di Salvatore Lazzaro
Ci sono cani che lasciano il segno. Alcuni anche abbastanza marcato. Per esempio. Rin Tin Tin. Lassie. O il commissario Rex.
Altri, senza mai raggiungere queste vette artistiche, comunque si fanno sentire. In un perimetro meno vasto, magari nella comunità in cui vivono, o nella famiglia di adozione.
Ma si fanno sentire. Senza ovviamente disturbare. Anzi.
E’ il caso del pastore maremmano Tommy, dal lucido manto bianco.
A suo tempo un randagio, uno dei tanti crudelmente abbandonati nella strada, appena nato, dai crudeli e anonimi proprietari.
Ma per sua fortuna è stato intercettato da una sensibile ragazza e portato a casa, ove ha ricevuto amorevoli cure. La casa è quella del nostro collaboratore Mario Cannizzaro. Il quale – insieme alla figlia che l’ha trovato e al resto della famiglia – si è subito attaccato al quel cuccioletto indifeso, e non si è mai staccato.
Fino all’altro giorno. Allorché Tommy, dopo una breve malattia, è deceduto. E’ vero, aveva 15 anni, età veneranda per i cani, specie di taglia grande. Ma il dolore è stato comunque inevitabile. Per Mario. E per tutti.
Un dolore che ben conoscono coloro che, amanti degli animali, hanno avuto la brutta esperienza di perdere l’affezionato amico a quattro zampe.
Si tratta di un lutto vero e proprio, inutile stare a minimizzare.
Tommy era davvero un cane speciale. Almeno per Mario.
Che, da fine scrittore, gli ha dedicato pagine e pagine sul mensile taurianovese “Arianova”. Facendolo assurgere – dopo averlo opportunamente antropomorfizzato, cucendogli addosso pregi e difetti degli “umani” – a protagonista di storie di taglio satirico.
Ed ecco Tommy filosofeggiare alla grande su vari aspetti della politica e del costume taurianovese. Fino a diventare, addirittura, sindaco della città.
Tutti questi episodi sono stati da Cannizzaro raccolti in un libro dall’emblematico titolo “Tommy, u cani chi sapi nu mundu” (ovvero, Tommy, il cane sapiente).
Ecco perché, adesso che se n’è andato un amico così speciale, il dispiacere è altrettanto speciale.
Non solo per Mario. Ma anche per la cagnolina Desy (altra trovatella), che, con la sua giovanile allegria, ha dato una salutare botta di vita agli ultimi anni di Tommy.
Naturale, quindi, che, alla fine del suo percorso terreno, Mario e Desy salutino con queste brevi e commosse parole la dipartita dell’amico: “Grazie, Tommy. Ciao. Buon viaggio nel cielo infinito. Ora puoi scodinzolare al sole, alla luna e alle stelle”.