio”.

“Oggi la Calabria si ferma per ricordare e riflettere – ha detto Irto – sulla barbarie che  ha strappato Franco Fortugnoun uomo perbene impegnato in politica, ai suoi cari e alla nostra comunità. Un delitto che rappresentò un attentato alla democrazia di questa terra ma che non produsse i propri effetti eversivi anche grazie alla mobilitazione spontanea di tantissimi ragazzi”.

“Abbiamo ancora scolpite nella memoria le immagini di quella giornata drammatica – ha ricordato Oliverio – di dodici anni fa. Una giornata di festa per la democrazia trasformata in una pagina tragica non solo per la Calabria ma per tutta Italia. Solo quando la Calabria sarà riscattata dalla presenza opprimente della criminalità potremo dire di aver onorato degnamente la memoria di Franco”.

“Dopo l’omicidio di Franco Fortugno – ha dettoil Comandante Del Sette – sono stati rafforzati i presidii sul territorio. Un impegno che ha continuato a crescere nel tempo e che oggi ci vede lavorare su vari fronti, consapevoli che siano necessari strutture, mezzi e personale qualificato. In questo contesto stiamo portando avanti il progetto, che è prossimo alla realizzazione, per l’attivazione di numerose caserme sul territorio reggino. Tredici nuove strutture in sostituzione di quelle inefficienti o fatiscenti. Credo che siano queste le testimonianze migliori e le risposte concrete che occorre dare ai territori del Mezzogiorno dove è più forte l’esigenza di essere presenti sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata”.

“La memoria – ha affermato il Sottosegretario De Filippo – è un luogo fertile che non muore mai. La giornata di oggi è estremamente importante in questa direzione, e solo quelle comunità che sanno conservare e accudire la memoria possono avere un futuro. La scuola ha un ruolo centrale in questo progetto promosso dalla famiglia Fortugno e ciò è estremamente significativo. E’ la scuola, infatti, il luogo ideale per contrastare l’anticultura mafiosa fatta di silenzi e omertà, grazie alla parola, alla cultura e alla conoscenza. Gli stessi elementi che caratterizzano il percorso nato a Locri nel segno di Franco Fortugno”.

“L’omicidio di Franco Fortugno– ha sottolineato il Sottosegretario Bocci – segna uno spartiacque per questo territorio, il risveglio di una coscienza nuova e di un nuovo impegno civile. I delitti di mafia non sono solo fenomeni riconducibili alle organizzazioni criminali. Troppi silenzi e troppe complicità hanno favorito l’espansione del crimine e del malaffare. L’esempio di Franco è quello delle persone che hanno deciso di stare dalla parte dello Stato. Per troppo tempo donne e uomini hanno fatto finta di non vedere o hanno deciso di stare in mezzo. Oggi noi ribadiamo la necessità di stare dalla parte giusta. Il pericolo più grande arriva proprio da chi decide di stare in mezzo alimentando quella zona grigia da cui trae forza la malapianta della criminalità organizzata”.

MARIA GRAZIA LAGANA’ FORTUGNO

“Di anno in anno, questo evento prosegue con orgoglio e determinazione il proprio percorso di impegno, proposta e coinvolgimento giovanile sul tema della legalità. Un progetto, che guarda al valore della memoria in chiave educativa e formativa.

In mezzo a tanti coni d’ombra, con i quali ancora oggi ci troviamo a dover fare i conti, la risposta più bella e più confortante per me e la mia famiglia, è rappresentata dallo sguardo dei tantissimi giovani che da dodici anni, in un continuo ricambio generazionale, si rendono protagonisti di momenti di impegno civile e di autentico riscatto sociale.

Da anni, attraverso questo progetto ci sforziamo di ribadire, ben oltre i confini regionali, che solo mediante una chiara e netta assunzione di responsabilità, da parte di tutti gli attori sociali, istituzioni, classi dirigenti, Chiesa, scuola e società civile, è possibile lasciare un segno nella impellente azione di contrasto alla criminalità organizzata e a ciò di cui essa si alimenta: le subcultura del silenzio, la piaga dell’omertà e la logica del disimpegno.

