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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 23 APRILE 2024

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Cinquefrondi, forum sulla comunicazione

Cinquefrondi, forum sulla comunicazione

Dall’assise  unanime condanna della “legge bavaglio”, la quale , se approvata, “mette a repentaglio la libertà di stampa nel nostro Paese”

KETY GALATI

Cinquefrondi,  forum sulla comunicazione

Dall’assise  unanime condanna della “legge bavaglio”, la quale , se approvata, “mette a repentaglio la libertà di stampa nel nostro Paese”

 

KETY GALATI

 

CINQUEFRONDI – Si è svolto ieri a Cinquefrondi in piazza Matteotti il primo forum sulla comunicazione organizzato da “Rinascita per Cinquefrondi in festa”, l’associazione ed il gruppo consiliare di opposizione presieduto da Michele Conia.

Un incontro che ha ragionato sulla Legge Bavaglio «che minaccia la libertà di stampa». Grazie al confronto diretto tra ospiti di primo piano, il pubblico ha potuto fare un tuffo a tutto campo nel mondo del giornalismo.

I temi trattati nel dibattito moderato dal giornalista Salvatore Tigani si sono dipanati tra i rischi del mestiere in Calabria, connessi ai condizionamenti politici e mafiosi, alla vera natura dell´informazione nella Provincia di Reggio Calabria, all´importanza delle fonti, alle relazioni quotidiane tra il giornalista e la società, cioè la difficoltà nel conquistare fiducia, attenzione e comprensione dall´opinione pubblica.

 «Un prezzo quello del consenso sociale che determina l´immagine di un giornale, di una carriera e della notizia stessa». E´ stato questo il batti e ribatti che ha visto protagonisti, i giornalisti: Michele Carlino (Euronews), Enzo Rome (Rtv), Lucio Musolino (Calabria Ora) ed Agostino Pantano, i quali, hanno riportato le loro esperienze personali nei rapporti tra comunicazione e politica, ndrangheta e magistratura.

Ci sono state infatti riflessioni più importanti da parte degli ospiti, che si sono soffermati nel spiegare il delicato ruolo dell’informazione in Calabria, sottolineando la differenza nel dare le notizie al nord ed al sud. Filo conduttore dell’intero dibattito è stato il giornalismo calabrese che si differenzia «per l’intricato rapporto tra forme di comunicazione sempre più condizionate e nella sottomissione verso forme di potere più o meno occulte».

Consapevoli di vivere in una realtà che non permette di esercitare un giornalismo puro, i relatori hanno espresso comunque la loro volontà e l´impegno, chiamati da un patto di deontologia professionale, ad abbattere le barriere che separano il giornalismo calabrese da quello del resto del mondo, scandendo ancora una volta la loro dedizione e passione nel continuare a dare la notizia chiara e trasparente contro tutti e tutto.

Infine si è discusso di televisione, blog e social network. Un´altra presenza capillare dell’informazione nella vita quotidiana delle persone. «Un sovraccarico di informazioni attendibili e non che si contendono l’attenzione della gente». Un altro tassello fondamentale nella comunicazione, il lettore, con il quale il giornalista deve fare i conti ogni giorno.