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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Cinquefrondi, bomba politica: Longo si dimette da consigliere Le sue parole: "Decisione sofferta ma inevitabile per una pericolosa inagibilità politica e democratica"

Cinquefrondi, bomba politica: Longo si dimette da consigliere Le sue parole: "Decisione sofferta ma inevitabile per una pericolosa inagibilità politica e democratica"
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Riceviamo e pubblichiamo

Al segretario comunale
Dott. Carlo Milardi

Al Sindaco di Cinquefrondi
Dott. Michele Conia

A S.E. il Prefetto di Reggio Calabria
Dott. Massimo Mariani

Al Presidente del consiglio comunale
Sig.ra Maria Annunziata D’Agostino

Ai capigruppo consiliari Comune di Cinquefrondi

Oggetto: dimissioni dalla carica di consigliere comunale

Egregio segretario,
con questa lettera rassegno le mie irrevocabili dimissioni da Consigliere comunale di Cinquefrondi. Una decisione sofferta e meditata, ma inevitabile per via di quella che ritengo essere, ormai, una condizione di palese e pericolosa inagibilità politica e democratica. Sono stato consigliere di maggioranza ed assessore di tutta la comunità cinquefrondese, cercando sempre di perseguire il bene comune, fino a quando il sindaco, nel marzo dello scorso anno, non ha deciso di dimettersi, salvo poi cambiare idea ed escludermi dalla giunta, suo unico e solo obiettivo fin dall’inizio. Un gioco al massacro ed una contrapposizione da allora sempre più feroce che non trova precedenti nella storia politica di Cinquefrondi. La lotta politica, il confronto sano e l’interesse pubblico sono stati sostituiti dal tentativo di demolire l’avversario politico nella sua credibilità personale, seminando odio e diffondendo inutili e pericolose tensioni.

Conscio della responsabilità che i cittadini mi hanno dato con il loro voto, risultando il primo degli eletti, per mesi ho sopportato di tutto, senza cadere nelle continue provocazioni e, soprattutto, senza mai offendere nessuno, cercando di ignorare la spregiudicatezza di linguaggio del sindaco e del suo gruppo politico, Rinascita. Una vessazione quasi quotidiana, dentro e fuori l’aula consiliare, a mezzo stampa e sulla rete, dove la diffusione travalica i confini geografici della nostra comunità e coinvolge un gran numero di persone. Non nego che ho vissuto momenti di ansia e scarsa serenità personale e, conseguentemente, familiare nel pensare di non riuscire a raggiungere tutti con le mie ragioni. Il mio mandato rappresentativo si è trasformato in una specie di spada di Damocle, continuare avrebbe voluto dire incancrenire lo scontro fino a danneggiare i cittadini, tirandoli dentro una guerra politica indegna della nostra storia democratica. Qualcuno doveva mettere fine a questa assurdità ed ho deciso di farlo io, nonostante il ruolo di rappresentante del popolo mi appassiona e mi ha impegnato in maniera profonda.

In seguito all’anomalia verificatesi in sede di elezione del presidente del Consiglio comunale mi sono rifiutato di prendere parte ai Consigli comunali. Una forzatura che ha profondamente offeso tutti i gruppi consiliari di minoranza, in quanto il sindaco prima fece mettere a verbale che non avrebbe partecipato alla votazione per rispetto delle regole che diceva di conoscere, per poi votare, invece, nel momento in cui si rese conto di non avere i numeri sufficienti a determinarne la elezione, nonostante le nostre valide proposte alternative, anche tra i membri della sua stessa maggioranza. Da quel giorno, la nostra posizione politica è stata chiara e, nel consiglio comunale successivo a cui, nonostante tutto, abbiamo inteso partecipare per senso di responsabilità, siamo stati ancora una volta offesi di fronte alla proposta di valutare una eventuale proroga per il 2019 del servizio di raccolta rifiuti con Camassa Ambiente, in virtù di un contratto ancora in essere che espressamente lo prevedeva, così da evitare una nuova procedura di gara molto più costosa per le casse del Comune.