Anche per questo motivo ritengo sia estremamente importante la testimonianza in questa occasione dei rappresentanti delle istituzioni, quale segno autentico di attenzione dello Stato nei confronti della nostra terra e dei processi di partecipazione e impegno civile che essa esprime.

Ciò di cui abbiamo bisogno è un impegno costante, fattivo e autorevole dei rappresentanti istituzionali, lontanissimo dalla logica della “passerella” che in più di una occasione, voci isolate e interlocutori dalla dubbia credibilità, hanno inteso adottare quale presunto strumento di dialogo e proposta politica.

Va dato atto, in questo contesto, dell’eccellente lavoro che stanno conducendo forze dell’ordine e magistratura sui fronti investigativi e repressivi, attraverso operazioni che stanno infliggendo colpi durissimi alle varie consorterie criminali che inquinano questa regione e ai loro ingenti patrimoni illeciti.

E un convinto plauso deve essere rivolto al ministro dell’Interno, Marco Minniti, per quanto l’Italia sta facendo sui versanti della sicurezza interna e della cooperazione internazionale, con una particolare attenzione alla lotta senza quartiere contro le mafie.

E in quest’ottica, non possiamo ignorare la centralità che assume qui, oggi, la presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Tullio Del Sette, al quale rinnovo i miei personali sentimenti di profonda gratitudine per aver espresso, da subito, nei confronti di questa iniziativa, autentica e convinta condivisione.

Sul fronte della legalità, la Locride continua, ancora oggi, ad essere uno scenario particolarmente critico. Un territorio in cui difficilmente si potrà dichiarare vinta la battaglia contro la criminalità e il malaffare, se prima la classe dirigente non riuscirà a dare risposte forti, credibili e autorevoli alle questioni dell’occupazione, del rilancio infrastrutturale e della garanzia dei servizi fondamentali. A cominciare dai livelli essenziali di assistenza nella sanità pubblica. L’ambito su cui maggiormente si erano concentrate le denunce pubbliche di Franco.

Una forte azione è quella che ci aspettiamo anche per quanto riguarda il rilancio della Legge Fortugno e della capacità di programmazione e spesa dei connessi ingenti fondi stanziati per questo territorio. Quasi 40 milioni di euro i cui effetti si riveleranno decisivi per rendere la Locride un luogo moderno e sicuro. Un luogo in cui i giovani possano trovare spazi e opportunità di crescita civica e sociale e affermazione professionale.

La mancanza di lavoro che costringe migliaia di giovani ad abbandonare questa terra è senza dubbio l’emergenza numero uno a cui occorre far fronte.

Lo ha dimostrato ampiamente, qualora ce ne fosse bisogno, la più recente vertenza, esplosa con la vicenda della “Call&Call”. Una vertenza che dimostra quali drammi è in grado di generare il cinismo di chi rifiuta la responsabilità sociale che deriva dallo status di imprenditore.

Ed ancora, attualissima resta nella Locride l’emergenza di un sistema sanitario che non riesce a garantire un quadro di servizi degno di un paese civile. Sulla gestione e organizzazione dei livelli essenziali di assistenza, ad esempio, continuo a ribadire che non è adottando criteri meramente contabili che si riesce a fornire risposte adeguate ai bisogni e alle esigenze dei malati e dei cittadini.

Il rilancio e lo sviluppo della Locride passano necessariamente anche dalla buona riuscita del nuovo livello di governance della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Sin dall’inizio dell’iter costitutivo, nel 2009, a cui diedi il mio contributo presentando il primo emendamento alla Legge delega sul federalismo fiscale, abbiamo pensato la Città metropolitana come uno strumento policentrico, capace cioè di annullare il concetto stesso di periferia.

Territori come la Locride devono, pertanto, avere un peso specifico nelle scelte strategiche e negli indirizzi operativi che il nuovo Ente intende sviluppare.

