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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Cinquefrondi, lettere diffamatorie contro Michele Galimi Una serie di buste anonime con un vecchio articolo di giornale sono giunte al protocollo del Comune. L'esponente del Pd ha denunciato l'episodio alle forze dell'ordine ed alla magistratura

Cinquefrondi, lettere diffamatorie contro Michele Galimi Una serie di buste anonime con un vecchio articolo di giornale sono giunte al protocollo del Comune. L'esponente del Pd ha denunciato l'episodio alle forze dell'ordine ed alla magistratura
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di Giuseppe Campisi

Cinquefrondi (RC) – Una serie di lettere anonime contenenti un vecchio articolo giornale della Gazzetta del Sud risalente al 1986 sono state recapitate ieri presso il protocollo comunale. Destinatari i capogruppo delle minoranze, il sindaco ed alcuni consiglieri con vari incarichi. Nella missiva il riferimento ad un articolo relativo all’arresto di Michele Galimi, già sindaco e oggi consigliere comunale di minoranza, avvenuto proprio in quell’anno e concernente gli sviluppi del sequestro di persona dell’avvocato Pietro Belzitiavvenuto a luglio e fortunatamente poirisoltosi con la liberazione dell’ostaggio in novembre dello stesso anno. Un atto volutamente denigratorioe diffamatorio in quanto riportante scritte correlate alla persona di Galimivolutamente riferibili alla sua figura di uomo politico pubblico,attuale coordinatore dei circoli Pd della Piana e segretario del circolo cinquefrondese, associate al vecchio accaduto. “E’ una pagina della mia vita della quale vado fiero ed orgoglioso – ci ha detto lo stesso Michele Galimi – perché riporta nient’altro che l’espressione della mia generosità che rispecchia a pieno il mio carattere. Ho pagato con una fetta della mia vita un errore della magistratura per avere aiutato degli amici di famiglia. Lo rifarei domattina. Peraltro, in fase istruttoria nei miei confronti sono cadute tutte le accuse e sono stato assolutamente prosciolto. Sappiano questi personaggi che si servono di questi mezzi infamanti che sono nient’altro che dei miseri vigliacchi!”. Il ricordo di una vicenda dolorosa. Michele Galimi allora insegnante 36enne ed amico di famiglia della vittima, si offrì di corrispondere ai malviventi insieme ad un’altra persona il riscatto pattuito dalla moglie dello sfortunato avvocato con i carcerieri, corrispondente a circa 600 milioni di vecchie lire e per questo,successivamente,venne indagato e poi arrestato con l’accusa di concorso in sequestro di persona. Nel corso della vicenda giudiziaria però emerse con chiarezza la sua estraneità ai fatti che comportò, nel giro di breve, la scarcerazione ed il proscioglimento da ogni accusa. Galimi confermando di non sapersi spiegare chi e perché abbia voluto riesumare un tratto doloroso del suo passato ha comunque prontamente denunciato l’episodio alle forze dell’ordine ed alla magistratura.