Quel momento è diventato uno spartiacque anche nel rapporto con il presidente del Consiglio comunale stesso, che da marzo 2018, data delle finte dimissioni del sindaco, mantiene nei nostri confronti un atteggiamento palesemente ostile, come noto a tutti. Un comportamento non degno di chi dovrebbe rivestire un ruolo esemplare e di massimo rispetto, sotto tutti i punti di vista. In questo ultimo anno, l’impegno della maggioranza è sembrato concentrarsi solo sul tentativo di sconfessare ed offendere il mio impegno di consigliere e assessore ai Lavori pubblici e alla Pubblica istruzione del primo triennio di mandato (sino al momento del ritiro delle deleghe da tutti apprezzato e riconosciuto, compreso dallo stesso gruppo Rinascita) fino a strizzare l’occhio alla minoranza di centro destra pur di denigrare, nel modo più violento possibile, il mio ruolo politico e la mia dignità personale. Eppure, il mio lavoro e i suoi risultati sono sotto gli occhi di tutti grazie ai tanti finanziamenti e alle opere che si stanno realizzando a Cinquefrondi.

Ma ancora più grave ritengo la reazione scomposta avuta in quei consigli comunali a cui, per senso di responsabilità, ho inteso partecipare e dopo i quali si è arrivati persino a stravolgere e strumentalizzare in modo spregiudicato alcune mie dichiarazioni, al solo intento di puntare il dito contro il nemico Giuseppe Longo, gettando fumo negli occhi alla cittadinanza come per la vicenda relativa alla illuminazione di contrada Gunnari di cui mai mi sarei permesso di criticare la necessità di procedere con la realizzazione, limitandomi a contestare la scelta politica sul tipo di fondi utilizzati e proponendone una seria alternativa. Rinascita ha ampiamente e consapevolmente superato il limite della decenza, dando vita ad un pesante clima di odio personale. Il confronto politico è ben altra cosa, i valori della politica ed in particolare, della sinistra riformista e progressista, portano in ben altra direzione. Il perseguimento della pace sociale, da parte dei rappresentanti di una istituzione, non passa attraverso una marcia di strada, ma dal quotidiano impegno nella diffusione di certi principi, diventandone esempio.

Rimango convinto che il principio di amministrare democraticamente includa il rispetto dell’avversario politico e dei cittadini che egli rappresenta, così come la libertà di criticare l’azione politica altrui e la possibilità di proporre alternative ritenute più utili alla cittadinanza senza per questo dover diventare bersaglio di improperi e vittima di ripetute strumentalizzazioni. Nella lotta politica la dignità delle persone non dovrebbe mai essere scalfita da insulti e strali di veleno che di politico non hanno nulla. In una condizione sociale ed economica difficile e delicata come quella che sta attraversando l’Italia ed il Mezzogiorno in particolare, in una fase storica in cui le tensioni sociali diventano strumento di propaganda politica in gran parte del globo, il contributo che come rappresentanti del popolo di una piccola comunità possiamo dare dovrebbe essere quello di alimentare un sano e pacifico confronto sulle idee, dimostrando responsabilità ed attenzione nei confronti delle questioni più delicate, ponendo le nostre energie a favore dei più deboli, concretamente e non per una collocazione valoriale di facciata. I colori della bandiera della pace prendono valore quando diventano i colori del nostro agire quotidiano, altrimenti sono solo una banale e ipocrita stampa.

Mi dimetto da consigliere comunale con coraggio, serenità e tanta dignità, con il mio partito, il Partito Democratico, nuovamente prima forza politica di Cinquefrondi, orgoglioso di quanto fatto in questi anni, senza rinnegare assolutamente nulla. Il mio percorso politico continuerà su altri fronti, ma sempre a fianco della mia città e della sua gente. Il mio legame con la comunità a cui appartengo è indissolubile, al di là del ruolo ricoperto. Credo che ritrovando la mia serenità potrò rendermi ancor più utile. Lo faccio anche per ridare serenità alle persone a me più care e ai tantissimi uomini e donne che mi sono rimaste sempre vicini con sincero affetto e stima personale e politica. Lo faccio nonostante molte di loro non condivideranno questa decisone, ma che sono certo sapranno rispettare. Ringrazio ognuno di loro per avermi sempre sostenuto e voluto bene. Nel porgere i miei più cordiali saluti, auguro a questa maggioranza di ritrovare presto la retta via, perché la democrazia è incompatibile con chi è sempre alla ricerca di un nemico.

Buon lavoro