Anche su questo fondamentale punto non intendiamo abbassare la guardia nella consapevolezza che solo creando condizioni di sviluppo economico e sociale daremo un senso compiuto alla battaglia per l’affermazione della legalità”.

IRTO: “IMPEGNO PER LA LEGALITÀ PARTA DAI GIOVANI”

“Oggi la Calabria si ferma per ricordare e riflettere sulla barbarie che ha strappato
Franco Fortugno, un uomo perbene impegnato in politica, ai suoi cari e alla nostra
comunità. Un delitto che rappresentò un attentato alla democrazia di questa terra
ma che non produsse i propri effetti eversivi anche grazie alla mobilitazione spontanea
di tantissimi ragazzi”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale della
Calabria, Nicola Irto, intervenendo all’iniziativa ‘Tracce di legalità’ organizzata
a Locri a 12 anni dal delitto Fortugno. Irto ha aggiunto: “La lotta alla ‘ndrangheta
comincia dai giovani e dalla promozione di una cultura della legalità. Una lotta
che è una priorità nazionale – ha aggiunto il Presidente – come dimostra l’eccellente
lavoro di forze dell’ordine, magistratura e degli organi di governo, testimoniato
dall’azione del ministro dell’Interno, Marco Minniti. Guardare all’esempio di Franco
Fortugno – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – significa rilanciare
l’impegno della politica e della società civile per un riscatto autentico che si
fondi sul ripudio del consenso mafioso, sulla riaffermazione del valore delle libertà
democratiche e sull’impegno collettivo per il bene comune”.

SINDACO LOCRI

Un intervento chiaro e netto sulle criticità della Locride quello del Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, durante la commemorazione dell’On. Franco Fortugno, ma allo stesso tempo pieno di ottimismo e speranza per questo territorio, solo però con il reale intervento del Governo e dei rappresentanti regionali.
Una Locride dal passato glorioso, ricco di storia e cultura, infangato ed offuscato da «un manipolo di maledetti vigliacchi e criminali». Ma è una Locride che vuole ripartire: ciò sarà possibile solo con il giusto intervento del Governo, al quale il Sindaco Calabrese ha chiesto reale e concreto aiuto. Stesso supporto richiesto al Governatore Regionale Oliverio, al quale è stato direttamente chiesto una “legge speciale” che miri ad aiutare la Locride. Perché le criticità, nonostante i 12 anni dall’assassinio di Fortugno, restano sempre le stesse: occupazione, sanità, trasporti. Tante proposte, ma ancora nessun atto concreto.

Di seguito l’intervento integrale del Sindaco di Locri, dott. Giovanni Calabrese:

