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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Cinquefrondi, al Frantoio la “Giornata del rifugiato” Conia, Sburlati e Guerra all'iniziativa dell'associazione presieduta da Rosaria Tropepe. L'assessore regionale Roccisano: "Le buone esperienze devono essere replicabili"

Cinquefrondi, al Frantoio la “Giornata del rifugiato” Conia, Sburlati e Guerra all'iniziativa dell'associazione presieduta da Rosaria Tropepe. L'assessore regionale Roccisano: "Le buone esperienze devono essere replicabili"
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di Giuseppe Campisi

CINQUEFRONDI – Nell’ambito delle
celebrazioni della “Giornata mondiale del rifugiato” l’associazione
culturale “Frantoio delle Idee” ha voluto proporre una serata dedicata
al Niger ed ai progetti sostenibili di sviluppo in loco promossi dai
cooperanti della Recosol, Filippo Guerra e Paolo Sburlati, impegnati con
gli “orti per le donne” ed il “riciclo della plastica” a creare
condizioni economiche tali da alimentare nei paesi in difficoltà
l’autosostentamento, creare un mercato e produrre un reddito. Rosaria
Tropepe, presidente dell’associazione ha parlato dei migranti come i
“nuovi desaparecidos” ricordando la giornata del rifugiato come quella
«di chi ha perso il diritto di scegliere, perché molti non ce la fanno
perdendosi in un mare di acqua e deserto» mentre il sindaco Michele
Conia oltre a rivendicare l’adesione del comune a Recosol ha anche
voluto ricordare il progetto di prossimo avvio a Cinquefrondi teso ad
accogliere ed integrare in città 15 migranti. Filippo Guerra nel suo
intervento ha raccontato della nascita di Recosol nel 2002 «quando
ancora i flussi migratori erano abbastanza contenuti» spiegando che la
rete conta solo piccoli comuni e di come si intenda promuovere lo
sviluppo delle opportunità di una vita degna nei paesi più poveri,
tramite il miglioramento delle condizioni sociali ed economiche
parlando, nello specifico, dell’esperienza del Niger – un paese povero,
grande 4 volte l’Italia ed abitato da circa 15 milioni di persone,
prevalentemente desertico ed al centro dell’Africa dove il reddito medio
dei cittadini si aggira attorno ai 300 dollari annui benché ricchissimo
di materie prime che l’Europa sfrutta pesantemente in danno all’economia
nazionale – snodo cruciale di transito dei flussi migratori che spingono
la risalita verso l’Europa che basa la propria economia sull’agricoltura
e la coltivazione del miglio in particolare. Guerra ha illustrato come
Recosol abbia favorito in Niger lo sviluppo locale puntando sugli orti,
affidati alle donne vero motore della società nigerina, diversificando
le colture e le produzioni ed offrendo attrezzature e know-how che
potessero essere di supporto alla imprenditoria rurale, superando l’idea
di mera sussistenza favorendo persino il microcredito. Paolo Sburlati
invece ha esposto il progetto-pilota basato sulla raccolta
differenziata, specie dei sacchetti di plastica, con cui produrre un
pavè autobloccante per usi diversi. Particolare sottolineatura è stata
data anche alla valenza dello Sprar (Sistema di protezione per
richiedenti asilo e rifugiati) attuato in stretta connessione con i
comuni aderenti a cui l’assessora regionale Federica Roccisano si è
richiamata nelle sue conclusioni: «Per chi come me ha visto da vicino
come si vive in un campo profughi fa una certa impressione pensare a
questo tipo di emigrazione forzata. C’è da sentirsi in colpa». Roccisano
ha poi valorizzato le adesioni dei comuni a Recosol come «un marchio
umanitario che ogni amministrazione dovrebbe imprimere alla propria
gestione» ricordando come l’ente regionale si sia impegnato, sotto il
suo impulso, ad effettuare una mappatura chiara degli utenti istituendo
un osservatorio «che non fosse solo statistica» ma che approfondisse
realmente i livelli di integrazione raggiunti. «Dobbiamo metterci in
rete – ha chiosato Roccisano – una rete sana e senza personalismi che
possa rafforzare il sistema dell’accoglienza perché le buone esperienze
devono essere replicabili e perché l’obiettivo deve essere quello di
tenere porte aperte e mani tese». Nel corso della serata è stato inoltre
proiettato il video evocativo “Siricu” (baco da seta – siriano, ndr) del
cantautore Fabio Macagnino.