Sono trascorsi ben dodici anni da quando, nell’androne di Palazzo Nieddu, venne assassinato Franco e tutti noi lo ricorderemo sempre per il garbo, la pacatezza, generosità ed altruismo doti che hanno caratterizzato il suo impegno professionale e politico.
Quello dell’On. Fortugno è stato, per le modalità e per il ruolo istituzionale ricoperto, un delitto assurdo, un omicidio ancora oggi, a distanza di dodici lunghi anni, indecifrabile ed incomprensibile, malgrado le esemplari condanne inferte dalla magistratura a quelli che sono stati individuati dalle Forze dell’Ordine, come autori ed organizzatori.
La morte di Franco Fortugno ha rappresentato una forma di violenza inaudita nei confronti delle istituzioni tutte; quella drammatica e violenta morte rappresenterà per sempre una delle pagine più dolorose per la città di Locri.
Quel brutale assassinio è stato l’ultimo episodio di una lunga e dolorosa pagina di storia negativa, una storia negativa durata quasi un trentennio.
Un lungo periodo che ha visto tante persone perbene cadere per vile mano assassina, altre scappare e tante altre rimanere e, purtroppo, subire l’arroganza e la tracotanza delle forze criminali.
La città di Locri aveva un passato glorioso, eravamo conosciuti come la terra della Magna Graecia, la città di Zaleuco e di Nosside, la culla della civiltà e per colpa di un manipolo di maledetti e vigliacchi criminali siamo diventati la terra dell’anonima sequestri, delle faide e degli omicidi; la Locride diventata in tutto il mondo la capitale della ‘ndrangheta e del malaffare.
E proprio il volgare ed eclatante omicidio dell’Onorevole Fortugno ha amplificato, a livello internazionale, questa dimensione negativa della Città di Locri e dell’intera Locride.
Sicuramente decisiva, positiva ed incisiva la presenza e l’azione, soprattutto repressiva, delle forze dell’Ordine, ai cui uomini va il nostro sincero ringraziamento, che con grande impegno stanno liberando, giorno dopo giorno, la città dalla evidente forza e cappa della malavita che la gente per anni ha subito con angoscia, rabbia e disagio.
Ogni arresto di un mafioso diventa un momento di felicità e di soddisfazione nel cuore di un cittadino onesto.
Nulla però è stato fatto per modificare l’amaro destino di intere generazioni segnato, purtroppo, da anni di negatività.
Oggi siamo davanti al dramma di un territorio abbandonato; una tragedia che colpisce, in particolar modo, i giovani ed il loro futuro.
I giovani di oggi, tutti diplomati o laureati, saranno obbligati ad andare via da Locri e dalla Locride, un territorio che rischia in modo serio la desertificazione perché non ci sono condizioni per sbocchi occupazionali.
La locride, purtroppo, ha in Europa il più elevato tasso di disoccupazione della popolazione attiva. Una disoccupazione che in alcuni comuni supera il 70%.
Nei mesi successivi al sacrificio di Franco Fortugno vennero accesi i riflettori su Locri e la Locride. Sembrava a tutti che da quella assurda e violenta morte, da quel sacrificio umano, potesse avere inizio un percorso nuovo per Locri e per la Locride.
Grande disponibilità, soprattutto politica, ad affrontare le ataviche problematiche del nostro difficile territorio.
Vennero immediatamente individuate le priorità da affrontare per aiutare la Locride. Si ipotizzò di mettere a frutto le potenzialità del territorio trasformandolo in un grande “distretto turistico culturale”.
Si supposero interventi pubblici nel settore del Lavoro, dell’Istruzione, della Cultura, nei Trasporti.
Venne commissariata per infiltrazioni mafiose – primo caso in Italia- l’azienda Ospedaliera con l’obiettivo di ripristinare la legalità e puntare a garantire ai cittadini un’offerta sanitaria moderna ed efficiente.
Tutto ciò come antidoto certo alla criminalità e come garanzia per liberare i cittadini dal potere e dalla pressione criminale.
A distanza di dodici lunghi anni, di tutto ciò assolutamente nulla, il vuoto più totale. Tutte le priorità dell’agenda politica nazionale e regionale sono state puntualmente disattese. Parole e presenze tante, fatti veramente pochi.
Dopo dodici anni stiamo riuscendo con grande difficoltà ad utilizzare le risorse per l’edilizia scolastica messe a disposizione dal governo regionale dell’epoca e rilanciate dall’attuale governo regionale guidato dal Presidente Oliverio, grazie anche all’intermediazione operativa della ex Provincia ed oggi della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Ed anche grazie a quelle risorse abbiamo inaugurato nei giorni scorsi una scuola dell’infanzia che per modalità di realizzazione- una scuola antisismica interamente in legno realizzata in 200 giorni- rappresenta una delle opere pubbliche innovative tra le più interessanti d’Italia. Tante altre strutture scolastiche non si è riusciti a realizzarle per come previsto ed oggi l’Istituto Statale Alberghiero, con il più elevato numero di studenti, è stato spacchettato in due comuni diversi con grave pregiudizio per l’offerta didattica e formativa.
Ma sulle altre criticità principali, ripeto occupazione, sanità, trasporti, tante proposte, ma nessun atto concreto.
La Call & Call, la più importante azienda privata del territorio, che nell’ultimo decennio ha garantito un lavoro onesto e dignitoso a circa cinquecento persone ha licenziato nelle scorse settimane ben 140 dipendenti e lo Stato non è riuscito ad evitare questo disastro sociale, mentre è riuscito a bloccare, nei giorni scorsi, 66 licenziamenti a Milano grazie al tempestivo ed immediato intervento del Ministro Calenda.
I licenziamenti di Milano hanno suscitato l’interesse dei media nazionale, quelli di Locri, con centinaia di lavoratori in strada giorno e notte, hanno avuto solo l’attenzione della stampa locale. Questo a dimostrazione del pregiudizio e disinteresse nei confronti della Locride.
L’unico ospedale del territorio rischia di essere chiuso nell’indifferenza politica del Governo romano e del suo commissario che continua ad ignorare il grido d’allarme che viene rinnovato di giorno in giorno.
Le vie di collegamento sono sempre più ridotte, i treni non passano più e le condizioni della nostra strada statale 106 sono sempre più critiche con uno spropositato numero di vittime della strada.
L’occupazione, il futuro dei nostri giovani, la loro speranza. Nessuna idea, nessuna “zona franca urbana”, l’dea di inglobare la Locride nella perimetrazione della istituenda ZES, “zona economicamente svantaggiata”, proposta dai sindaci della Locride e dal nostro Vescovo, con l’obiettivo di attrarre investitori privati in un territorio dalla enormi potenzialità, non è stata compresa e di conseguenza non ha trovato riscontro nelle istituzioni sovraordinate che l’hanno bollata come proposta inutile e demagogica.
Da anni i fondi comunitari stanziati per le zone ad “Obiettivo 1” vengono in parte restituiti e nessun progetto serio, valido e concreto è stato realizzato per il nostro territorio malgrado la redazione di ben cinque progetti di sviluppo integrato o di piani strategici per la Locride.
Nessuno è stato in grado di regalare un sorriso ai tanti giovani disoccupati che avrebbero voluto e vorrebbero realizzare il sogno di vivere ed affermarsi dove sono nati e cresciuti.
Ai nostri giovani, quelli conosciuti come i “ragazzi di Locri”, che all’indomani dell’omicidio di Franco hanno commosso l’Italia intera, esponendo uno striscione bianco davanti al Palazzo di Giustizia, non è stato consentito un futuro.
Illustri Autorità, onorevoli rappresentanti del Governo, Vi ringrazio per la Vostra significativa presenza oggi a Locri in questa giornata dedicata al ricordo ed al sacrificio di Franco Fortugno e Vi invito anche a raccogliere il nostro disperato grido d’allarme e di dolore. A portare a Roma, nel Palazzo del Governo, il nostro disagio, la nostra amarezza e la nostra delusione che in certi momenti non ci fa sentire italiani.
A Lei, Signor Presidente della Regione, che in più occasioni ha dimostrato sensibilità ed attenzione verso questa area periferica della Calabria, la richiesta di un gesto coraggioso, un provvedimento straordinario per la Locride.
Serve una legge regionale speciale che miri ad aiutare la Locride, quale zona con evidenti criticità e notevoli ritardi rispetto ad altre aree della Calabria. Un provvedimento straordinario che punti a salvare l’Ospedale trasformandolo in centro sanitario efficiente, realizzando anche il sogno di Franco Fortugno.
Urge un intervento non comune ed immediato finalizzato a produrre opportunità di sviluppo con l’unico fine di creare occupazione evitando così la migrazione dei nostri giovani verso altri territori più fortunati del nostro.
Autorità, regionali e metropolitane, uomini del governo aiutate la Locride, aiuteteci ad uscire dalle sabbie mobili.
Fatelo affinché non rimanga invano il sacrificio di Franco Fortugno e di tante meno note vittime della mafia che hanno pagato con la propria vita per l’essersi opposti al potere mafioso e criminale.
Fatelo in memoria di Franco Fortugno, fatelo per i giovani studenti qui presenti oggi in rappresentanza di tutti i giovani della locride.
Aiutate il popolo della Locride, un popolo onesto e desideroso di assistere al riscatto sociale di un lembo di terra violentato per anni da una minoranza di forze criminali.